CENERE, SENTENZA DEL CGA: ADESSO SARA' BLOCCATO IL PROCEDIMENTO DI RESTITUZIONE FORZATA?
Data: Domenica, 15 aprile 2007 ore 15:26:49 CEST
Argomento: Comunicati


Giuseppe Bonaccorsi
 Il caso cenere continua a tenere banco in città. Il Consiglio di Giustizia amministrativa, in sede giurisdizionale (presidente Giuseppe Barbagallo, estensore Pietro Falcone), con sentenze depositate in segreteria lo scorso 12 aprile (n. 260/07 e seguenti), ha rigettato l'appello proposto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e da altre amministrazioni avverso le sentenze del Tar Catania che, nel gennaio 2006, avevano annullato la ormai famosa Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 giugno 2005 (n. 3442), riconoscendo di fatto ai ricorrenti il beneficio alla sospensione dei contributi di assistenza e previdenza disposti per la copiosa pioggia di cenere e per i danni eruttivi.
 Il Cga aveva già rigettato la domanda di sospensione delle decisioni del Tar, ma con le sentenze depositate pochi giorni fa ha confermato in via definitiva il riconoscimento ai ricorrenti della sospensione dei contributi di previdenza che in precedenza erano stati riconosciuti dai decreti di Protezione civile del 2002, decreti che poi erano stati annullati proprio dall'Ordinanza della presidenza del Consiglio del giugno 2005. Si tratta, quindi, di un passaggio importante che sgombra il campo da interpretazioni dubbie e dà ragione a chi ha impugnato l'Ordinanza della presidenza Berlusconi.
 A darne notizia sono stati il prof. Mario Libertini e l'avv. Filippo Basile, del Foro di Catania, che hanno assistito numerosi lavoratori pubblici (docenti universitari, poliziotti ed altre categorie di dipendenti...) nei giudizi davanti al Cga Sicilia. «Esprimiamo piena soddisfazione per l'esito del giudizio del Cga - hanno spiegato i due legali - che conferma pianamente le nostre tesi difensive già del resto riconosciute con le sentenze del Tar Catania. A questo punto nessun ostacolo giuridico può frapporsi al pieno riconoscimento del diritto dei lavoratori ricorrenti ad ottenere la restituzione dei contributi di assistenza e previdenza, indebitamente versati all'Ente previdenziale, per il periodo novembre 2002/marzo 2004. La decisione del Cga - hanno concluso Libertini e Basile - costituisce indubbiamente un precedente importante anche con riferimento ai numerosi ricorsi pendenti al Tribunale del Lavoro, ferma, come è ovvio, l'autonomia di giudizio di ciascun singolo magistrato ordinario. Particolarmente importante è l'annullamento dell'Ordinanza della presidenza Consiglio del 10 giugno 2005, il cui effetto, trattandosi di ordinanza normativa, si estenderà anche in favore di coloro che non erano parti del giudizio innanzi il Cga».
 La conferma dell'annullamento dell'ordinanza n. 3442 riapre di fatto anche il contenzioso tra lo Stato e i lavoratori pubblici che dallo scorso marzo si sono visti applicare nello stipendio la disposizione di restituzione dei contributi percepiti in sole 24 rate anziché nelle originarie 117. Sarebbe a questo punto logico attendersi da queste amministrazioni il blocco del procedimento di restituzione forzata e il ripristino del precedente dispositivo. Va ricordato che tra le categorie costrette a restituire somme consistenti ci sono i poliziotti e ben 2701 dipendenti statali che continuano ancora oggi a protestare per il trattamento riservato loro dallo Stato che ha imposto la decurtazione forzata di stipendi che nella stragrande maggioranza dei casi superano di poco i mille euro.






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-7146.html