ROMA. Più di un ragazzo su due tra coloro che si sono diplomati
nel 2005 ha deciso di proseguire gli studi all’università,
contro il 31% che invece ha scelto di inserirsi
nel mercato del lavoro: è quanto si evince da un’indagine
di AlmaDiploma, da cui emerge anche come i diplomati
siano soddisfatti degli insegnanti che hanno avuto,
ma quasi uno su due cambierebbe la scelta dell’istituto
o del liceo fatta a 14 anni. L’indagine sugli sbocchi
post-diploma ha coinvolto 5.432 persone, provenienti
da 69 scuole italiane, che hanno conseguito la Maturità
nel 2005 e che sono stati intervistati nell’autunno del
2006.
DOPO IL DIPLOMA: UNIVERSITÀ O LAVORO?
Cinquantasei
diplomati su cento hanno deciso di proseguire la propria
formazione iscrivendosi a un corso di laurea universitario
(il 44% ha fatto dello studio la principale attività,
il 12% frequenta l’Università e lavora); il 31% ha invece
deciso di inserirsi direttamente nel mercato del lavoro.
Il restante 12%, infine, si divide tra chi
è alla ricerca attiva di un impiego e chi
invece, per motivi vari, non cerca un
lavoro.
CHI SCEGLIE L’UNIVERSITÀ.
Oltre un
quarto dei diplomati iscritti all’Università
ha optato per un corso di laurea
nell’area economico-sociale (la
percentuale sale al 31% tra i ragazzi
degli istituti tecnici); il 21% ha invece
scelto l’area umanistica (quota che sale
al 25% tra i liceali, al 23% tra i diplomati
professionali e scende al 16% tra
i tecnici) mentre il 19% si è orientato verso una laurea in
Ingegneria o Architettura (il valore sale al 21% tra i diplomati
tecnici e scende al 14% tra i professionali).
CHI OPTA PER IL LAVORO.
Indipendentemente dall’impegno
negli studi, a un anno dal conseguimento del titolo
risultano occupati 43 diplomati su cento: questa percentuale
raggiunge il suo massimo per i diplomati professionali
(66%) e tocca il minimo tra i liceali (25%). Questi
ultimi svolgono soprattutto attività occasionali che coniugano
con l’impegno universitario, e per questo sono
più frequenti tra i liceali i lavori senza contratto (34%), rispetto
a quanto non avvenga tra i diplomati degli istituti
tecnici (9%) o professionali (7%).
Sono più diffuse le attività stabili tra i diplomati del professionale
(24%) e del tecnico (20%) rispetto a quelli del
liceo (15%). Nel complesso, la forma contrattuale più diffusa
tra i diplomati è l’apprendistato (37%), che raggiunge
il valore massimo tra gli occupati del professionale
(46%) e del tecnico (39%), mentre scende considerevolmente
tra i liceali (13%). I diplomati che lavorano guadagnano
in media 740 euro mensili netti, e nel complesso
sono abbastanza soddisfatti del lavoro che svolgono.
(da www.lasicilia.it)