''CARA PROF., NON MI ROMPA I CO...''
Data: Luned́, 07 maggio 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


“CARA PROF., NON MI ROMPA I CO…”


Locus amoenus la scuola di oggi. Davvero, soprattutto per gli insegnanti. Che pecche certo ne hanno, come tutte le categorie di lavoratori, ma tanti sono animati dal desiderio di dare un contributo sostanziale con la loro presenza alla formazione dei giovani. E quando vedono qualcosa, anzi tante cose che vanno storte, cercano con tutte le forze non dico di sistemarle, ma magari di migliorarle anche solo un pochino.
Ad esempio, mettete un alunno che va male, ma proprio male. Distratto, anzi assente, studio zero, comportamento chiassoso e indisciplinato. Che fareste voi, al posto della sua insegnante? Ma naturalmente rimproverarlo e fargli capire che così non va; e poi, dopo tanti immani tentativi, si pensa all’ultima spiaggia. Ma sì, lo dico ai genitori, chi meglio di loro può adeguatamente intervenire? Loro sì che sapranno come fare. Vieni qui, porta il diario. Vi munite di penna, fate appello alla vostra migliore grafia perché il messaggio sia chiaro e inequivocabile: “Gentile signor XXX, le scrivo per informarla che suo figlio tiene un comportamento scorretto e che il suo rendimento è scarso. Desidererei dunque avere un colloquio con lei al più presto. Fiduciosa in suo positivo riscontro, la aspetto. Cordiali saluti.”
Rileggete la frase, chiudete il diario e naturalmente raccomandate al ragazzo di farlo vedere al genitore e di riportare la nota debitamente firmata. Il giorno dopo non appena entrate, vi si allarga il cuore. Vedete infatti il succitato alunno che si avvicina tutto trionfante col diario in mano aperto proprio al punto in cui, lo riconoscete, avevate scritto la vostra bella nota. E sotto, adesso che la pagina si fa più vicina ai vostri occhi, vi sembra di scorgere qualcosa, una scritta breve, ma comunque una risposta del genitore. Meno male, l’alunno ha obbedito e il padre arriverà al più presto. Con curiosità, dunque, afferrate il diario, lo avvicinate agli occhi per vedere meglio, per leggere meglio. La grafia è quella del genitore, del ragazzo no, la conoscete e non può essere la sua. Dunque vediamo cos’ha da dire la famiglia, magari si dichiara disponibile a un immediato incontro per sistemare la faccenda, lo dico io che è fondamentale la collaborazione tra famiglia e scuola per il buon funzionamento dell’azione educativa e didattica…Poi, nel bel mezzo di questi pensieri, frutto di chissà quali reminescenze di chissà quali antichi corsi di aggiornamento, la scorgete, la frase. Rassicurante davvero, confortante davvero. E fa sperare in un immediato intervento del genitore. Recita così: “GENTILE PROF., NON MI ROMPA I CO…”
E a te, chissà perché, vien voglia, tra rabbia e tristezza, di scomparire. E provi anche un sottile strisciante desiderio di farti gli affari tuoi, la prossima volta. Mi scusi, signor XXX, mi scusi davvero tanto, non volevo disturbarla…

SILVANA LA PORTA






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