ASAS - Le news dalle ISA della Sicilia
Data: Sabato, 09 giugno 2007 ore 20:20:52 CEST
Argomento: Comunicati


LE SCUOLE RICCHEZZA DELLA SICILIA

Il 23 maggio quindicimila studenti hanno invaso Corleone, l’Aula Bunker dell’Ucciardone, il Porto, la via Notarbartolo, per ricordare il sacrificio di un giudice. L’indomani 4.000 studenti hanno occupato il Palasport di Palermo per dar luogo a una splendida manifestazione promossa dall’Associazione Gianluca Ferrara, contro la violenza nel calcio. Alle ore 18,00 Orchestra e Coro del Magistrale Regina Margherita, nel Piazzale della Memoria dedicato ai magistrati uccisi dalla mafia, hanno tenuto uno splendido concerto, alle 21,00 il Teatro Politeama ha ospitato una manifestazione premiando due scuole, in favore dell’UNICEF. Maggio è un fiorire di manifestazioni, di spettacoli proposti da docenti e studenti che sono l’espressione più qualificata e gentile che questa Sicilia sappia esprimere.

 

STORIA DI UN’UDIENZA

Uno studente, durante un’esercitazione di pallavolo, in palestra il 18/11/05, sotto il controllo del docente, riceve un colpo di palla sul volto e si scheggia un incisivo. La scuola ha regolarmente assicurato gli allievi. Il papà ricorre a un avvocato che cita il MPI e l’istituto adducendo “danno illecito degli allievi” , “fatto illecito compiuto da uno studente che non trova riscontro nel tipo di attività al momento esercitata”, “Attività non adeguatamente sorvegliata dall’insegnante”. Il preside si presenta alle ore 9,30 del 21 maggio ’07 presso l’ufficio informazioni del Tribunale che lo indirizza al secondo piano ammezzato. Ivi un giudice lo invia alla Cancelleria per individuare il titolare del procedimento. La Cancelleria lo invia al Ruolo Generale stanza 20 che lo indirizza alla terza sezione civile dell’altro Tribunale in altro palazzo. Alle ore 11,20 si presenta il giudice che riscontra la presenza dell’avvocato di parte e l’assenza dell’avvocatura dello Stato e non consente al preside di specificare i fatti a nome dell’amministrazione. Tralasciamo il fatto che alle ore 11,20 ben 11 avvocati sono entrati contemporaneamente nella stanza di metri 3,00 x 5,00 delle udienze, che né giudice, né avvocati indossavano la toga, che il giudice non disponesse di una segretaria né di un computer, che il verbale sia stato scritto dall’avvocato, ma non si comprende perché sia stato citato il preside. Al fine di avere ulteriori delucidazioni il preside si recava presso l’avvocatura dello Stato alle ore 12,30 e apprendeva che l’avvocato incaricato del procedimento non si era presentato in udienza perché in ferie e che il dirigente dell’ufficio non poteva riceverlo perché privo di appuntamento. Resta da capire chi debba coordinare i rapporti tra Direzione Generale, Avvocatura e scuole per evitare di perdere tutte le cause.

 

DIMENSIONAMENTO DELLA RETE SCOLASTICA IN SICILIA

Con la lettera prot. 3373 del 10/5/07 l’Assessore Regionale alla P.I. ha perso l’occasione di decidere in questo a.s. il dimensionamento della rete scolastica in Sicilia. Ancora una volta vengono proposti Tavoli Permanenti di Confronto tra Istituzioni e sindacati che continuano a ritardare i processi decisionali e le assunzioni di responsabilità. I sindacati vengono invitati a discutere temi sui quali non hanno alcuna competenza, come se l’autonomia scolastica non fosse mai stata definita per legge. Mentre Piemonte, Campania e Marche invitano direttamente le scuole a discutere dei loro problemi, qui si continua a menare il can per l’aia. Scuole e territorio restano senza i necessari nuovi indirizzi.

 

L’ISTRUZIONE PROFESSIONALE: LA POSIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE.

