Sono un'insegnante precaria, inserita nelle graduatorie della provincia di L'Aquila. Le scrivo, cara Silvana, a nome di un gruppo di docenti danneggiati dal doppio punteggio di montagna attribuito al biennio 2003-2004, 2004-2005. Personalmente prestavo servizio nella provincia di Firenze, dopo aver insegnato dieci anni a Cagliari. C'è ancora chi è "costretto" ad emigrare per poter lavorare, e quando speravo di poter finalmente rientrare nella mia città natale, dopo anni di pellegrinaggio, mi sono ritrovata scavalcata da colleghi che, a casa propria, hanno ottenuto un iniquo doppio punteggio. Perché di questo si tratta, di un iniquo doppio punteggio di montagna. Qual è il disagio di chi insegna a L'Aquila città e deve fare cento metri per andare ad insegnare? E qual è il disagio di chi, da L'Aquila, si sposta ad Avezzano per percorrere circa 30 mimuti di autostrada? Una collega nell'anno 2004 scelse Sulmona - ad 80 km. da L'Aquila, percorso tortuoso, non è comune di montagna... -  poiché prima in graduatoria, si è ritrovata, l'anno successivo, scavalcata da chi ha insegnato ad Avezzano, da chi ha insegnato in posti di residenza, definiti, successivamente, comuni di montagna. Analogo al caso di questa collega ce ne sono molti altri. Vorrei anche capire per quale motivo i beneficiari del cosiddetto superporcellum dovrebbero essere solo coloro che, nelle grazie di chissà chi, si sono ritovati ad insegnare nei cosiddetti  "comuni di montagna" dal 2003 al 2007, poiché quelli che ci andranno in seguito e coloro che ci sono andati in passato non ne sono degni. Le invio questa lettera affinché si considerino le persone danneggiate, a causa del doppio punteggio (in particolare del biennio 2003-2004, 2004-2005), inserite nella graduatoria della provincia di L'Aquila.

 

LETTERA FIRMATA