CONTRORDINE: CON GLI ALUNNI PIÙ DISTACCO
Data: Lunedì, 11 giugno 2007 ore 21:12:33 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Cattive insegnanti. Quante volte ci abbiamo scritto sopra? Eppure questo vizio, figlio di problemi personali di tante o poche maestre, continua a sfogarsi sui bambini italiani e sui giovanetti ineducati dai propri genitori. La scuola non è una ’Croce Rossa’ educativa. Piuttosto, è un luogo nel quale l’educazione familiare prosegue nell’istruzione. Non si può chiedere alla scuola di educare figli che invece a casa sono abituati alla legge della giungla, né immaginare che le maestre abbiano una bacchetta magica in grado di trasformare in ’piccoli lord’ i bambini all’entrata del cancello scolastico. ’La prima censura e il rischio educativo’ fanno parte della condizione del genitore che deve accompagnare il proprio figlio alla responsabilità, alla libertà, all’equilibrio.

Tuttavia, ci troviamo di fronte, da un anno a questa parte, a una sorta di ’rompete le righe’. Ogni santo giorno, o quasi, leggiamo notizie di maestre che mordono braccia o si fanno palpeggiare. E ancora, strip-tease, tagli della lingua, scritte sulle guance, scotch per tappare la bocca, etc. Basta guardare il sito ’schoolzoo’ e ne trovate di ogni colore, colori foschi che rimbalzano sulla rete di bullismo, violenze, vandalismi e pestaggi tra gli stessi studenti. Lo spaccio e l’uso di cannabis e cocktail di droghe è solo l’ultima frontiera.

Che fare? Una maggiore coscienza del compito, bello e rischioso, dell’educazione dei propri figli, maggiore coscienza di essere genitore e quindi una svolta culturale anche nell’educazione pubblica che, in un senso o nell’altro, rimbalza nel mondo massmediatico e dei costumi.

Se il genitore è sempre rappresentato come un ’assente irresponsabile’, come un ’minus’ concentrato più sul lifting che sulla cura dei figli, è chiaro che avremo sempre più casi di diseducazione giovanile. Ma è pure necessaria una svolta radicale: dal permissivismo scolastico, verso studenti e docenti, si deve passare (con i fatti più che con le parole) a licenziamenti emblematici, bocciature in condotta, bacchettate e appellativi rispettose.

L’ipotesi francese di dar del ’voi’ ai maestri e professori, proposta in Francia, non è così repentina. Un distacco e una severità verso gli studenti, verso i bambini, ma anche nei confronti degli stessi professori e insegnanti è una precondizione per tentare di ristabilire una situazione decente nella scuola italiana.

Quindi emergenza educativa che va affrontata con linearità, valore alla figura del genitore e maggiore coscienza di padri e madri, ma anche nuova svolta d’ordine e rispetto nelle scuole. Troppi maestri eredi dei fannulloni del ’68. Chi non lavora non mangia, anche nel pubblico. Non ci vuole poi molto. I bambini sono il nostro futuro, come genitori e per il Paese. Mica possiamo accontentarci di lasciarli come bersagli alle follie di qualche maestra.

LUCA VOLONTÈ (capogruppo Udc alla Camera)

(da www.lasicilia.it)







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