Il Contratto mancato e lo sciopero del 4
Data: Lunedì, 21 maggio 2007 ore 09:14:40 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Tutti insieme, anche Gilda e Snals, con appassionata rabbia i sindacati della scuola nello sciopero del 4 giugno per dare una meritata sberla a questo governo, cosparso di ignavo spergiuro, come si fa con l'amante ingorda di soli voti, che ammicca e non concede, blandisce e si ritira, lusinga e poi s'eclissa. 17 mesi di rinvii e di promesse mancate non sono comportamenti da signora bene educata anche perché, oltre agli accordi sul contratto nella sua parte normativa e salariale, i sindacati avevano ottenuto la promessa di un tavolo per la definizione di un ampio memorandum sulla conoscenza. E invece rinvii e ancora rinvii fino al 18 maggio scorso quando sembrava che la questione si potesse chiudere. E invece ancora nulla di fatto. La data tuttavia dello sciopero unitario appare compromissoria, sia per la imminente chiusura della scuola e sia per tutte le incombenze sugli Esami di Stato e di licenza media; a meno che non si vada al blocco degli scrutini e chi si è visto si è visto. E allora la questione diventerebbe pesante un po' per tutti: per gli insegnanti che devono trovare strategie per fermare le operazioni di valutazione; per i dirigenti che devono convocare sempre nuove riunioni; per gli alunni e le loro famiglie. E' vero che c'è il famoso codice di autoregolamentazione ma quando fino all'ultimo giorno disponibile (il 9 giugno chiudono le scuole) non si cava il ragno dalla tana ogni azione di protesta diventa legittima. Rimane il dubbio sulle adesioni. Pare di capire che gran parte dei lavoratori della scuola sia poco intenzionata a lasciare una giornata del loro stipendio per uno sciopero svilito ormai dal coinvolgimento politico e dalle incertezze sindacali, nonché venato da una certa dose di mollezza per far valere un diritto. A questo si è aggiunto il comunicato della Corte di conti secondo la quale le retribuzioni del pubblico impiego sarebbero cresciute troppo e così tanto da invitare il governo a limitare gli aumenti. Sembrerebbe anche questo un modo per fare di ogni erba un fascio dimenticando altri aumenti e altri comparti come la magistratura, i grandi dirigenti, i docenti universitari, i diplomatici. Da qui si capisce pure che accordare i giusti aumenti a un milione circa di personale della scuola è sempre pesante nonostante dalla scuola tutto si pretenda. Di questi giorni inoltre la pubblicazione dell'operato di Fioroni in un anno di dicastero e dei tabulati coi nomi dei commissari esterni, consultabili nel sito del Ministero, in modo che da subito possano partire i quasi mezzo milione di segnalazioni-raccomandazioni degli altrettanti studenti agli amici degli amici: solo per ricordare e per far sapere e per un innocente aiutino. Come è noto infatti da quest'anno tre saranno i commissari interni e tre gli esterni in un bilanciamento momentaneo di cui il presidente è l'ago, contrariamente a prima quando lui doveva solo controllare l'operato formale di tutte le commissioni interne all'Istituto, statale e no, e quando i privatisti furoreggiavano alla ricerca del famoso pezzo di carta. Ora pare che essi siano diminuiti di numero, trentamila circa, e sicuramente avranno un percorso un po' più duro come pure gli alunni interni per i quali è previsto un giudizio di ammissione che può bloccarli prima degli esami, con motivazione però dettagliata e, con scienza e coscienza, sottoscritta. C'è ancora da dire che se fra i commissari c'è un docente abilitato in un insegnamento anche diverso dalle materie previste dal consiglio di classe e dal Ministero nulla toglie che costui non possa saggiare la preparazione del candidato per cui le materie in teoria potrebbero essere tutte rappresentate mentre a chi supera brillantemente l'esame si può assegnare oltre al 100 anche la lode e perfino il bacio in fronte. Rimane comunque ferma la proposta di rilasciare una certificazione delle competenze raggiunte, piuttosto che un diploma con un voto unico, frutto spesso di mediazioni tra le varie discipline.

PASQUALE ALMIRANTE  (da www.lasicilia.it)







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