I sindacati: «Lo sciopero del 4 giugno può non bastare» - E la protesta mette a rischio pure gli scrutini
Data: Sabato, 26 maggio 2007 ore 00:32:12 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Roma. I sindacati minacciano di bloccare le operazioni di fine anno scolastico: ieri, un comunicato firmato dai leader di Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola annuncia che in assenza di segnali positivi dal governo sul rinnovo del contratto, la mobilitazione non si fermerà allo sciopero del 4 giugno, ma metterà a rischio lo svolgimento di scrutini ed esami. «Basta al festival degli annunci e dei proclami da parte dei diversi esponenti del governo – si legge nel comunicato unitario scritto da Panini, Scrima e Di Menna –; in assenza di risposte concrete e immediate le iniziative di lotta continueranno anche dopo il 4 giugno e investiranno le attività di fine anno scolastico compresi scrutini ed esami». E' probabile che le iniziative dei confederali vengano «sposate» anche dagli altri sindacati: Snals, Gilda e Cisal hanno già aderito allo sciopero generale del 4 giugno: «Rappresenterà una risposta forte dei lavoratori della scuola – spiega il comunicato – non solo per tutelare le loro retribuzioni ferme ormai da dicembre 2005, ma anche per rivendicare gli interventi indispensabili per garantire il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche». La protesta vuole mettere all'attenzione del governo prima di tutto il rinnovo del contratto, scaduto da 17 mesi, per il quale i sindacati sono sempre in attesa dell'inizio delle trattative all'Aran: un'attesa che ha il sapore della beffa dopo l'accordo del 6 aprile con il governo su stanziamenti di risorse per l'incremento delle retribuzioni.

(da www.lasicilia.it)

 

Sono necessari 700 milioni di euro in più

Roma. Le posizioni, per ora, restano immutate con Cgil, Cisl e Uil che chiedono all'esecutivo di rispettare i patti raggiunti il 5 aprile: aumento di 101 euro in busta paga per quasi tre milioni e mezzo di lavoratori, oltre alla modernizzazione della pubblica amministrazione per ottenere una maggiore efficienza. Ma le risorse al momento disponibili, stanziate in Finanziaria, si fermano a 3,7 miliardi di euro. Per arrivare alla cifra chiesta dai sindacati occorrerebbe uno sforzo di altri 6-700 milioni di euro, sforzo che il Tesoro non vorrebbe fare. Cgil Cisl e Uil però sui «soldi» non sono disposti a scendere a compromessi. E condizionano la proposta avanzata lunedì dal ministro della Funzione pubblica Nicolais, e rilanciata ieri dal collega Damiano, di allungare la durata da due a tre anni dei contratti al ritiro della cambiale di 101 euro per il biennio economico scaduto. Come dire: non si possono cambiare le regole mentre si gioca.

(da www.lasicilia.it)







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