CONCORSO DIRIGENTI SICILIA: COMMISSIONE SOTTO INCHIESTA
Data: Sabato, 28 aprile 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


Sicilia, concorso DS. Commissione sott'inchiesta


27 aprile 2007 - Giornale di Sicilia
Indagati i sei componenti che, tra gennaio e maggio dell'anno scorso, hanno corretto i compiti dei candiati in corsa a 150 posti di dirigente

Cinque indagati, tutta la commissione sotto inchiesta per il concorso delle discordie, quello per la selezione di 150 dirigenti scolastici per la scuola primaria e secondaria, in altre parole di presidi di elementari, medie e superiori, Un concorso svolto tra gennaio e maggio dell'anno scorso, già bloccato da una sospensiva decretata dal Tribunale amministrativo regionale e adesso anche oggetto di un'inchiest apenale, condotta dal pubblico ministero di Palermo Ennio Petrigni, con il coordinamento del precuratore aggiunto Paolo Giudici.


Nell'inchiesta sarebbe stato coinvolto anche il presidente della commissione, Giuseppe Petrocelli, già presidente della Corte dei conti, ma è scomparso nei mesi scorsi. Gli indagati sono così Vittorio Galvani, Eva Lo Franco, Sergio Vizzini, Gabriella Filippone, Luisa La Mantia e il segretario Giuseppe Serra. La Filippone è già stata interrogata dal pm: la docente, difesa dall'avvocato Giuseppe Gerbino, ha respinto le accuse. Nei prossimi giorni toccherà a Galvani, difeso dall'avvocato vincenzo Lo Re, e a Serra, assistito dall'avvocato Enrico Sanseverino.

L'inchiesta era stata provocata da una serie di esposti e da ricorsi al Tar, presentati prima dai 500 candidati ammessi con riserva e poi da parecchi dei circa mille candidati bocciati. Molti di loro sono agguerritissimi e il mese scorso del caso si era occupata Mi manda Raitre. Il pm Petrigni contest ail falso continuato. Secondo la ricostruzione dell'accusa, le due sottocommissioni si sarebebro riunite separatamente ma sarebbero state presiedute entrambe da Petrocelli, che sarebbe stato presente ai lavori (contemporanei) in tutt'e due gli organismi.

L'altro aspetto riguarda le valutazioni dei compiti, corretti in un numero elevatissimo per ciascuna seduta: molti dei lavori di candidati dichiarati idonei, sostiene l'accusa, non srebbero stati approfonditi in maniera adeguata, come si desumerebbe da errori sintattici e grammaticali che la Procura definisce "grossolani". Secondo i calcoli degli sclusi, ogni compito sarebbe stato corretto mediamente in 2 minuti e 40 secondi. Le votazioni, poi, sono prive di motivaizoni.

Gabriella Filippone si è dimessa dalla commissione, i cui lavori sono adesso di fatto paralizzati. L'indagata si è difesa affermando che non ci son ostate irregolarità, ma solo forti pressioni per fare presto, dati i tempi strettissimi delle immissioni in ruolo. Anche la linea difensiva degli altri indagati punta a negare irregolarità. Al più ci sarebbero state solo disattenzioni

Riccardo Arena







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