LA FINE DELLA SCUOLA CON GAVETTONI D'ACQUA E UOVA
Data: Luned́, 11 giugno 2007 ore 13:26:20 CEST
Argomento: Comunicati


da LASTAMPA.it
Domenica, 10 Giugno 2007

La fine della scuola

Battaglie con gavettoni d'acqua e uova. I presidi si arrendono e chiamano il 113
MARIA TERESA MARTINENGO

TORINO
Sarà pure un modo di divertirsi, di festeggiare la fine delle lezioni. Certo è che arrivare sul luogo in cui la «festa» si è svolta, dà più che altro l’idea di essere capitati in un campo di battaglia. La scuola è finita tra venerdì e ieri. Con gavettoni, battaglie a bottigliate e lanci di uova. Ma anche con ragazzi caricati in ambulanza perché collassati nei fumi dell’alcol, oppure medicati al pronto soccorso a seguito di colluttazioni. E se il 118, come ha spiegato il dottor Naser Reza Sadeh, di turno ieri mattina, «non ha percepito l’emergenza tra le consuete centinaia di chiamate», il 113, ieri, deve invece aver colto una certa vivacità, tra gli Sos dei presidi in cerca di appoggio e quelli degli studenti spaventati dagli eccessi di qualche compagno.

Al «D’Azeglio», in via Parini, intorno a mezzogiorno un’ambulanza ha caricato un diciassettenne di II E, ko dopo una bevuta avvenuta - secondo le testimonianze - di nascosto, in bagno. Ma il soccorso al minore ubriaco è stata la ciliegina sulla torta di una mattina «esagerata». Poi è stato il turno di una volante della polizia. Alle 12,30 l’area tra via Parini e via San San Quintino, dove si trova lo storico liceo di Massimo Mila, Primo Levi e Augusto Monti, era bianca di farina e gialla di uova, punteggiata di bottiglie di plastica, bombolette di schiuma e fumogeni da stadio.

Scena non molto diversa in corso Duca degli Abruzzi, davanti all’Itc «Sommeiller», e di fronte, nell’isola pedonale della Crocetta. Qui si sono fronteggiati, ancora una volta, i ragazzi del liceo scientifico «Galileo Ferraris» e quelli del «Somme». Mentre infuriava la battaglia a colpi di gavettoni, e uno studente stramazzava dietro il monumento al Fante per il troppo alcol - tanto che qualcuno ha fatto intervenire il soccorso urgente -, si è scatenata una rissa nella quale due allievi del vicino liceo hanno avuto la peggio: uno con il naso rotto, l’altro semisvenuto a causa di una potentissima testata.

«Battaglie» anche davanti al liceo classico «Gioberti», al «Bodoni-Paravia», all’alberghiero «Beccari», bagni danneggiati all’Istituto «Primo Levi». La lista potrebbe continuare. E infatti il preside del «D’Azeglio», Salvatore Iuvara, osserva: «Non giustifico nulla, purtroppo però mi risulta che queste cose siano un dato di fatto in quasi tutte le scuole». Il professor Iuvara ha dovuto telefonare al 118, per il ragazzo ubriaco, e alla Digos. «Ho chiamato la polizia perché ho visto strane facce intorno all’istituto. Fuori c’è sempre un po’ di euforia l’ultimo giorno, se c’è stata qualche esagerazione forse è stato dovuto anche a qualche “esterno”. Dentro i ragazzi hanno festeggiato compostamente e hanno ripulito le aule. Qualcuno si è ancora fatto interrogare per recuperare».

Il preside del «Galfer» Mario Perrini è dispiaciuto. «Avevo visto volare solo acqua e un po’ di farina all’uscita. Mi ero raccomandato di frenare gli entusiasmi... Quanto alla violenza, anche i provocati devono imparare a non menare le mani. Su questo insisto sempre. Purtroppo, i modelli proposti ai giovani vanno nella direzione opposta: sei un vero uomo solo se reagisci...».






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