Dopo il diploma L’Università batte il lavoro
Data: Lunedì, 16 aprile 2007 ore 01:15:59 CEST
Argomento: Rassegna stampa


ROMA. Più di un ragazzo su due tra coloro che si sono diplomati nel 2005 ha deciso di proseguire gli studi all’università, contro il 31% che invece ha scelto di inserirsi nel mercato del lavoro: è quanto si evince da un’indagine di AlmaDiploma, da cui emerge anche come i diplomati siano soddisfatti degli insegnanti che hanno avuto, ma quasi uno su due cambierebbe la scelta dell’istituto o del liceo fatta a 14 anni. L’indagine sugli sbocchi post-diploma ha coinvolto 5.432 persone, provenienti da 69 scuole italiane, che hanno conseguito la Maturità nel 2005 e che sono stati intervistati nell’autunno del 2006.

DOPO IL DIPLOMA: UNIVERSITÀ O LAVORO?

Cinquantasei diplomati su cento hanno deciso di proseguire la propria formazione iscrivendosi a un corso di laurea universitario (il 44% ha fatto dello studio la principale attività, il 12% frequenta l’Università e lavora); il 31% ha invece deciso di inserirsi direttamente nel mercato del lavoro. Il restante 12%, infine, si divide tra chi è alla ricerca attiva di un impiego e chi invece, per motivi vari, non cerca un lavoro.

CHI SCEGLIE L’UNIVERSITÀ.

Oltre un quarto dei diplomati iscritti all’Università ha optato per un corso di laurea nell’area economico-sociale (la percentuale sale al 31% tra i ragazzi degli istituti tecnici); il 21% ha invece scelto l’area umanistica (quota che sale al 25% tra i liceali, al 23% tra i diplomati professionali e scende al 16% tra i tecnici) mentre il 19% si è orientato verso una laurea in Ingegneria o Architettura (il valore sale al 21% tra i diplomati tecnici e scende al 14% tra i professionali).

CHI OPTA PER IL LAVORO.

Indipendentemente dall’impegno negli studi, a un anno dal conseguimento del titolo risultano occupati 43 diplomati su cento: questa percentuale raggiunge il suo massimo per i diplomati professionali (66%) e tocca il minimo tra i liceali (25%). Questi ultimi svolgono soprattutto attività occasionali che coniugano con l’impegno universitario, e per questo sono più frequenti tra i liceali i lavori senza contratto (34%), rispetto a quanto non avvenga tra i diplomati degli istituti tecnici (9%) o professionali (7%). Sono più diffuse le attività stabili tra i diplomati del professionale (24%) e del tecnico (20%) rispetto a quelli del liceo (15%). Nel complesso, la forma contrattuale più diffusa tra i diplomati è l’apprendistato (37%), che raggiunge il valore massimo tra gli occupati del professionale (46%) e del tecnico (39%), mentre scende considerevolmente tra i liceali (13%). I diplomati che lavorano guadagnano in media 740 euro mensili netti, e nel complesso sono abbastanza soddisfatti del lavoro che svolgono.

(da www.lasicilia.it)







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