12/11/2002 - Cronaca
Provincia di Catania . Corridoi semivuoti, un silenzio inusuale per chi è
abituato al caos degli uffici. Qualcuno, per ingannare il tempo, leggeva un
giornale, qualcun altro conversava con il collega. Il "Csa", centro
di servizi amministrativi, si presentava pressappoco così ieri mattina:
con gli uffici pieni a metà. Quarantasette su centodieci lavoratori,
infatti, ha deciso di aderire allo sciopero nazionale del settore istruzione
che ha portato molti lavoratori a manifestare direttamente a Roma, davanti alla
sede del Ministero Istruzione Università e Ricerca, insieme alle tre
sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil. "I nostri stipendi non sono equiparati
a quelli del comparto università. Ho deciso di manifestare proprio per
questo motivo _ spiega Franco Belluso che ieri ha scioperato insieme ai colleghi
non presentandosi al lavoro come tutte le mattine _ vogliamo la parità
di trattamento economico, l'indennità di amministrazione, tra il personale
dell'istruzione e quello della ricerca". Quanto guadagnare? Gli chiediamo.
"Un funzionario del Csa, dopo venticinque anni di servizio, a stento raggiunge
i due milioni al mese delle vecchie lire _ risponde _ quelli del comparto università,
invece, possono guadagnare anche tre". Dopo l'unificazione del Ministero
dell'Istruzione con quello universitario, infatti, nulla di fatto è cambiato.
"Da tempo chiediamo di equiparare gli stipendi _ spiega Beniamino Rametta,
vice didirgente del Csa sul posto di lavoro _ ma la cosa che più ci preoccupa
è che non ci è stato ancora detto quali sono le nostre funzioni".
Il Csa dipende ormai dall'ufficio scolastico regionale che dovrebbe svolgere
le funzioni un tempo svolte dai Provveditorato agli Studi. "In realtà
abbiamo continuato a fare ciò che facevamo prima ma con la delega della
direzione generale _ aggiunge Rametta _ è giunto il momento di capire
quali sono i nostri doveri non dipendenti dall'ufficio di Palermo". Esami
di Stato, supplenze, utilizzazioni, nomine dalle graduatorie permanenti per
docenti e personale Ata, trasferimenti, assegnazioni provvisorie, tutte attività
che il Csa ha continuato a svolgere nell'ultimo anno. "Sciopero oggi così
come ho fatto dieci giorni fa _ afferma Lina Benigno _ lo faccio per motivi
politici e finanziari". I lavoratori del Csa hanno manifestato inoltre
per una contrattazione non ancora avvenuta e contro l'uso distorto del denaro
pubblico: faraonici e di immagine a fronte dello stato di degrado degli edifici.
"Molte strutture non sono costruite a norma di legge _ aggiunge Beniamino
Rametta _ anche il nostro edificio dovrà subire delle modifiche".
Presto, infatti, la sede di via Coviello sarà "ingabbiata"
da un'impalcatura che, si spera, sarà utile per rendere l'edificio più
sicuro. Alessandra Bonaccorsi