MATURITA', ATTENTI AL PROF CHE ODIA IL PERIZOMA
Data: Luned́, 04 giugno 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


da quotidiano.net
Sabato, 2 Giugno 2007


ESAMI IN VISTA

Maturità, con un clic identifichi il tuo prof

Gli studenti 007 "schedano" i commissari d'esame. Tornano i temuti commissari esterni, e chi li conosce racconta come convincerli. Trucchi e curiosità su www.studenti.it

PRESIDE O DOCENTE di scuola superiore, di ruolo da almeno una decina d’anni: è questo il profilo dei presidenti delle commissioni per gli esami di maturità che inizieranno, con la prova scritta di italiano, il prossimo 20 giugno.
Sul sito del ministero (www.pubblica.istruzione.it) sono consultabili le nomine dei 118mila esaminatori per mezzo milione di candidati: 12.254 i presidenti di commissione di esame, 40.553 i commissari esterni (una delle novità più rilevanti dell’esame di quest’anno) e 65.189 i commissari interni. Per quanto riguarda i compensi, ai commissari interni andranno circa 400 euro, quasi 900 ai membri esterni e intorno ai 1.200 ai presidenti. Il ministero ha dettato le regole: durante gli scritti, al bando gli high tech. Quindi niente cellulari, palmari o computer portatili.
Ma gli studenti si attrezzano e su Internet già circolano le «schede» dei prof. Se li conosci prima... sai come comportarti.

 FATTO il commissario, trovato il suo identikit. E’ in corso la più grande operazione di democrazia, o di trasparenza, o di solidarietà o se volete persino di spionaggio, della storia della scuola. Altro che tam tam, il servizio segreto degli studenti è in movimento da diversi giorni.

 Il ministero della Pubblica istruzione ha appena pubblicato i nomi dei commissari ai prossimi esami di maturità e già su Internet è cominciata la caccia per sapere chi sono. Perché quest’anno si può, o almeno sembra. Sul sito studenti.it alla voce “cercaprof” stanno affluendo migliaia e migliaia di schede personali di professori.

 Non è detto, per ora, che tutti siano commissari, dato che la campagna di autoinformazione era già cominciata alla cieca da alcuni giorni. Ma la probabilità di trovarne molti è alta e aumenterà nelle prossime settimane da qui al 20 giugno, giorno di inizio dell’esame di maturità.

UN MECCANISMO molto semplice. Su www.studenti.it c’è una scheda che va riempita con nome, cognome, materia insegnata e città del professore. E poi i dati più “sensibili”: come si presenta, se è severo o generoso nelle votazioni, quali sono le sue domande preferite, se mette in difficoltà lo studente o no, eccetera eccetera.

Non sono ammessi commenti sulle sue condizioni di salute né sulle sue preferenze politiche, religiose o sessuali. Insomma una vera e propria recensione (in cambio di una piccola taglia, come avvisa un asterisco: «Per ciascun prof inserito e pubblicato dalla redazione riceverai 30 crediti che potrai poi convertire in una ricarica per il cellulare»).

SEMBRA un gioco da ragazzi. E in fondo lo è. Perché gli entusiasmi si raffreddano rapidamente sfogliando le schede. Punto primo, su Internet nessuno garantisce niente e quindi bisogna fidarsi della buona fede dei compilatori. Punto secondo, troppi “recensori” partecipano tanto per vedere il proprio nickname in testa alla scheda e poi se la cavano dicendo che il professore esaminato è nella media.

E lasciamo stare i più maliziosi che già si domandano, ma chi scrive? Uno studente o un professore che si diverte a raccontare il contrario di quello che è?


Già si comincia male con la docente di matematica che «ama la gente brillante» e con il consiglio, «parlate lentamente», riferito a una professoressa di italiano. Ancora peggio con un insegnante di lingue che sarebbe un «grassone», per non parlare di un altro paio, sfuggiti alla redazione, che vengono bellamente definiti «pazzi».


Andiamo un po’ meglio con una professoressa di chimica, generosa nei voti, che ama chiedere «che sapore ha un alchino» e se «un globulo rosso maschio maturo può riprodursi», con un’altra di lettere, generosa anche lei, che chiede sempre le date di nascita degli scrittori. Utile anche il profilo di un insegnante di italiano che ama Ungaretti e detesta Pascoli e fra le domande preferite ha la seguente: «Il movimento della Scapigliatura è un’avanguardia?». C’è anche la risposta (ma non stiamo a sottilizzare): «No».


Attenti a come vi vestite con un professore di scienza della terra che è simpaticissimo, ma, scrive l’ignoto 007, «non ama le ragazze con il perizoma in primo piano, per ragazzi vi avverto... se avete i pantaloni che vi si vedono le mutande sono due i casi: o vi presta le sue bretelle (mitiche) o inizia a dirvi, tirati su i pantaloni! Vi conviene mettere la cintura».

di Carlo Donati






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