I PRECARI DELLA SCUOLA PRESENTANO LA CARTA COMUNE DEL PRECARIATO
Data: Domenica, 17 giugno 2007 ore 08:42:41 CEST
Argomento: Rassegna stampa


C.I.P._Associazione   Nazionale

 

Associazione   riconosciuta  dal Miur con  Nota Ministeriale prot. n. 31653 del  30/09/1998
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CARTA DEL PRECARIATO sottoscritta da:
 
ADACO - CIP - CIPNA - Forum Precariscuola
 
e presentata all'opinione pubblica, al MPI, ai partiti, alle OO,SS., alle altre organizzazioni di categoria e ai mezzi d'informazione
 
 
q        A - Sistema di reclutamento
 
1.      Il reclutamento a qualsiasi titolo del personale docente deve avvenire esclusivamente dalle Graduatorie di Merito (GM) e dalle Graduatorie ad Esaurimento (GE). Fermo restando il carattere ad esaurimento delle stesse, è preclusa ogni nuova inclusione ma il solo aggiornamento del punteggio degli iscritti. Eventuali attivazioni di nuove procedure abilitanti devono avvenire esclusivamente per le classi di concorso e nelle province le cui corrispondenti GE risultino esaurite. In assenza di comprovata necessità è preclusa qualsiasi attivazione di nuove procedure abilitanti di personale docente. Le nuove procedure abilitanti saranno attivate solo dopo aver stabilito gli aventi   diritto, i titoli d’ammissione, le finalità, i tempi e le modalità di svolgimento delle stesse.
2.       Differimento sine die (superamento) dell’art. 5 della riforma Moratti. In mancanza di un’adeguata fase transitoria, a salvaguardia degli attuali iscritti nelle (GE) e (GM), è fatto assoluto divieto ai Dirigenti Scolastici (DS) di assumere per chiamata diretta. Le nomine per le supplenze annuali o fino al termine delle attività didattiche sulle cattedre e gli spezzoni disponibili sono attribuite, dall’1/08 al 31/12, per conto dell’Ufficio Scolastico Provinciale (USP), dalle “scuole polo” o di riferimento, perdurando l’obbligo dei DS, fino al 31/12, di nominare esclusivamente dalle GE e, solo in caso di loro esaurimento, dalle Graduatorie di Istituto (GI).
3.      Il numero di cattedre da assegnare a Tempo Indeterminato (T.I.) è calcolato nella misura dell'100% dei posti disponibili (organico di diritto e di fatto) e, comunque, resta libero dai vincoli imposti al Ministero della Pubblica Istruzione (MPI) da altri dicasteri, con l’obbligo per il governo di reperire i mezzi finanziari per dare piena attuazione alla legge 143/2004  e alla legge finanziaria 2007 per tutto quanto afferente la copertura degli organici.
4.       Definizione di un regolamento nazionale che disciplini le quote spettanti a quanti si avvalgono della legge 104/92 e/o godono a qualsiasi titolo di apposite riserve, con la facoltà/dovere delle amministrazioni di vigilare sui presupposti alla base del loro godimento, perseguendo con provvedimenti amministrativi e penali quanti ne facciano un uso improprio ed indebito.            
 
q        B - Graduatorie ad Esaurimento
 
1.       Cancellazione dalle GE dei docenti già titolari di contratto a tempo indeterminato nella scuola statale.
2.        Da parte dell’USP, si esige maggiore rigore preventivo a qualsiasi assunzione, controlli sulle dichiarazioni degli iscritti a GE, GM e GI e l’assoluta trasparenza negli atti connessi alla compilazione di tutte le graduatorie, alla definizione delle disponibilità ed alla assegnazione delle nomine.
3.       Abrogazione del limite delle 30 scuole per le graduatorie d’istituto e libertà per il singolo iscritto in GE e GI di candidarsi all’insegnamento anche in tutte le scuole ed in più comuni della provincia di riferimento.
4.      Revoca del depennamento automatico dalle GE dei colleghi che abbiano raggiunto 65esimo anno, in analogia con l’eliminazione del limite di età per i concorsi pubblici.
5.       Obbligo per gli USP, nel rispetto della Legge 124/99, di nominare i docenti inclusi nelle GE anche per gli spezzoni al di sotto  delle 7 ore,  consentendo loro,  nelle more delle vigenti regole,  di combinare  più spezzoni. In caso di esaurimento delle GE gli stessi spezzoni saranno assegnati dai DS ai docenti inclusi nelle GI.
6.       Emanazione di disposizioni per la efficace applicazione della normativa da parte di tutti gli USP in modo da uniformarne l’azione, evitando errori, rettifiche e ritardi nella compilazione ed impiego delle GE.
 
