“SONO STATA TRASFERITA, MA SENZA LA 104 CHE MI SPETTAVA…”
Eccovi la storia di una docente di scuola primaria che, dopo aver presentato domanda di trasferimento allegando relativa documentazione che attestava il possesso della precedenza della legge 104, si è vista assegnare una sede più lontana…perché, dicunt, “non aveva diritto alla 104”…by Silvana La Porta
D: Qual è dunque la sua storia? O meglio l’odissea del suo trasferimento?
R: Sono una docente di scuola primaria e ho regolarmente presentato domanda di mobilità, naturalmente entro i termini, dichiarando, come previsto dal modello, di avere diritto alla precedenza prevista dalla legge 104, in quanto sono l’unica figlia atta ad assistere mia madre, anziana e gravemente malata.
D: Quindi lei attendeva la naturale applicazione della legge 104, ampiamente attestata dalla sua stessa domanda. E invece…
R: Invece, quando sono stati pubblicati i movimenti ho avuto la spiacevole sorpresa di constatare che ero stata sì trasferita…ma non a Giarre, come pensavo, bensì ad Acireale…che è come dire non potere assistere agevolmente mia madre…
D: Infatti la 104…
R: La 104 era stata apertamente ignorata ed io ero stata trasferita normalmente, come se non usufruissi di nessuna precedenza!
D: A questo punto che cosa le è rimasto da fare?
R: Naturalmente recarmi al Csa a chiedere i dovuti chiarimenti, che mi sono stati dati. Innanzitutto, chissà perché, la 104, a detta del Csa, non mi spettava. Ma, carta canta, io avevo presentato una domanda corredata di tutte le dichiarazioni necessarie.
E allora ne è venuta fuori un’altra: avevo omesso di aggiungere la dichiarazione di mio fratello che attestava la sua impossibilità di assistere mia madre.
D: E qui qualcosa non funzionava…
R: Già, non funzionava perché nella mia dichiarazione personale avevo testualmente dichiarato che “non vi sono altri conviventi con l’handicappato idonei a prestare l’assistenza continuativa ed in via esclusiva alla disabile e di essere l’unico membro della famiglia in grado di provvedere a tale assistenza”. Chiaro. Più chiaro di così.
D: E infine, dulcis in fundo, le è stato dato un consiglio…
R: Già, quello di presentare, cose da pazzi, domanda di assegnazione provvisoria…Come dire ripariamo al danno con un atto assurdo, con il quale io resterei comunque titolare ad Acireale e solo per quest’anno potrei essere a Giarre.
D: Dunque che le resta da fare?
R: Io ho deciso di andare fino in fondo, è un’ingiustizia che non posso sopportare. Voglio solo ciò che mi spetta. Adirò sicuramente le vie legali.
Ecco la storia di un trasferimento controverso, con grave danno del richiedente. Di chi è stata la negligenza?
Silvana La Porta