Il paradosso del problema supplenze
07 giugno 2007 - ScuolaOggi.org
Quella delle supplenze, della sostituzione del personale assente, è destinata a diventare per la scuola italiana, primaria in particolare ma non solo, una vera e propria via crucis. Rischia di essere una delle cause principali, se non la causa prima, di malfunzionamento.
La situazione ha del paradossale e si prospettano tempi bui. Da un lato c'è una modalità di reclutamento assurda e farraginosa, dall'altro – una volta conferito l'incarico – l'impossibilità di provvedere al pagamento per insufficienza di fondi. Non c'è che dire, proprio un bel guaio.
Il sistema attuale di reclutamento - le graduatorie di fascia previste dal regolamento per le supplenze - si è rivelato in tutta evidenza un meccanismo perverso e non funzionale. Le segreterie delle scuole passano ore e ore a chiamare i supplenti, con relativi costi telefonici e la nomina del supplente in tempi rapidi è diventata una complicazione incredibile, tanto da rimpiangere le vecchie graduatorie di Circolo.
Si noti bene: non è che i capi d'istituto, contrariamente a quel che pensa il ministro Fioroni o qualcuno del suo staff, dispongano la chiamata del supplente ad ogni minima assenza del personale, anzi. I tempi della “supplenza facile”, per chi non lo sapesse, sono finiti da tempo. Attualmente i dirigenti scolastici decidono di ricorrere alla supplenza solo quando è strettamente indispensabile, solo quando non si hanno piu' a disposizione risorse interne per le sostituzioni e quando l'alternativa sarebbe dividere le classi per parecchi giorni, impedendo di fatto il diritto allo studio degli alunni. O nei casi, obbligati, delle assenze lunghe quali le maternità, i congedi parentali, le malattie che si protraggono per piu' mesi. Solo allora dirigenti scolastici e uffici di segreteria intraprendono il calvario della chiamata sulla base delle graduatorie. E non è facile trovare il supplente disponibile…
Ma il bello deve ancora venire. Cosa succede una volta trovato il supplente e conferito l'incarico? I fondi assegnati dal Ministero per il pagamento delle supplenze per il 2007 - come su ScuolaOggi è stato da piu' parti documentato - sono largamente insufficienti. Le disponibilità di cassa delle scuole sono esaurite e a settembre non vi sarà piu' la necessaria copertura finanziaria. Ha un bel dire il Capo dipartimento alla programmazione Emanuele Barbieri (si veda la nota n.334 del 21.5.2007 inviata ai dirigenti scolastici) che alle scuole verrà assegnata una seconda rata del finanziamento complessivo entro breve e che per le “situazioni di maggiore sofferenza” si provvederà poi a predisporre eventuali integrazioni.
Il fatto che la nuova modalità di erogazione dei fondi in un unico capitolo (il cosiddetto “capitolone”) venga presentata come una soluzione che consente alle scuole di disporre liberamente dei fondi, senza “vincoli di destinazione”, è una vera e propria mistificazione: da un lato le risorse sono vincolate a norme contrattuali (es. Fondo d'Istituto), dall'altro (e soprattutto) sono e restano complessivamente insufficienti. Per intenderci: se si usano tutti quei fondi per le supplenze non si hanno piu' soldi per pagare poi il fondo d'istituto (o viceversa). Non parliamo poi della quota che dovrebbe essere riservata alle spese di funzionamento (Tarsu/Tia inclusa), già di per sé irrisoria. La coperta è sempre quella ed è comunque corta, da qualsiasi parte la si tiri.
Noi continuiamo ad avere un (tragico) dubbio, e cioè che i soldi necessari per le supplenze per il 2007 non ci siano proprio, a meno che non vi sia qualche provvedimento straordinario o decreto integrativo rispetto la finanziaria. Ma se Barbieri o meglio ancora il ministro vogliono essere veramente rassicuranti perché non mandano ai dirigenti scolastici un messaggio semplice e chiaro? Perché non dicono a chiare lettere che “verrà assicurata la copertura finanziaria a tutte le supplenze conferite dai dirigenti scolastici per assicurare il normale funzionamento del servizio scolastico”? Basterebbe questa semplice frase per dissipare i (piu' che fondati) timori dei capi di istituto. Non si sa quando arriverebbero i fondi necessari, ma almeno il ministero si impegnerebbe, nero su bianco, a provvedere ai compensi che le scuole dovranno erogare.
Nel frattempo, in tutto questo bailamme, nelle scuole viene seriamente compromessa l'attività didattica. Vi sono istituti ove le classi vengono divise in continuazione. Altri in cui i docenti non sono piu' disponibili ad effettuare ore eccedenti per le sostituzioni (a proposito: chi pagherà le “ore eccedenti” e quando ?).
Quello che non viene sufficientemente rimarcato in tutta questa vicenda è il fatto che in molti casi sembra di essere di fronte piu' a un terreno di battaglia, disastrato e accidentato, che a una scuola ove si fa normalmente scuola, ove il servizio funziona regolarmente e senza intoppi. Ci si rende conto di tutto questo?
Gianni Gandola