QUAL E' L'ORIGINE DEL TERMINE ''SNOBBARE''?
Data: Venerd́, 27 aprile 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Ho inteso dire che il termine "snobbare" è stato usato inizialmente per descrivere l'atteggiamento di reazione da parte di gente "misera" nei confronti dei benestanti. Vi sarei grato per un vostro chiarimento. Giuseppe Giacinti

Snobbare deriva formalmente da snob 'chi affetta distinzione e singolarità di gusti e di maniere, disprezzando ciò che considera comune e triviale', voce che proviene dalla lingua inglese, nella quale ha una lunga storia alle spalle che riassumeremo oltre. Nell'italiano snobbare, poi, al significato ricavato direttamente da snob si sovrappongono sfumature di significato proprie del verbo inglese to snub 'trascurare intenzionalmente'. Infatti, snobbare vale sia 'trattare qualcuno con indifferenza e malcelato disprezzo' o 'trascurare volutamente, non prendere ostentatamente in considerazione', sia 'evitare di frequentare un ambiente o prendere parte a certe manifestazioni mostrando evidente disinteresse, poiché li si ritengono indegni di considerazione'. In senso più estensivo e diluito semanticamente, snobbare può valere anche 'reputare scarsamente importante' (è un impegno che non possiamo snobbare).

Le notizie riportate dal signor Giacinti sono legate ai significati che snob (più che snobbare) ha accumulato nel tempo, e in particolare nella lingua inglese. Nel senso di 'uomo volgare e pieno di pretese', snob entra in italiano sul finire dell'Ottocento, riproducendo piuttosto fedelmente il significato originario della parola inglese (di etimo sconosciuto), nel quale valeva all'inizio (a partire dal 1781) 'ciabattino' e successivamente, per via di degradazione semantica, 'persona rozza'. È proprio in quest'ultima accezione, ma già arricchita di nuove connotazioni socio-antropologiche, che ritroviamo snob nel libro di William Thackeray intitolato The Book of Snobs (1848); ed è grazie al successo europeo di quest'opera che la parola snob si impone anche all'estero nel nuovo significato, che precisa e delimita i contorni della 'persona rozza': rozza sì, ma in quanto appartiene a un peculiare ceto culturale che ambisce a mostrarsi più coltivato, istruito e di buon gusto di quanto sicuramente non sia e che crede di potersi considerare elegante e raffinato perché va a teatro ma senza badare a ciò che vi si recita e compra il libro dello scrittore in voga senza però preoccuparsi di leggerlo e senza saperlo giudicare, non peritandosi di parlarne in pubblico con l'aria di chi la sa lunga. Nel corso nel tempo, in italiano, snob perderà il tratto semantico della rozzezza, mantenendo e rafforzando quello della sprezzante volontà di distinguere i propri atteggiamenti, gusti e propensioni da quelli espressi dalla massa o dalla media.






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