«Un atto di bullismo da sanzionare». - PALERMO, LA PROF DI LETTERE SI DIFENDE DAVANTI AL GUP
Data: Martedì, 19 giugno 2007 ore 23:25:26 CEST
Argomento: Rassegna stampa


PALERMO. «Volevo dare un messaggio educativo forte». Si è difesa con queste parole, davanti al giudice dell’udienza preliminare di Palermo Piergiorgio Morosini, l’insegnante di Lettere processata per aver punito un suo alunno facendogli scrivere per cento volte «sono un deficiente». «È stato – ha spiegato – un messaggio educativo agli altri alunni: c’era mancanza di solidarietà e di affetto nell’atteggiamento prepotente di chi aveva impedito l’ingresso in bagno a un compagno dodicenne chiamandolo "femminuccia". Quando il ragazzo tornò in classe piangendo, ho deciso che quell’atto di bullismo doveva essere sanzionato. Allora ho preso il registro di classe e stavo per mettere una nota, ma ho visto che l’alunno ne aveva già ricevute diverse. A questo punto – ha aggiunto l’insegnante che è assistita dall’avvocato Sergio Visconti – ho capito che l’ennesima annotazione non avrebbe avuto alcun effetto. Per questo ho deciso di ricorrere a una punizione che avrebbe potuto suscitare un confronto tra gli stessi ragazzi». Quanto alla scelta della parola «deficiente» – aggiunto – non è stata un abuso dei mezzi di correzione, ma un termine di «facile comprensione» i ragazzi, vicino al loro modo di esprimersi. «Non ritengo la punizione umiliante – ha proseguito –, proporzionata all’offesa arrecata. Ho punito solo uno dei ragazzi che avevano partecipato all’atto bullismo perché l’altro, resosi conto della gravità del suo comportamento, aveva subito chiesto scusa al compagno. In tanti anni di carriera – ha concluso – non mi è mai capitata una cosa simile». All’interrogatorio dell’insegnante davanti al gup Morosini, ieri mattina ha assistito ed è stato pure sentito il padre dell’alunno punito che, oltre a presentare una denunzia, ha chiesto un risarcimento 25 mila euro. In occasione della precedente udienza il pubblico ministero Ambrogio Cartosio ha chiesto per l’insegnante la condanna a due mesi di carcere con la condizionale. Il processo riprenderà il giugno, giorno nel quale è prevista la sentenza.

GIORGIO PETTA (da www.lasicilia.it)







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