In Italia l'istruzione professionale di Stato ha svolto negli ultimi decenni un ruolo essenziale nella formazione iniziale di moltissimi giovani, in gran parte provenienti da strati sociali a debole grado di istruzione e di benessere. Essa è riuscita ad assicurare al sistema economico e produttivo una continua e flessibile alimentazione di quadri esecutivi, adattando progressivamente la struttura currícolare dei propri corsi. Le linee guida che hanno ispirato i progetti di innovazione sinora attuati sono state le seguenti:

• irrobustimento della formazione culturale generale degli allievi, e superamento del carattere meramente addestrativo della formazione professionale;

• riduzione delle qualifiche e loro accorpamento in grandi aree di professionalità polivalente, da conseguire al termine degli studi triennali;

• carattere modulare e flessibile dei programmi e della didattica;

• personalizzazione degli interventi formativi mediante spazi di insegnamento programmabili in funzione dei fabbisogni individuali o di piccoli gruppi;

• esame per il diploma di qualifica organizzato in modo tale da valutare non solo le conoscenze, ma anche le abilità trasversali degli allievi, con particolare riguardo per le capacità relazionali;

• apertura dei corsi triennali alla prosecuzione degli studi, nel rispetto delle competenze istituzionali delle Regioni in materia di formazione professionale. Sono state finora sottoscritte apposite «intese» con le varie Regioni per la gestione comune dei bienni post-qualifica integrati. In questa azione di riprogettazione dei curricoli ci si è costantemente ispirati a due principali punti di riferimento:

• le tendenze emergenti a livello internazionale, tutte rivolte a superare il modello di una istruzione professionale di primo livello «povera» e addestrativa in favore di una più solida formazione generale e di una formazione professionale di base, polivalente, íntegrabile mediante percorsi di studio ulteriori e riciclabile nel tempo;

• le tendenze emergenti a livello nazionale, sia in sede parlamentare (proposte di legge) sia in sede amministrativa,evidenziavano la ricerca di un'area di insegnamenti e apprendimenti comune per tutti gli allievi della fascia 14-16 anni, corrispondente al biennio iniziale della scuola secondaria superiore.

L'azione di rinnovamento dei piani di studio è stata costantemente accompagnata da un vasto programma di corsi di formazione in servizio (con ampia produzione di materiali didattici), organizzati in modo da verificare l'efficacia degli interventi svolti (si tratta di migliaia di corsi di diversa tipologia e durata). Il nuovo impianto formativo cerca di conseguire nel modo più flessibile oggi consentito gli obiettivi che si deve porre un settore di frontiera qual è l'istruzione professionale, contribuendo da un lato a differenziare e ad ampliare l'offerta formativa scolastica e ad evitare confusioni di strategie, e dall'altro a collegarsi con la formazione regionale e con il sistema produttivo. Sotto questo aspetto l'istruzione professionale evidenzia, rispetto al passato, la sua specificità in materia di obiettivi e di profili formativi (operatori qualificati, non quadri tecnici intermedi), di articolazione interna (ciclo triennale e biennio post-qualifica gestito d'intesa con le Regioni), di struttura del curricolo (40 ore settimanali, di cui 4 liberamente programma­bili). Visti i riscontri positivi e il successo registrato nei rapporti sia con le Regioni sia con il mondo della produzione, pare che il modello prefigurato nel «Progetto '92», ed accolto come nuovo ordinamento, meriti di essere considerato come una risposta efficace alla domanda di istruzione di ciclo corto (ma aperta verso l'alto ai «capaci e ai meritevoli») che è diffusa tra le famiglie e negli strati sociali più modesti, o meno inclini a scegliere studi impegnativi e prolungati per i propri figli. Di ciò occorre tener conto nella prospettiva del prolungamento dell'obbligo di istruzione e del rinnovamento della scuola secondaria superiore.

 

PALERMO:ASSEMBLEE CONFEDERALI SINDACALI

Il giorno 11 maggio i sindacati confederali di Palermo convocavano un’assemblea territoriale invitando i lavoratori di 41 scuole il 17 maggio presso l’aula magna di un Istituto di Brancaccio. Firmavano per aderire circa 600 lavoratori che uscivano dalle scuole causando un disastro organizzativo proprio nella fase finale dell’anno scolastico. Alle ore 10,00 il preside dell’istituto chiedeva al bidello della portineria di contare quanti lavoratori partecipavano all’assemblea. Il bidello ne contava 31. Per carità di patria evitiamo commenti. Che dire dell’ineffabile Ministro che con la circolare n.7557 del 9/5/07 autorizza i sindacati rappresentativi a indire ulteriori assemblee oltre le 10 ore previste dal contratto?

