«La mia vita da insegnante precaria storica»
Data: Martedì, 15 maggio 2007 ore 01:05:20 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Ho cinquant’anni, sono insegnante di Scuola Primaria e precaria da circa … venti anni. Sono una precaria storica. Ho conseguito la prima delle tre Abilitazioni che possiedo nel lontano 1982. Le altre abilitazioni le ho ottenute dopo e sempre con le stesse modalità: concorsi pubblici con qualche centinaio di posti per migliaia di partecipanti. Naturalmente facevo parte di quelle migliaia che non risultavano vincitori. D’altronde i testi che presentavo per gli esami orali erano quelli che studiavo all’università forse non sempre conosciuti da tutti i membri delle commissioni magari gli stessi che non apprezzavano i testi di M.Lodi. Non ho certo migliorato la mia situazione accettando di farmi preparare da alcun Dirigente scolastico. Diversi anni fa ho conseguito la laurea in Lettere Moderne con tesi in Didattica. Una Laurea "vera" valutata 3 miseri punti, ovvero come un corso Forcom conseguito per via telematica e ottenuto anche con sole 500.000 lire. Non credo che avessimo bisogno di questa ulteriore vergogna! Non sono mancate le gratificazioni, tanta stima e affetto; alunni che mi hanno voluta bene e che mi hanno scritto lettere che augurerei a tutti di avere conservate nei cassetti.

Da diversi anni sono un’incaricata del CSA di Catania e quantomeno posso lavorare con contratti a termine ma cambiando ogni anno scuola, classe, colleghi; senza percepire stipendio nei mesi estivi e nessun scatto di stipendio. Come sempre alla fine dell’anno si prevedeva che non sarei potuta ritornare dai "miei bambini". Questa volta le preghierine dei miei 18 alunni hanno fatto il " miracolo".

Questo nuovo anno scolastico così mi vede nella stessa classe con degli alunni che hanno rischiato e purtroppo rischieranno di avere un forte distacco affettivo e una discontinuità metodologica. Non si sapranno dare una spiegazione ma ciò inciderà negativamente nella loro vita scolastica. Forse per loro sarà l’inizio di una mancanza di fiducia nelle istituzioni e forse di un più grave disagio giovanile. Speravo che il nuovo governo rivolgesse più attenzione al mondo della scuola e soprattutto al bene dei bambini per realizzare una società migliore che inizia proprio dal bambino. Signor ministro. Purtroppo la Sua scuola e la Mia sono ben lontane da modelli ideali e questo anche a causa di come viene reclutato e maltrattato il corpo insegnante e più che mai i docenti precari. In passato, così come oggi, potevo ottenere l’immissione immediata in ruolo tramite l’inserimento nelle graduatorie del nord. Sono, però, anche una mamma, una figlia, una moglie, una donna quindi che ha dei doveri. Oggi ho davanti a me il modello di domanda dell’aggiornamento alla Graduatoria Permanente. Sembrerebbe la solita domanda invece non è così !. Fra due anni io, come tanti altri docenti ,sarò ancora precaria. Infatti le assunzioni dalla Graduatoria permanente previste ,da fonti qualificate, a Catania per la Scuola Primaria, nonostante i titoloni sui giornali che annunciano tantissime nuovi assunzioni, vanno al di sotto del centinaio .Pertanto si seguirà la media delle assunzioni annue come nel passato. Inoltre, con le innovazioni introdotte nel provvedimento a seguito dell’emanazione della legge n. 296/06 e della sentenza n. 11/07, si consentirà, per l’ultima volta, di trasferire la propria posizione in altra provincia al prezzo però di essere di essere messi in coda in graduatoria. Anche potendo non ci sarà più permesso di fare i siciliani emigranti.

Io docente precaria della scuola italiana non ho e non avrò la possibilità di avere alcun trasferimento. Non ho il diritto di organizzare la mia vita come desidero. Non ho diritto alla continuità didattica. Non ho diritto allo stipendio estivo. Non ho il diritto di sapere cosa ne sarà di me! Mi si potrà rispondere che con tale intervento si è solo voluta bloccare una politica che ha visto troppe precarie del Sud emigrare e poi fare un figlio per starsene a casa e per poi avere l’assegnazione provvisoria (a cosa non siamo state costrette !). Ma allora, potrei sapere perché rimangono separate le graduatorie delle scuole con quelle dell’immissione in ruolo? Io una mia idea ce l’avrei. Sono convinta che le scuole del Nord non vivrebbero senza la manovalanza delle povere emigranti del Sud, così snellendo le graduatorie del Sud e gonfiando quelle scarne o del tutto esaurite del nord si sosterranno le scuole del Nord e gli si eviterà di cercare le supplenti disperatamente. Ma questa sarà una soluzione per i 4000(circa) docenti precari della Scuola Primaria della provincia di Catania?

Quale futuro per i precari che al SUD rimarranno nella graduatoria permanente? (Perché al Nord le graduatorie saranno esaurite visto che in molte città già lo sono). Quale futuro per i giovani precari che stanno investendo energie, risorse e speranze in questo ambito lavorativo? Quale futuro per le famiglie del Sud dove c’è un genitore docente precario (e ce ne sono proprio tanti) che può entrare di ruolo solo Padova, Venezia, Biella, etc? (Non mi pare si stia lavorando per la famiglia e poi si litiga in Parlamento per i DICO !)

Lo chiedo al ministro, perché l’ho eletto e non posso e non voglio aspettare un altro Ministro che per scelta politica non mi rappresenti. Penso che sia legittimo chiedere di fare chiarezza al più presto sulle nuove o "non" modalità di assunzione dei precari o meglio di coloro che hanno investito tanti anni della loro vita al servizio dello Stato e che non hanno avuto modo di oziare né in classe e né durante le vacanze estive (non pagate e sempre in attesa di comunicati stampa che annuncino novità, incarichi, nuovi corsi abilitanti, ecc.).

CARMELA COCO

(da www.lasicilia.it)







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