Il suicidio dello studente. L’indagine disposta dall’Ufficio scolastico regional
Data: Domenica, 08 aprile 2007 ore 01:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


TORINO. Comincia la ricerca delle responsabilità per il suicidio di Matteo, lo studente del tecnico commerciale «Sommeiller» di Torino che, deriso ed emarginato dai compagni, martedì si è lanciato nel vuoto dal quarto piano del suo alloggio. L’ufficio scolastico regionale ha disposto un’ispezione.

E mentre il procuratore capo Marcello Maddalena dichiarava «noi non abbiamo inchieste in corso», la mamma del ragazzo ha incontrato un magistrato per parlare della vicenda.

 

L’ispezione. Luigi Favro, coordinatore degli ispettori piemontesi, ha ascoltato la preside, Caterina Cogno, e tutti gli insegnanti che è riuscito a convocare: la scuola è chiusa per le vacanze pasquali (riapre solo il 16), e il lavoro non potrà essere terminato molto presto. In ogni caso, i docenti hanno concordato: nessuno, dopo l’episodio del 2005, quando Matteo, in lacrime, denunciò per l’unica volta i maltrattamenti («mi prendono in giro perchè ho bei voti, dicono che assomiglio a Jonathan », eccentrico protagonista del "Grande Fratello") manifestando il desiderio di non tornare in classe, nessuno ha più notato episodi di bullismo o smargiassate plateali. Nemmeno il tutor, l’insegnante di francese Donatella Magliano.

Dalle parole di uno studente che vuole rimanere anonimo trapela però un indizio: «C’è un gruppo di ragazzi più grandi che si diverte a fare scherzi e a tormentare i deboli».

La magistratura. Al momento, «non c’è notizia di reato, quindi non c’è un’indagine aperta». Il procuratore capo, Marcello Maddalena, si lascia sfuggire che «dalla commovente lettera lasciata da Matteo emerge una bella figura di ragazzo».

Poi, però, dopo aver premesso di parlare anche a nome del suo omologo del Tribunale per i minorenni, Ennio Tomaselli, taglia corto: «Se i controlli dell’autorità scolastica ci daranno qualche indicazione, ci comporteremo di conseguenza».

Negli stessi minuti, al sesto piano del Palagiustizia, la signora Priscilla, cinquantenne madre filippina di Matteo, si intratteneva con il pm Paolo Borgna, confidandogli sua pena. «Era sempre triste. Gli avevo anche consigliato uno psicologo, ma lui niente. Era a scuola, dove gli davano del gay, l’origine del suo disagio».

La scuola. Al prestigioso istituto «Sommeiller» adesso il ricordo di Matteo è circondato d’affetto. Una mano sconosciuta ha deposto primule bianche all’ingresso con un biglietto: «Eri un angelo». Allievi ed ex allievi mandano e-mail di solidarietà alla preside. Ma com’era la vita nella classe di Matteo, la II B, più femmine che maschi? «Era un "perfettino" – ripeteva giovedì un compagno – che preferiva starsene per conto suo». Aveva legato con un paio di ragazze, che ne apprezzavano «i modi gentili».

G. P., avvicinato davanti alla scuola chiusa, parla malvolentieri: «Io non ero in classe con lui, ma questa è una tragedia per tutti anche perchè tutti ci sentiamo sotto accusa. A volte si scherza e non si pensa alle conseguenze».

 Le polemiche. Intanto, continuano a fioccare dichiarazioni dal mondo politico. Luca Volontè, dell’Udc, parla di «disgustosa strumentalizzazione da parte di omosessuali politici». Gli risponde il diessino Franco Grillini: «Non hai pietà». Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, dice che «certi suicidi somigliano a omicidi». E Titti Desimone (Prc) si augura che «il ministro per l’Istruzione punisca i responsabili».

MAURO BARLETTA (da www.lasicilia.it)

 

 

LE POLEMICHE

Scritte omofobe a Milano

Critiche a Milano per le scritte omofobe fasciste apparse l’altra notte alla Libreria Babele. Si leggeva «Gay pedofili», «Gay al muro», suggellate da una croce celtica con la sigla «FN» di Forza Nuova.

 

«A Roma, esorcismi sui gay»

Sei gay? Vai in chiesa a farti esorcizzare. La denuncia arriva da Aurelio Mancuso, segretario nazionale dell’Arci Gay che ha espresso la sua profonda «preoccupazione» per segnalazioni giunte alla usa associazione secondo le quali: «In alcune parrocchie della Diocesi di Roma, i sacerdoti consigliano ai genitori che scoprono l’omosessualità dei figli di portarli in chiesa per farli partecipare a riti di esorcismo.

 

Più del 50% dei gay in balìa di bulli

Dalle «semplici» offese a vere e proprie aggressioni fisiche, e su tutto l’indifferenza degli insegnanti, che troppo spesso preferiscono girare la testa dall’altra parte: sono le violenze ai danni di ragazzi gay e lesbiche, emerse da un sondaggio. Più del 50% dei gay è in balìa dei bulli.

 

A BRESSANONE Un muro divide i bimbi tedeschi da quelli italiani

BRESSANONE. «Un muro terrà separati i bambini di lingua tedesca da quelli di lingua italiana. Una porticina di vetro in mezzo al divisorio testimonierà che l’asilo è uno solo, ma con due ingressi diversi. E con personale e programma didattico differenti». In un asilo di Bressanone, in provincia di Bolzano, dunque, un vetro dividerà i bambini di lingua tedesca da quelli di lingua italiana. «Eppure - ha scritto ieri il Corriere della Sera - il nuovo edificio scolastico della zona di Rosslauf, a Bressanone, nato da una petizione che aveva raccolto 600 firme, doveva essere l’istituto sperimentale capace di segnare una svolta verso la convivenza scolastica». «Così lo avrebbe voluto il partito «Alternativa Ecosociale» che aveva promosso la petizione. E qualche apertura l’avevano fatta anche gli amministratori locali. Tanto da consentire la partenza di un esperimento unico da quelle parti: la creazione di una sezione bilingue in una scuola per l’infanzia gestita da suore e finanziata dal comune».

(da www.lasicilia.it)







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