 

CATANIA: ANCORA ASSEMBLEE SINDACALI! SALVIAMO LA SCUOLA DALLE ASSEMBLEE CON LE ASSEMBLEE LA SCUOLA CRESCE?

Parafrasando ed adattando una dichiarazione della vedova Schifani pronunziata il 23 maggio, in occasione del 15° anniversario della strage di Capaci, credo si possa affermare che “ il Sindacato ha paura di guardarsi dentro”. Tale considerazione scaturisce dalla notizia di una convocazione di assemblea provinciale per 15.000 docenti e 7.000 bidelli, in un locale che al massimo può contenere 200 persone!, promossa dalla CGIL scuola di Catania per venerdì 1 giugno dalle 8,30 del mattino, per rafforzare e surrogare, facendo chiudere le scuole, lo sciopero provinciale indetto dai sindacati dei lavoratori degli altri comparti. Gli altri sindacati CISL e UIL e SNALS e GILDA più responsabilmente si sono dissociati dall’anomala iniziativa della CGIL. Detto con altre parole, meno politiche e fuori dal sindacalese, si comunica che la scuola è terminata con largo anticipo. Non si contano i duecento giorni, perché i diritti sindacali sono inviolabili.. Già il primo giugno sarà una giornata di confusione per l’annunciato sciopero nazionale degli statali, ed i sindacati della scuola, come se non fossero anch’essi “statali” , convocano lo sciopero della scuola per il lunedì successivo. Pur nella confusione dei termini e dei tempi la procedura è piana, ma inserendo la richiesta di un’assemblea del Personale della scuola, già sin dalle prime ore di venerdì, significa anticipare le vacanze ed il ponte per la festa della Repubblica. Grazie per questa “attenzione sindacale” a favore dei lavoratori.! Tutti legittimi sono i diritti sindacali, ma chi provvede e controlla i “doveri sindacali” ? Ma al danno sociale che tali azioni provocano nei confronti dei ragazzi che sono “minori” ed anch’essi titolari del “diritto allo studio” chi ci pensa? Sono invece importanti le norme, la garanzia delle forme e delle procedure, la regolare convocazione con il preavviso dei cinque giorni, la firma per presa visione eccetera. La partecipazione alle assemblee è certamente un diritto del lavoratore, ma potrà essere ritenuto valido e degno di attenzione solo quando tale diritto si esercita, non certamente attraverso una semplice dichiarazione o una crocetta su un foglio di adesione. Mandare a casa i ragazzi “per assemblea sindacale” o peggio posticipare l’inizio delle lezioni alle ore 11 per lo stesso presunto motivo (il che significa che i ragazzi saltano un giorno di scuola e sono giustificati per giunta) e poi constatare che la presenza dei partecipanti all’assemblea è minima, meno dell’uno per cento dei dichiaranti, significa non voler “guardarsi dentro”, non voler capire che tale formula è superata e necessita una modificazione ed una rivisitazione nella sequenza procedurale, almeno per il settore scuola. Il prossimo 1 giugno la popolazione scolastica catanese farà vacanza, ed all’assemblea della CGIL in Via Crociferi non ci potranno essere più di 200 docenti e non solo per la capienza della sala . Il sindacato si è mai chiesto quali sono i rapporti tra le presenze dichiarate e la partecipazione effettiva alle assemblee sindacali.? Se lo ha fatto ed ho constatato il fallimento di tale procedura perché si continua nell’errore e nella falsità di comportamenti sindacali? Come possono insegnare la legalità ed essere testimoni dei valori,dei diritti, del rispetto delle regole e delle norme i tanti docenti che dichiarano di aderire all’assemblea, che sospende le attività di lezione, e poi vanno a casa o a fare la spesa? Gli interrogativi e le perplessità circa il complesso sistema sindacale continuano e si prolungano nel tempo e nello spazio. Sia consentito questo “sfogo” Ci conforta, comunque, la saggia risposta del Giudice Nino Caponnetto alla domanda: “Vale la pena ed ha senso consacrare la propria vita per il Paese e per la scuola?. “ E se tutto ciò fosse una battaglia persa?” . Ecco la risposta che dà motivazione a questo intervento: “Le battaglie in cui si crede, non sono mai perse.” Giuseppe Adernò

