SE GLI INSEGNANTI FANNO IL LAVORO...DEI COLLABORATORI SCOLASTICI
Data: Mercoledì, 23 maggio 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


SE GLI INSEGNANTI FANNO IL LAVORO…DEI COLLABORATORI SCOLASTICI



C’è una categoria debole nella scuola italiana. Avrebbe detto Montale è “L’anello che non tiene”. Ed ecco perchè. Ve lo dimostrerò con un piccolo episodio, ma proprio piccolo, successo in una scuola di Amantea (CS). I ragazzi di una quinta superiore portano a scuola dolci e bevande per festeggiare il compleanno di un compagno: ma non ricordano che è vietato dal regolamento d’istituto.E va bene. I ragazzi, quando si tratta di non fare lezione, le cercano tutte. Poi interviene l’insegnante, naturalmente vietando ciò che è vietato.
Ma vi risulta che gli alunni oggi abbiano il dono dell’ubbidienza? Così, tra una lezione e un'altra, invece di pensare alla maturità che si avvicina, consumano "sottobanco" quanto preparato per la festa. Nel frattempo gli insegnanti interrogano ore ed ore, tentando di salvare qualcosa di un anno di lavoro.
All'ultima ora, l'insegnante vede il disordine in cui versa l'aula, piena di cartacce e bicchieri di plastica, si indigna, e dice ai ragazzi di mettere tutto in ordine. E qui chi interviene? Qualche alunno di buona volontà, che inizia a raccogliere un po' di spazzatura, buttandola nel cestino, posto in un angolo dell'aula.
Ma c’è sempre lo spiritoso, il biricchino, e se no che scuola è? Così
 alle 13:30, al suono della campanella, mentre l'insegnante raccoglie le sue cose per dirigersi verso l'uscita, qualcuno tira un calcio al cestino, spargendo i rifiuti per tutta l'aula! Gli alunni si dileguano:  la prof si accorge di quanto è successo, ma rimanda all’indomani la ramanzina. 
Nel frattempo…chi giunge? Ma naturalmente la collaboratrice scolastica, che, presa visione dello stato in cui versa l'aula, ed evidentemente avendo la facoltà di venire meno al proprio dovere, si rifiuta di pulirla, affermando che devono farlo gli studenti.
Il giorno dopo, suonata la campanella, gli studenti e il professore della prima ora fanno il loro ingresso in aula e con grande stupore trovano il pavimento ricoperto di rifiuti. Il professore, indignato, chiama il Dirigente perché prenda visione delle condizioni dell'aula. Il quale, furibondo, comincia la sua indagine. Interroga naturalmente la collaboratrice scolastica, la quale sostiene di non avere alcuna intenzione di pulire quel "porcile", e poi naturalmente viene colta da una fulminante idea. Con chi ce la prendiamo adesso? Ma sì, controlliamo chi era l'insegnante dell'ultima ora, ma che schifo, ma come si può permettere agli alunni di lasciare l'aula in quello stato?
Il Dirigente approva. Ditemi il nome dell’insegnante dell’ultima ora che la sistemo io. E d’altronde che c’entrano gli studenti? Se un balordo in uscita dà un calcio al cestino che ci fa? E d’altro canto che c’entra la collaboratrice scolastica? Lei fa quello che vuole, pulisce solo…se è leggermente sporco, se è sporco davvero, no, non è compito suo.
Ditemi dunque il nome della docente dell’ultima ora che la sistemo io. Così la povera malcapitata professoressa dell'ultima ora si becca una nota di demerito scritta del preside, più una bella eclatante rampogna riguardo alla sua incapacità di gestire la classe, in sede di Collegio Docenti.
Ma il bello deve ancora venire. Perchè visto che l’anello è debole e quella degli insegnanti è l’unica categoria all’interno della scuola che viene bersagliata da tutti (e citiamoli: alunni, genitori, segretari, collaboratori scolastici e preside) il giorno successivo, alcuni insegnanti dell'ultima ora vengono visti… udite, udite, mentre sistemano i banchi e raccolgono alcune carte lasciate a terra dai ragazzi dopo il suono dell'ultima campanella!!! Insomma fanno il lavoro dei collaboratori scolastici…per non beccarsi una nota di demerito!
Conclusione naturale e necessaria: noi insegnanti siamo proprio finiti nella spazzatura, reale e metaforica…


Silvana La Porta
 






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-7401.html