Ho cinquant’anni, sono insegnante di Scuola Primaria
e precaria da circa … venti anni. Sono una
precaria storica. Ho conseguito la prima delle tre
Abilitazioni che possiedo nel lontano 1982. Le altre
abilitazioni le ho ottenute dopo e sempre con le
stesse modalità: concorsi pubblici con qualche
centinaio di posti per migliaia di partecipanti. Naturalmente
facevo parte di quelle migliaia che
non risultavano vincitori. D’altronde i testi che
presentavo per gli esami orali erano quelli che
studiavo all’università forse non sempre conosciuti
da tutti i membri delle commissioni magari
gli stessi che non apprezzavano i testi di M.Lodi.
Non ho certo migliorato la mia situazione accettando
di farmi preparare da alcun Dirigente scolastico.
Diversi anni fa ho conseguito la laurea in Lettere
Moderne con tesi in Didattica. Una Laurea
"vera" valutata 3 miseri punti, ovvero come un
corso Forcom conseguito per via telematica e ottenuto
anche con sole 500.000 lire. Non credo che
avessimo bisogno di questa ulteriore vergogna!
Non sono mancate le gratificazioni, tanta stima e
affetto; alunni che mi hanno voluta bene e che mi
hanno scritto lettere che augurerei a tutti di avere
conservate nei cassetti.
Da diversi anni sono un’incaricata del CSA di Catania
e quantomeno posso lavorare con contratti a
termine ma cambiando ogni anno scuola, classe,
colleghi; senza percepire stipendio nei mesi estivi
e nessun scatto di stipendio. Come sempre alla
fine dell’anno si prevedeva che non sarei potuta ritornare
dai "miei bambini". Questa volta le preghierine
dei miei 18 alunni hanno fatto il " miracolo".
Questo nuovo anno scolastico così mi vede nella
stessa classe con degli alunni che hanno rischiato
e purtroppo rischieranno di avere un forte
distacco affettivo e una discontinuità metodologica.
Non si sapranno dare una spiegazione ma ciò
inciderà negativamente nella loro vita scolastica.
Forse per loro sarà l’inizio di una mancanza di fiducia
nelle istituzioni e forse di un più grave disagio
giovanile. Speravo che il nuovo governo rivolgesse
più attenzione al mondo della scuola e soprattutto
al bene dei bambini per realizzare una
società migliore che inizia proprio dal bambino. Signor
ministro. Purtroppo la Sua scuola e la Mia sono
ben lontane da modelli ideali e questo anche a
causa di come viene reclutato e maltrattato il corpo
insegnante e più che mai i docenti precari.
In passato, così come oggi, potevo ottenere l’immissione
immediata in ruolo tramite l’inserimento
nelle graduatorie del nord. Sono, però, anche
una mamma, una figlia, una moglie, una donna
quindi che ha dei doveri. Oggi ho davanti a me il
modello di domanda dell’aggiornamento alla Graduatoria
Permanente. Sembrerebbe la solita domanda
invece non è così !. Fra due anni io, come
tanti altri docenti ,sarò ancora precaria. Infatti le
assunzioni dalla Graduatoria permanente previste
,da fonti qualificate, a Catania per la Scuola Primaria,
nonostante i titoloni sui giornali che annunciano
tantissime nuovi assunzioni, vanno al di sotto
del centinaio .Pertanto si seguirà la media delle assunzioni
annue come nel passato. Inoltre, con le
innovazioni introdotte nel provvedimento a seguito
dell’emanazione della legge n. 296/06 e della
sentenza n. 11/07, si consentirà, per l’ultima volta,
di trasferire la propria posizione in altra provincia
al prezzo però di essere di essere messi in coda in
graduatoria. Anche potendo non ci sarà più permesso
di fare i siciliani emigranti.
Io docente precaria della scuola italiana non ho e
non avrò la possibilità di avere alcun trasferimento.
Non ho il diritto di organizzare la mia vita come
desidero. Non ho diritto alla continuità didattica.
Non ho diritto allo stipendio estivo. Non ho il diritto
di sapere cosa ne sarà di me! Mi si potrà rispondere
che con tale intervento si è solo voluta bloccare
una politica che ha visto troppe precarie del
Sud emigrare e poi fare un figlio per starsene a casa
e per poi avere l’assegnazione provvisoria (a cosa
non siamo state costrette !). Ma allora, potrei sapere
perché rimangono separate le graduatorie
delle scuole con quelle dell’immissione in ruolo?
Io una mia idea ce l’avrei. Sono convinta che le
scuole del Nord non vivrebbero senza la manovalanza
delle povere emigranti del Sud, così snellendo
le graduatorie del Sud e gonfiando quelle scarne
o del tutto esaurite del nord si sosterranno le
scuole del Nord e gli si eviterà di cercare le supplenti
disperatamente. Ma questa sarà una soluzione
per i 4000(circa) docenti precari della Scuola
Primaria della provincia di Catania?
Quale futuro per i precari che al SUD rimarranno
nella graduatoria permanente? (Perché al Nord le
graduatorie saranno esaurite visto che in molte
città già lo sono). Quale futuro per i giovani precari
che stanno investendo energie, risorse e speranze
in questo ambito lavorativo? Quale futuro per le
famiglie del Sud dove c’è un genitore docente precario
(e ce ne sono proprio tanti) che può entrare
di ruolo solo Padova, Venezia, Biella, etc? (Non mi
pare si stia lavorando per la famiglia e poi si litiga
in Parlamento per i DICO !)
Lo chiedo al ministro, perché l’ho eletto e non
posso e non voglio aspettare un altro Ministro che
per scelta politica non mi rappresenti. Penso che
sia legittimo chiedere di fare chiarezza al più presto
sulle nuove o "non" modalità di assunzione dei
precari o meglio di coloro che hanno investito
tanti anni della loro vita al servizio dello Stato e
che non hanno avuto modo di oziare né in classe e
né durante le vacanze estive (non pagate e sempre
in attesa di comunicati stampa che annuncino novità,
incarichi, nuovi corsi abilitanti, ecc.).
CARMELA COCO
(da www.lasicilia.it)