Si è tenuta, nella sede della Provincia di via Nuovaluce, ospite dell’assessore Margherita
Ferro, una tavola rotonda della Consulta provinciale
degli studenti nel corso della quale si
è discusso dei differenti canali di comunicazione
tra gli studenti e i docenti e del ruolo
della famiglia e delle istituzioni. I giovani
hanno espresso il bisogno di ricevere nuovi
stimoli formativi e, soprattutto, il desiderio di
trovare dall’altro lato della cattedra un riferimento
che dia risposte concrete ai problemi
quotidiani e «affronti con meno distacco la
diversità adolescenziale». Una richiesta che
l’assessore provinciale alle Politiche scolastiche
ha detto di volere cogliere cercando un
migliore coordinamento tra scuola, famiglia
e istituzioni. Ai giovani l’assicurazione del
massimo impegno, ma allo stesso tempo la
richiesta di rispettare la "cosa pubblica", e il
riferimento è agli atti di vandalismo nelle
scuole «dove sono prese di mira le strutture
che spesso subiscono gravi e irreparabili danni». Danni sempre gravi e tanto più in considerazione
degli investimenti che l’amministrazione
provinciale ha fatto nelle scuole
finanziando la ristrutturazione di edifici che
sono stati messi in sicurezza.
Al tavolo di lavoro hanno partecipato il
questore di Catania, Michele Capomacchia, il
provveditore Raffaele Zanoli, il presidente
della Consulta di Catania Ugo Bellavia, la referente
dell’Usp Anna Maria Battiato, il giudice
onorario del tribunale dei minori Salvo
Coco, Padre Miguel dell’ordine dei Legionari
di Cristo, dirigenti scolastici, docenti genitori,
alunni di varie scuole superiori e rappresentanti
di enti di formazione professionale.
Un invito a trovare dalle occasioni di contrasto
un punto di contatto che generi scelte
e atteggiamenti positivi è giunto dal questore
Capomacchina che ha detto di condividere
la posizione di un genitore che ha affermato
che "non si può pretendere la pace con
l’utilizzo della violenza". Il questore ha anche
invitato i presenti a prendere parte al 155°
anniversario della Polizia che quest’anno,
dopo la tragedia del 2 febbraio, non sarà una
festa, ma una commemorazione.
Il presidente della Consulta, Ugo Bellavia,
a nome degli studenti, ha affermato che la
scuola «deve essere una palestra di vita».
Scontento del risultato dei lavori uno studente
dell’Alberghiero di Nicolosi, Sergio, che si
è rammaricato per l’esigua rappresentanza
dei professori e per la poca disponibilità all’ascolto
di qualche docente presente in aula.
(da www.lasicilia.it)