 

FIORONI E LA VITA NELLE SCUOLE

Il Comunicato: “Il 10 maggio, presso il MPI, si è tenuto un incontro tra il Ministro Fioroni e le OOSS sull'iniziativa “La scuola siamo noi: una settimana per raccontare come si vive e lavora nelle scuole italiane", prevista per il periodo 19-25 maggio p.v. Durante l'incontro sono state illustrate le finalità dell'evento, tese a valorizzare le attività e le iniziative che le scuole abitualmente fanno e che spesso restano sconosciute alla maggior parte dei cittadini, in quanto di rado messe in evidenza dagli organi di informazione. La scuola ha la necessità di recuperare un'immagine positiva presso l'opinione pubblica, in quanto tende ad apparire, nelle notizie della stampa e della televisione, solo quando emergono fatti negativi che la riguardano.” A noi sembra che Fioroni non abbia ancora acquisito consapevolezza della grave situazione di anarchia e di crollo di prestigio e autorevolezza in cui sono precipitate le scuole. Invece di proferire parole in libertà dovrebbe avviare un serio processo di riforma per gli organi collegiali e per le procedure di reclutamento e di valutazione, senza il quale non si vede come si possa invertire la tendenza della diminuzione dei livelli di apprendimento.

 

DODICI SCUOLE IN MEZZO AI DEBITI

Il 16 giugno si terrà il processo d’appello contro dodici scuole della provincia di Palermo condannate con una incomprensibile sentenza del giudice del lavoro ad assumere retroattivamente i centralinisti ciechi. Le scuole hanno bloccati in banca, ciascuna, 90.000 euro e se la causa si perde questi soldi saranno pignorati. Si tratta di una vicenda surreale che fa capire a quale punto d’anarchia siamo giunti: La Provincia aveva acquistato per il Magistrale Regina Margherita, Il Liceo Cannizzaro, il Liceo Galilei e altre scuole una tastiera da centralino. L’associazione ciechi ha chiesto ai presidi l’assunzione di 12 centralinisti. L’ufficio Provinciale del Lavoro gli ha dato ragione disponendo l’assunzione. Un giudice del lavoro ha stabilito che lo stipendio va pagato dalle scuole a decorrere dalla richiesta. L’Avvocatura dello Stato e l’USP hanno detto ai presidi che non era il caso che intervenissero, visto che della questione se ne interessavano loro. Non importa che le tastiere non fossero Braille, che i presidi non possano assumere, che non esista nei ruoli statali un simile profilo professionale. Consigliamo ai presidi di non sottovalutare la questione, ma di recarsi in udienza a difendere l’amministrazione, l’esperienza ci insegna che Avvocatura e USP non sempre escono vincitori da questi conflitti.

 

NUOVE ISCRIZIONI

L’ITCGT Leonardo Da Vinci di Milazzo ha aderito all’A.S.A.SI. (i colleghi della Sardegna ci hanno chiesto di variare l’acronimo perché coincide col loro). Anche il 1° Circolo G. Verga di Scordia ha aderito: siamo quindi 167 scuole e rappresentiamo il 15% delle scuole siciliane! Una rappresentatività importante che cercheremo di far valere.

 

POSSIAMO PENSARLA DIVERSAMENTE SULLE SUPPLENZE??

Pur nel rispetto del dirigente dell’Ufficio VII dell’USRS, che stimiamo da lunga data, non siamo d’accordo col metodo e col merito delle indicazioni contenute nella lettera ai DS prot. 12452 del 16/5/07. Non pensiamo infatti che i sindacati possano esercitare pressioni sui DS attraverso l’USRS su questioni che riguardano la personale responsabilità contabile e amministrativa. Cosa c’entrano i sindacati sui problemi di scopertura delle spese per il personale nel programma annuale? Come si fa a impegnare spese in uscite senza l’accertamento delle risorse? Sbagliamo o il bilancio deve essere in pareggio? E se si va in scopertura di cassa che si fa: si manda il decreto ingiuntivo ai Sindacati? Bene invece hanno fatto le scuole associate a protestare col MPI facendogli capire che la situazione era gravissima e determinando così il secondo acconto e il monitoraggio per il terzo accredito. Ogni altra soluzione di pressione sindacale porta a una contabilità sbilanciata. Vero è che l’art. 6 comma 2, 3 e 4 della Convenzione per la gestione del servizio di Cassa prevede che in caso di mancata disponibilità di fondi il Gestore potrà accordare anticipazioni di cassa facendo pagare gli interessi all’Istituto sulle somme anticipate, ma questo vuol dire fare la fine degli Enti Locali che hanno debiti fuori bilancio. O si vuole forse che ai sensi dell’art. 45 del D.A. le scuole possano stipulare contratti di mutuo? Ma questo vuol dire fare la fine della Regione Siciliana che ha il bilancio più dissestato d’Italia. Scusateci ma ci teniamo ad avere un bilancio sano e in pareggio!!

