I RACCONTI DEL KILLER: ''VOGLIO UCCIDERE IL PROF.''
Data: Venerd́, 20 aprile 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


I racconti del killer:
 «Voglio uccidere il prof».

Alcuni insegnanti segnalarono i temi del giovane sudcoreano.
 «Non sapevamo se fossero solo frutto della sua fantasia»

Il Corriere della Sera del 19/4/2007

 

Non solo un biglietto «inquietante» scritto il giorno della strage. Cho Seung-Hui, lo studente sudcoreano di 23 anni che ha ucciso 32 persone all'interno del Virginia Tech Institute , aveva scritto in passato alcuni racconti violenti per un corso di Inglese. Testi teatrali che avevano destato preoccupazione e sconcerto tra alcuni insegnanti e compagni di corso. E due di questi racconti sono stata recuperati e pubblicati online da « The Smoking Gun » e « Aol News».

SEGNALAZIONE - Lucinda Roy, co-direttrice del programma di scrittura creativa, ha affermato di aver avuto Cho in una classe di poesia nell'autunno del 2005 e di aver cercato di lavorare a stretto contatto con il giovane sudcoreano perché era preoccupata per i suoi comportamenti e per i temi dei suoi testi. «Certe volte, nei racconti, la gente rivela delle cose ed è difficile capire se si tratti di fantasia o di veri e propri progetti» ha affermato Roy. L'insegnante ha aggiunto di aver anche informato le autorità. «Mi hanno risposto che c'erano troppi ostacoli per poter intervenire».

I TESTI - Alcune scene scritte dal giovane sudcoreano sembrano quasi prefigurare quello che poi sarebbe accaduto. In un racconto, intitolato "Richard McBeef," il protagonista è un ragazzo di 13 anni che accusa il suo patrigno di pedofilia. Il giovane alla fine viene ucciso. In un altro racconto, intitolato "Mr. Brownstone" alcuni studenti affrontano un insegnante. E uno dei due dice: «Mi piacerebbe proprio ucciderlo». Nulla di davvero allarmante, in sé (si tratta solo di esperimenti letterari, peraltro non molto riusciti). Ma come hanno affermato compagni e insegnanti del sudcoreano, questi testi violenti accompagnati da certe stranezze caratteriali del giovane avevano fatto suonare già qualche campanello d'allarme.






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