Meno di 24 ore all’alba. Ci siamo. Domani quasi
10mila alunni (9077 studenti degli istituti pubblici,
350 privatisti e 485 delle scuole paritarie)
s’imbatteranno nella priva prova, quella d’italiano.
A sentirli questi giovani con la voce tremolante,
il cuore in gola e lo scacciapensieri tra le
mani, t’intenerisci pensando agli stessi sentimenti
d’angoscia e di ansia che hai provato sulla
tua pelle. Che abbiamo provato tutti tempo
addietro, nello stesso identico modo.
Ma approfondendo, chiacchierando con loro -
i diretti interessati - ecco che si scorgono subito
tutta una serie di trabocchetti che fino a un po’
di tempo fa neanche esistevano. E che di certo,
riescono ad "ammortizzare" la strizza di questi
giovani maturandi.
Anche per l’edizione 2007 degli esami sarà l’hi-tech a farla da padrona: «Sono finiti i tempi delle
fisarmoniche di carta e delle cartucciere da legare
in vita, sotto la camicia di due misure più
grande - spiega Massimo, il cui cognome viene
omesso per ovvi motivi - le strategie per copiare
sono ormai cambiate, anche se sopravvivono
alcune vecchie tecniche di copiatura, come quella
delle fotocopie rimpicciolite dei famosi Bignami
o quella che vede la "rivisitazione" del vocabolario,
l’unico strumento che è possibile utilizzare
con tranquillità».
E si riferisce a un trucco ormai collaudato,
quello della pagina falsa di dizionario, semplice
semplice da costruire: «Prendete le misure della
pagina - spiega un’altra giovane "esperta" -
dell’altezza delle colonne, della larghezza e delle
distanze identiche a quelle del vocabolario che
utilizzerete: fate le prove del colore - perché
solitamente sono tutti un po’ ingialliti - fate diverse
prove d’intensità e stampate un foglio per
confrontarlo alla luce del sole. A questo punto
aprite word e incollate gli appunti da copiare,
con lo stesso carattere e la stessa dimensione,
cercando di ricreare in grassetto e in corsivo i
lemmi del dizionario. Ma non è finita, perché è
anche possibile prendere un foglio protocollo,
stampando nella seconda o terza pagina gli appunti
in grigetto, colore quasi invisibile a distanza».
Il cospicuo lavoro preparatorio per i furbetti,
spesso sostituisce lo stesso studio: bisogna infatti
predisporre accuratamente palmari, cellulari
e tutte quelle diavolerie tecnologiche, che gli
insegnanti nemmeno conoscono, come per
esempio la calcolatrice scientifica con memoria
testuale che è possibile riempire con i propri appunti.
Il protagonista principale di quest’anno
sarà comunque l’Ipod, il lettore diffusissimo della
Apple (che esiste anche in versione superpiatta,
detta "Nano": 9 X 4 centimetri), diffusissimo
tra i giovani, che ha una funzione chiamata "note",
che permette di trasferire dal computer (utilizzando
programmi adatti) interi file di testo,
come quelli scaricati da internet o redatti tramite
software di videoscrittura.
Ma nella vita non si finisce mai d’imparare, così
anche noi siamo venuti a conoscenza dell’esistenza
di una nuovissima diavoleria: un innovativo gioiellino hi tech che arriva dall’Europa dell’Est
e che è in vendita su e-Bay a prezzi esorbitanti:
all’asta a partire da 470 euro, anche se dietro
c’è un incredibile giro di "pusher" che noleggiano
le sofisticate (e introvabili) apparecchiature
alla modica cifra di 50 euro.
Si tratta di un microauricolare invisibile, scoperto
da Studenti.it. Quest’ultimo è grande
quanto una monetina da un centesimo e funziona
senza fili col sistema bluetooth, collegabile sia
a un telefono cellulare che a un Ipod.
Già utilizzato negli ambienti universitari,
adesso è sbarcato anche a scuola. Il kit completo
comprende l’auricolare, appunto, il ricevitore
senza fili con microfono incorporato, 3/4 batterie
da orologio (che servono per l’auricolare), il
caricabatterie e l’immancabile manuale per le
istruzioni.
Chi più ne ha, più ne metta nel cilindro dei
prestigiatori-provetti, tutti intenti a trovare il
modo per prendersi gioco dei prof. e raggirarli al
meglio: i maturandi daranno quest’anno filo da
torcere alle 304 commissioni d’esame impegnate
nella supervisione del corretto svolgimento
delle tre prove. Così, il più classico "in
bocca al lupo" assume in quest’ottica un doppio
significato, quello tradizionale riguardante l’esito
dell’esame, quell’altro meno "istituzionale"
che gira via-telefono tra i diretti interessati, gli
amici e i parenti: «Stai attento a non farti beccare,
se no ti bocciano».
È questo il dietro le quinte del grande palcoscenico
scolastico.
ASSIA LA ROSA (da www.lasicilia.it)