RECLAMI AL CSA: NO ALLA 104, MA CHI E’ L’INVALIDA?!
Giorni di fuoco al Csa di Catania. Come in tutta Italia una frotta di precari sfiniti e provati dal tour de force di graduatorie, nomine, punteggio di montagna, e chi più ne ha ne metta, ha preso d’assalto gli uffici preposti per presentare ricorso avverso le graduatorie provvisorie or ora pubblicate. E qui ne succedono davvero delle belle, come ci racconta una malcapitata precaria alle prese con una strana 104…
D: Dunque lei si presenta agli uffici del Csa per presentare ricorso riguardo alcuni errori presenti nella graduatoria provinciale.
R: Sì. In sintesi mi mancano 4 punti nella graduatoria che chiedo di aggiornare e poi, non so come, dove chiedo la semplice permanenza, quindi nessuna revisione…mi mancano due punti. Dico ci vuole tanto a mantenere invariato il punteggio? Misteri della burocrazia…
D: Poi però decide di chiedere lumi riguardo all’attribuzione della 104 per l’assistenza a sua madre invalida con cui lei convive…
R: E qui mi vengono date spiegazioni che spiegazioni non sono. Le potremmo invece chiamare sofismi, ragionamenti apparentemente corretti, ma in sostanza errati. Mi dicono che la 104 non mi è stata riconosciuta perché le dichiarazioni dei miei fratelli sono generiche.
D: Generiche? In che senso?
R: Boh. Nessuno sa chiarirmelo. E’ generico affermare che non si può assistere un’invalida per motivi di salute? O perché si vive lontani centinaia di chilometri?
D:Insomma necessitavano motivazioni più dettagliate o che altro?
R: Ma qui siamo in contraddizione. La circolare prevede che i parenti debbano semplicemente dichiarare la loro impossibilità ad assistere l’invalida, naturalmente assumendosi la responsabilità della loro dichiarazione. Niente di più. Al Csa nascondono i dati sensibili in graduatoria per questioni di privacy…e poi mi chiedono dichiarazioni aperte e circostanziate?!
D: E allora? Che cosa le hanno consigliato di fare?
R: Dopo queste esaurienti spiegazioni mi è stato detto di fare naturalmente ricorso. Poi però, dulcis in fundo, mi sono accorta di una cosa.
D: Di che cosa? Cosa può esserci ancora?
R: Mi sono accorta che accanto al mio nome compariva una S. Ho dunque prontamente chiesto cosa significasse. Alla mia richiesta mi hanno detto che si trattava di una preferenza e poi è stata fatta una domanda a bruciapelo, che c’entrava in effetti con la 104 di cui dissertavo prima.
D. Le hanno chiesto cosa?
R: La domanda è stata: “Lei è invalida?”
D: Lei…invalida? Ma non era sua madre?!
R: Già, l’invalida era mia madre, ma non è stata considerata tale, mentre adesso ero io a diventare improvvisamente invalida!
D: Ma come, la 104 per sua madre no…cose da pazzi!
R: E così mi hanno consigliato…di fare ricorso! Dunque un ricorso perchè mia madre sia riconosciuta invalida e un altro affinchè io non sia considerata invalida…
Tutto qua. Così vanno le cose nel mese di luglio 2007 in un affollato Csa della bella Sicilia…
SILVANA LA PORTA