È stata ultimata la valutazione degli alunni che
hanno frequentato le classi terminali delle scuole
secondarie di secondo grado, in vista appunto degli
esami di Stato, che avranno inizio mercoledì 20,
mentre le commissioni si insedieranno il 18 per
riunione preliminare. Quest’anno una novità, l’ammissione
o meno agli esami; provvedimento che
stato in un certo qual senso condiviso dai dirigenti
scolastici delle Medie superiori, ma, sicuramente,
non condiviso dai circa 150 alunni che non sono stati
ammessi a sostenere gli esami di Stato e, naturalmente,
dai loro genitori. I non ammessi saranno costretti
a ripetere l’anno considerato che in sede di
scrutinio finale non hanno ottenuto l’approvazione
da parte del consiglio di classe. La novità consiste
nel fatto che per la prima volta la valutazione finale
si conclude con l’ammissione o meno del candidato.
Lamentele per la non ammissione ve ne sono
tante, sia da parte degli studenti, sia delle loro famiglie,
qualcuno addirittura pensa ai ricorsi, per cui
siamo certi che anche in questi casi i tribunali
avranno tanto lavoro, compresi ovviamente gli avvocati.
La cosa più grave deriva dal fatto che quegli
studenti interni, senz’altro furbi, intuendo una possibile
non ammissione agli esami, si sono ritirati
dalla scuola frequentata entro il 15 marzo, per cui
avranno la possibilità di presentarsi agli esami da
privatisti, scansando lo spettro della non ammissione,
sperando di conseguire la maturità, magari attraverso
una commissione benevola. Almeno per quest’anno l’ammissione potrà essere fatta anche
con i debiti, cioè in presenza di insufficienze, a condizione
che il consiglio di classe abbia riconosciuto
nei candidati gli elementi indispensabili per poter
sostenere gli esami di Stato. In altri termini, i giovani
dovranno avere una preparazione complessiva
decente.
Per il dirigente scolastico dell’istituto "Regina
Elena" di Acireale (4 non ammessi agli esami), prof.
Alfio Mazzaglia, si tratta di un provvedimento giusto.
I candidati che non sono idonei a sostenere l’esame
di Stato è doveroso che vengano fermati. Non
si scosta il suo collega del liceo "Boggio Lera" Giovanni
Torrisi, che ha una lunga esperienza di esami
di Stato, che ora per i suoi meriti è stato chiamato
dall’ufficio scolastico provinciale a far parte del nucleo
di supporto agli esami di Stato. «Vi sono state
situazioni - ha rilevato Torrisi - molto gravi, elementi
molto negativi. Tuttavia, data la novità, ci siamo
sentiti con diversi colleghi e si è ritenuto opportuno
di assumere un atteggiamento molto equilibrato,
tenuto conto appunto che si tratta di un anno di
transizione, considerato altresì che chi si è ritirato
prima del 15 marzo avrà la possibilità di sostenere
l’esame di Stato. Insomma, abbiamo valutato gli elementi
positivi per ammettere alle varie prove». Le
scuole secondarie superiori a Catania e provincia
sono 63 e in ogni istituto uno-due alunni sono stati
fermati. Viceversa, per quanto riguarda gli esami
degli alunni che completano il primo ciclo di istruzione,
l’ammissione agli esame è di ufficio.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)