VERGA E L’IDEALE… DELL’OSTETRICA
Data: Mercoled́, 13 giugno 2007 ore 00:10:41 CEST
Argomento: Opinioni


VERGA E L’IDEALE… DELL’OSTETRICA

Chi volete che non conosca nella nostra bella Sicilia il più siciliano di tutti gli scrittori siciliani, il bravo pittore di luoghi, immagini e cose della nostra isola? Ma sì, è Giovanni Verga, l’autore de I Malavoglia, la famiglia siciliana che  più siciliana non si può, patriarcale da non credere, con quel nonno in capo e tutti a scala dopo di lui, figlio, nuora e nipoti.
E guai a infrangerlo questo mondo patriarcale, un universo mitico, fuori dalla storia, dove tutto è al suo posto e deve restarci, senza che nessuno osi fare il passo più lungo della gamba. Per essere felici basta poco: bisogna non strafare.
E quale similitudine vi sovviene, dai vostri saldi ricordi scolastici, per esprimere che finché i contadini, i braccianti, i pescatori vivono protetti dall'ambiente che li ha visti nascere e crescere, finché credono e rispettano i valori in cui hanno creduto e che hanno rispettato i loro padri, allora sono al sicuro, possono vivere sicuri, magari poveri, ma sicuri? Naturale. L’ostrica. Già una specie di tellina più grossa, come vogliamo chiamarla?
Come l’ostrica vive sicura finché resta avvinghiata allo scoglio dov’è nata, così l’uomo di Verga vive sicuro finché non comincia ad avere smanie di miglioramento.
Facile. Facilissimo. Qui c’è tutto Verga, conservatore e reazionario quanto si vuole, ma è tutto qui.
Almeno per noi. Perché le giovani generazioni hanno voglia di cambiamento. Che noia, questo concetto dell’ostrica. L’ostrica attaccata al suo scoglio, che monotonia.Ci vuole qualcosa di originale, nell’interrogazione di fine anno, qualcosa che smuova un po’ le acque di questo fossilizzatoVerga. Magari una figura dinamica, di quelle che ferma non ci sta, come fa quella stupida ostrica, ma si muove e fa muovere.
Così ideale dell’ostrica diventò…l’ideale dell’ostetrica, maieutica procacciatrice di parti felici, mentre l’insegnante, allibito, ascoltava, in un attimo capiva e poi, come sempre, perdonava. E magari pensava fra sé e sè: forse è davvero meglio una vivace ostetrica che quell’imbalsamata ostrica…

SILVANA LA PORTA     






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