q        C - Questioni economiche
 
1.       Pari diritti normativi, politici e retributivi per tutti i docenti a fronte di pari doveri, dell’unicità della funzione docente e della collegialità dell’azione didattica.
2.       Integrale riconoscimento giuridico ed economico dell’anzianità di servizio e della progressione di carriera per i docenti con contratto a tempo determinato, ai sensi dell'art. 485 cc. 1 e 2 del D.L.vo n. 297/1994 che, ai fini giuridici, riconosce per intero i primi 4 anni di servizio pre-ruolo e per due terzi il periodo eccedente. Oppure, in subordine, estendere a tutti i docenti precari il privilegio concesso dal Decreto  250/05, approvato dalla Camera il 09/02/07, agli IRC in materia di integrale e retroattivo riconoscimento economico, dell'anzianità di servizio prestato in qualità di incaricati annuali prima dell’immissione in ruolo.
3.       Retribuzione fino al 31 agosto per tutti gli incarichi su posti vacanti, nel rispetto della Legge 124/99 e del vigente Regolamento che prevedono il pagamento dello stipendio per l’intero anno per i posti vacanti, di fatto disponibili fino al 31 agosto.
4.       Obbligo di nomina dei supplenti esterni per la copertura degli spezzoni o cattedre di durata superiore ai 15 giorni, così come disposto dalla legge finanziaria 448/2002.
 
 
 
q        D - Richieste di carattere generale
 
1.       Prefigurare criteri di reclutamento oggettivi e trasparenti, comunque validi sia al mutare dei futuri sistemi di formazione e valutazione del personale docente sia al variare del quadro politico.
2.       Valorizzare, in ossequio al dettato costituzionale, la Pubblica Istruzione mediante il potenziamento delle risorse temporali, umane, economiche e strutturali, anche aumentando la quota del P.I.L. a essa destinata, in controtendenza alla recente politica dei tagli di classi, mezzi ed organici. Perché la scuola sia davvero di tutti e per tutti, ma anche più evoluta, equa e solidale, dove la precarietà lasci il posto alla qualità della offerta formativa. In particolare, perché si sostengano quanti socialmente e culturalmente più svantaggiati, così da riaccreditare il ruolo delle istituzioni come patrimonio comune ed ampliare l’offerta formativa e le prospettive di riscatto delle aree più depresse. Provvedendo al congruo aumento del personale docente ed ATA, alla sua stabilizzazione occupazionale ed alla sua gratificazione professionale e retributiva, così da garantire quella continuità didattica ed affettiva alla base dei processi formativi e di crescita dei giovani.  
3.       Riservare alla scuola pubblica statale più fondi di quelli attuali e, comunque, distribuirli in misura congrua ed in modo equanime ovunque e convogliandoli prioritariamente per le attività didattiche curriculari.
4.       Verificare che i fondi per le attività di progetto (attualmente cospicui e, spesso, finalizzati alla creazioni di sacche di privilegio clientelare e nepotismo), non siano sottratti al buon espletamento delle attività curriculari e, comunque, siano canalizzati su iniziative di comprovata utilità didattica.
5.       Tutelare la qualità dell’istruzione e l’autonomia gestionale dei singoli istituti per la salvaguardia della continuità didattica - anche in deroga alla legge finanziaria 296/2007 e alla circ. min. n.58 del 9 luglio 2003 che ha “intimato” ai dirigenti scolastici di aumentare il numero di alunni per classe – e per la congrua definizione della consistenza delle singole classi, anche in relazione alle specifiche condizioni socio-economiche e culturali, alla necessità di fronteggiare specifiche situazioni di disagio sociale, attitudinale e comportamentale.
6.       Investire nella formazione iniziale e permanente dei docenti.
7.       Derogare al comma 1 dell’art.35, della Legge 289/2002 che ha imposto ai singoli docenti le 18 ore settimanali di lezione frontale, a discapito della continuità didattica e della facoltà di articolare progetti formativi di lungo respiro.
8.       Contenere fino ad un max del 20% la quota destinata alla mobilità professionale volontaria dei docenti incaricati a tempo indeterminato e vietare di utilizzare a tal fine la quota spettante alla mobilità territoriale.
9.       Impedire la mobilità professionale degli Insegnanti di Religione Cattolica (IRC) verso insegnamenti diversi da quello per il quale sono stati reclutati, anche nel caso di revoca dell'idoneità da parte dell'ordinario diocesano competente per territorio.
10.  Per tutti quegli istituti del “circuito integrato” – scuole statali e paritarie - che godano a qualsiasi titolo di finanziamento pubblico, obbligo di reclutamento dei docenti dalle GE per gli incarichi a T.I., sia per quelli a T.D. ed a progetto, pena la revoca tanto delle risorse finanziarie quanto del riconoscimento della parità; fermo restando la facoltà dei convocati dagli istituti paritari di rifiutare la nomina senza che ciò comporti la esclusione dalle graduatorie.
 
Roma, 08 giugno 2007                                                    sottoscrittori:
A.D.A.C.O. (Associazione Docenti Abilitati con Concorso Ordinario)
                                                                                   C.I.P._A.N. (Comitati Insegnanti Precari _ Associazione  Nazionale)
                                                                                   C.I.P.N.A.   (Comitato Insegnanti Precari Non   Abilitati)
                                                                                   Forum Precariscuola
 






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