UN’ANGUICRINITA INSEGNANTE SULLA TANGENZIALE DI CATANIA…
Data: Martedì, 15 maggio 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


UN’ANGUICRINITA INSEGNANTE SULLA TANGENZIALE DI CATANIA…



Dunque io sono un’insegnante. Ma non sono un’insegnante come tutte le altre. O forse sì. Perché appartengo a quel folto gruppo di docenti che la mattina, bel belli, si alzano al canto del gallo e si preparano per andare a scuola. Di mattina presto sì, perché la loro scuola si trova a soli 100 o 150 km di distanza.
E poi dovete sapere che siamo a maggio. E a maggio il mondo è bello e scintillante di colori, ma per gli insegnanti è un mese cruciale. Stanchezza generalizzata, ossa rotte da un anno di fatica sulla strada, mente annebbiata da giorni e giorni di spiegazioni e interrogazioni.
Dunque vorreste, voi insegnanti, soprattutto a maggio, arrivare presto nella vostra remota scuola, di filato anzi, senza ostacoli, all’andata e al ritorno, veloci, veloci, macinare quegli ennesimi chilometri di ogni santo giorno in fretta in fretta.
E invece…invece ecco cosa mi tocca da qualche mattina a questa parte. Perché, lo sapete, lo sappiamo tutti, ci sono i lavori sull’autostrada e in tangenziale. E sono lenti, lentissimi questi benedetti lavori, fatti proprio in quelle ore lì, quelle cruciali, quando la gente, tutta la gente, non solo gli insegnanti, deve andare al lavoro.
Ed eccomi sull’autovettura, piede ora sulla frizione, ora sull’acceleratore, spesso sul freno, un chilometro ogni dieci minuti, sotto il sole che picchia, mentre sbircio ansiosa l’orologio, Dio mio, non arrivo più, meglio chiamare a scuola.
E nervosamente ci provo, afferro il cellulare, con un occhio alla strada e uno alla tastiera: “Pronto, preside, sono imbottigliata in questa maledetta tangenziale a causa di questi maledetti lavori. Non arriverò in tempo, mi dispiace, ma non posso volare. Come? Mi devo sbrigare? La classe è scoperta? Mancano tanti insegnanti? Eh già, tutti imbottigliati su questa maledetta tangenziale…”
Maledetta tangenziale, maledetti lavori, mi ripeto tra i denti, ansiosa, osservando la facce degli altri automobilisti, livide di rabbia, disfatte dal caldo, paonazze dallo sdegno, mentre la coda si allunga, implacabilmente, a dismisura.
Oggi arriverò a scuola in ritardo. Domani pure. E dopodomani altrettanto. Perché i lavori non finiranno tanto presto, sarà una condanna lunga e terribile. A meno che, dopo un anno di sacrifici, non mi alzi alle quattro di mattina. Allora sì che arriverò puntuale. E smetterò di essere così, isterica, avvilita, stanca, simile ad una mitologica Furia, con in capo irti mille serpenti.
Allora davvero smetterò di essere così, un’anguicrinita insegnante sulla tangenziale di Catania in un bel giorno di maggio…

SILVANA LA PORTA






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-7351.html