Maturità: a quale santo votarsi?
Data: Domenica, 10 giugno 2007 ore 16:33:48 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


A quale santo rivolgersi? Oppure: quali riti scaramantici o cerimonie propiziatorie per superare tranquillamente l’esame di stato al via il 20 giugno prossimo? Dopo la reintroduzione della commissione esterna, i maturandi pare siano stati presi da una sorta di inusitato timore che, attenuato da sei anni, sembra essersi rinvigorito a causa dei ben tre professori esterni e dal presidente, il quale si sospetta possa vigilare con più attenzione e rigore non solo sulla correttezza delle procedure ma anche sulla qualità dell’esame. Così oltre a cercare aiutini tra i meandri delle conoscenze amicali e parentali, anche le più lontane e dimenticate, se ne cercano altri tra le pieghe del sovrannaturale e pure dell’esoterico. Sembrerebbe tuttavia che i più gettonati siano, a giudicare da quanto riporta il sito internet: studenti.it, proprio i santi e in primo luogo il patrono universalmente riconosciuto degli studenti: san Girolamo, padre della Chiesa e traduttore della bibbia. Un Santo intellettuale insomma che conosce a perfezione le difficoltà dello studio e può quindi immedesimarsi meglio nei mille dubbi che colpiscono il vero sapiente, ma tale purtroppo solamente all’atto degli esami. Ex equo con lui ci sarebbe san Luigi Gonzaga la cui ricorrenza onomastica è proprio il 21 giugno, il giorno della seconda prova scritta. Ad entrambi certamente staranno già arrivando segnalazioni da ogni dove in forma di promesse, di ex voto e pure di candele. La giovane età di San Luigi probabilmente riuscirà ad attirare più ceri sui suoi altari e anche l’incetta di immaginette per segnare i libri. Ma ci sarebbero fra gli intercessori anche san Giuseppe da Copertino e sant’Espedito, patrono della cause urgenti e disperate. Santo dell’undicesima ora, e quindi dell’estremo limite del tempo, il suo credo è l’oggi, contrariamente a quello studente che scrisse sulla prima pagina del libro: studio domani, cosicché il giorno dopo quella frase lo riportava sempre al giorno successivo fino al termine dei secoli. E’ comunque specializzato, sant’Espedito, nella protezione degli esaminandi per cui rivolgersi a lui potrebbe dare qualche esito anche se quasi tutti gli altari dei patroni cittadini pare si stiano riempiendo di fiori e ceri votivi. Molto ricercate sarebbero pure le raccomandazioni a santa Rita, compresi pellegrinaggi nei luoghi della devozione popolare i cui sacerdoti, per l’occasione, gioiscono della presenza di giovani improvvisamente convertiti alla preghiera e al martirio, come ai tempio di Costantino il grande, benché il segnale celeste che i ragazzi attendono abbia figura e contenuto di numero arabo nella forma di 100 su 100 o comunque di 60/100. Sul versante scaramantico invece molti porteranno borchie e simboli particolari appesi nei posti più impensati e intimi della loro pelle, mentre gobetti e corna faranno capolino dovunque. C’è ancora chi metterà magliette o mutande particolari, memori di passate positività, e ce ne sarebbero altri che starebbero provvedendo a comprare lucchetti da chiudere su determinati lampioni ed esclusivi paracarri: chissà, forse per incastrare simbolicamente i commissari, anche se proprio sul paracarro sembra eccessivo. Ma sarebbero pure rinate danze propiziatorie con chiaro riferimento a quelle celtiche in voga tra le brume del Po ma anche tra le pianure assolate dove nacque il mito di Proserpina. Non capiamo il nesso di causa e di effetto ma con ogni probabilità è sotteso l’inferno dove mandare i professori qualora fossero così Plutone da non capire il loro dolore. Pochi sarebbero quelli che invece credono all’unico rito possibile, come suggerisce un ragazzo romano: “prendere tutti i libri di scuola usati nell'anno in corso e leggerseli tutti fino ad imparare tutte le informazioni contenute in essi. Ragà sembrerà strano ma mi hanno detto che funziona!” E se qualche candidato ha dei dubbi su quest’ultimo arcano rito, basta provarlo.
PASQUALE ALMIRANTE






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