Un tavolo tecnico alla Provincia per
risolvere il problema del liceo scientifico
Principe Umberto. Anzi, i problemi.
Quello di trovare nel breve
periodo altre due aule. E quello di
trovare una soluzione definitiva a
un problema "atavico" di spazi.
Il «caso» Principe Umberto è stato
al centro di una interrogazione rivolta
al presidente del Consiglio provinciale
Giuseppe Pagano dal consigliere
della Margherita Salvatore Valenti.
Una interrogazione articolata - rispondendo
alla quale l’assessore Serafina Perra dichiara la disponibilità
dell’Ente ad aprire un tavolo tecnico
- nella quale si fa tutta la storia del
mancato ampliamento del più antico
liceo scientifico di Catania.
Risale a 18 anni fa, al 1989, la decisione
di ampliare, vista l’aumentata
popolazione scolastica la ricettività
del Principe Umberto come di
altre scuole superiori catanesi. Da
qui l’affidamento a un raggruppamento
temporaneo di imprese guidato
dalla Iter per la progettazione
esecutiva di 10 nuovi edifici scolastici.
Fra questi, negli anni, 7 sono stati
realizzati e due in corso di realizzazione.
«L’unica opera rimasta incompiuta
- sottolinea Valenti - rimane
dunque l’ampliamento del liceo
Principe Umberto...».
Negli anni comunque le esigenze
sono divenute pressanti e dopo proteste
di ogni tipo, tre anni fa la Provincia
ha assegnato al liceo un prefabbricato,
sito in un terreno attiguo
alla scuola, che ospita 6 aule. Il
terreno è di proprietà dell’istituto
Agrario siciliano Valdisavoja, Ente
morale, al quale la Provincia versa
un canone annuo di 32.528 euro.
Uno «stillicidio» di risorse che peraltro
non risolve del tutto le necessità
del principe Umberto «tanto -
precisa Valenti - che si è dovuto ricorrere
al plesso distaccato della
media Meucci di via sabato Martelli
Gastaldi nel quale ci sono 10 aule e
che risulta sfornito di laboratori, aula
magna e biblioteca che risulta appannaggio
esclusivo degli alunni del
plesso centrale. E le attuali richieste
da parte di nuovi alunni per la frequenza
del liceo scientifico Principe
Umberto (nell’anno scolastico 2007-
2008 è prevista la formazione di 60
classi contro le 58 attuali n.d.r.) sono
ancora una volta superiori alla
odierna disponibilità di aule il che
aumenterà i problemi dell’istituto...
».
Un gran pasticcio, dunque, per
questa scuola che rischia di interpretare
la parte di Cenerentola. Da qui la
richiesta del consigliere alla Provincia
di ribadire la «volontà politica di
risolvere in tempi brevissimi l’annosa
e e grave questione in cui versa
il Principe Umberto a causa del
mancato ampliamento», assieme a
una serie di interrogativi precisi:
perchè tutto si è fermato? C’è la possibilità
di espropriare il fondo dove
ha sede il prefabbricato per pubblica
utilità o comunque di acquisire
terreni nei dintorni? Il Prg di Catania
prevede la "nuova scuola"? Domande
alle quali la Provincia si dice disponibile
a rispondere «per la soluzione
delle problematiche lamentate
». Resta da capire quando.
ROSSELLA JANNELLO (da www.lasicilia.it)