 

TRENTADUE SCUOLE CATANESI SCELGONO L’ENERGIA SOLARE

Le scuole catanesi amano il sole. O meglio l’energia solare. Fra le province siciliane che hanno partecipato all’iniziativa dell’assessorato regionale all’Industria disponibile a co-finanziare, assieme al Ministero per l’Ambiente impianti fotovoltaici, Catania ha infatti fatto la «parte del leone» con 31 progetti finanziati (sui 39 siciliani) con alcune scuole che sforano anche il «tetto » del finanziamento standard che è di 9.000 euro per impianti con potenza di 1,5 Kw. Lelenco degli istituti scolastici cittadini che avranno un «tetto fotovoltaico» consultabile su www.aetnanet.org .

 

VISTI I TEMPI CERCHIAMO DI RISPARMIARE (ESEMPIO DI LETTERA PER ASL)

Azienda Unità Sanitaria Locale n. 1U. O. Medicina Legale e Fiscale Viale della Vittoria, 321 92100 A G R I G E N T O RACCOMANDATA A.R. Oggetto: Richiesta di pagamenti per visite fiscali. Sono pervenute richieste di pagamento per visite fiscali disposte da questo istituto nei confronti del personale assente per malattia. Si fa presente che le suddette prestazioni rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria (LEA), previsti dall’art. 1 comma 6 del D.L.vo 30/12/1992 n. 502, pertanto l’onere delle predette spese resta a carico del S.S.N.. Tale norma, emanata in accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome, è richiamata dal D.P.C.M. del 29/11/2001, così come modificato dal D.P.C.M. del 28/11/2003, relativo alla definizione dei livelli di assistenza, indica nell’allegato 1B che le attività medico-legali, riferite a certificazioni sanitarie rilasciate a dipendenti pubblici assenti dal servizio per motivi di salute, rientrano tra i livelli essenziali di assistenza. Inoltre l’art. 54 comma 2 della legge 27/12/202 n. 289 conferma il dettato del sopra citato D.P.C.M. e ne ribadisce la gratuità. Pertanto questo istituto non darà corso al pagamento di quanto richiesto da codesta A.U.S.L.. IL DIRIGENTE SCOLASTICO Roberto Tripodi, Salvo Indelicato, Adriana Bongiorno, Giusi Buccola, Giuseppe Adernò, Salvatore Vizzini, Orlando, Fertitta. Per ulteriori informazioni è possibile consultare anche il sito scolastico siciliano www.aetnanet.org

 

E. 31.10.RO. ISCRIZIONE ASAS

– Le coordinate per comunicare la delibera del Consiglio di Istituto di adesione e effettuare il versamento della quota associativa di 50 euro: Associazione delle Scuole Autonome della Sicilia, c/o ITIS Volta, Viale dei Picciotti 1, 90123 Palermo. Banca Popolare di Lodi, Dip.383, via Buonriposo, 110, 90124 Palermo, numero conto 000000193227, dipendenza n. 00383, presso Palermo ag. N°3 (via Buonriposo). Paese IT, C.D.23, CIN V, COD. ABI 05164, CAB 04603.. Lo Statuto può essere scaricato dal sito web dell’associazione. Il dirigente scolastico, nella qualità di presidente della Giunta Esecutiva, deve porre all’o.d.g. della Giunta l’adesione all’ASAS sia in relazione al pagamento della quota annuale di 50 euro, sia per l’adesione allo statuto e alle sue finalità. Il Consiglio d’Istituto, su proposta della Giunta, delibererà l’adesione. Le successive quote annuali non richiedono una nuova delibera da parte dell’organo collegiale che comunque può sempre deliberare la revoca di adesione all’ASAS.







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