Gli alunni non studiano, E-Lettera ad una amica
Data: Domenica, 06 maggio 2007 ore 10:38:19 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Caro Salvatore dopo la mia assenza forzata per motivi personali e dopo aver respirato di nuovo "l'aria della scuola" mi è bastato poco per capire che gli alunni non vogliono saperne di studiare, il preside sta iniziando a sospendere, si parla di cambiare il modo di fare lezione, ma non si sa come; queste sono le voci di corridoio che ho sentito con un aria di triste rassegnazione! Vorrei conoscere la tua opinione in proposito, dato che sei una persona intuitiva e sapere se queste voci corrispondono a realtà! ....

Ciao ti aspettavo, sapevo dall'ultima nostra e-mail del tuo rientro. Non so se sono una persona intuitiva ma sicuramente mi ritengo, come molti altri, una persona a 360° in quanto devo fare tutto: casa (per la famiglia), lavoro (per i cittadini) , il sè (vivere la propria unica vita) .

Per il mio sè ti informo che sto proprio adesso venendo da Ognina dove, tutte le mattine vado all'alba a fare la mia solita passeggiata in solitario "Ognina - San Giovanni Li Cuti" e ritorno, colazione da Balsamo e dopo aver goduto del sorgere del sole e dell'appagamento della bellissima vista di Ognina, rientro a studio per sistemare i lavori scolastici, prima di andare al lavoro. Il problema alunni è "mondiale", con riferimento alla situazione locale (sicuramente dalla Campania alla Sicilia), parlando con colleghi che lavorano nei licei e in generale in altri istituti mi hanno tutti confermato che non si studia più a casa.

Si parla di generazione multitasking che ha conoscenze su tutto ma veloci e superficiali. La mia generazione e sicuramente sino alla tua rivedevamo i lavori "compiti" il pomeriggio e spesso alzandoci presto di mattina li consolidavamo attraverso molteplici esercizi . Solo nei fini settimana o in tarda serata ci si dedicava al sè . Tale modo di operare ci formava al sacrificio e diventava poi uno stile di vita, come sai ancora tutt'oggi - pur non lavorando dalle 4,30 alle 23,30, come ho fatto nei 20 anni dopo laureato, ma io partivo da zero, non avevo neanche i soldi per prendermi l'autobus infatti andavo all'università a piedi ... ma come dicono gli attori questa è un'altra storia - inizio a lavorare prestissimo.

Tornando al problema alunni si sta cercando a livello centrale (questo mi è stato sottolineato da esperti quando ho ultimamente preso parte ad alcune giornate di studio della problematica) di modificare la fruizione dell'offerta formativa, facendo in modo che attraverso l'ausilio dei sistemi informatizzati, possa essere fruita dagli studenti quando vogliono o ne hanno bisogno in modo di avere sempre in simulazione virtuale il docente, la lezione, il saper come fare. Parlo di approccio integrativo all'insegnamento tradizionale con i Learning Object . Io sono contrario all'univoco approccio on line, le relazioni dirette con gli altri non devono mai mancare, quindi penso che il L.O. deve essere uno strumento aggiuntivo, non sostitutivo delle relazioni tra persone .

La ipotetica revisione di cambiare il modo di operare è nata da una discussione tra colleghi  una mattina di quest'anno mentre mi facevano compagnia, dopo aver preso il caffè. L'esigenza era quella di migliorare in tutti noi il nostro modo di insegnare che è in primis educativo (vedi il caso calcio Catania - ispettore Raciti) senza dimenticare però che dobbiamo fornire competenze nel saper fare essendo una scuola superiore.

Lavorare per concettualizzazione, fare molteplici simulazioni in classe simili alle prove di modulo, far ritornare la passione nel nostro lavoro e l'amore per gli altri dovrebbe essere un modo di fare per ogni docente. L'indifferenza e la "rassegnazione" come hai sentito "nei corridoi" non deve far parte dell'essere docente. Se le indicazioni sul nostro lavoro pur ottime sono però ridondanti manca l'univocità della procedura. E' come le nostre Leggi nazionali dove mentre in un comma si dice di procedere in un certo modo, in un altro si rende possibile un'altra soluzione. Il tutto per la gioia degli avvocati che possono così vincere sempre.

Ciao

Salvatore







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