Ora è nato anche un movimento «anti
Fioratti», proprio perché i suoi aderenti
hanno capito che forse l’attuale ministro
della istruzione, Fioroni, vale quanto il
suo predecessore, Moratti. Prova ne sia
che mancano i soldi per i supplenti,
esattamente come prima, mentre il loro
numero cresce, oltre 300 mila, ma sopra
i quali la scuola poggia buona parte della
sua efficienza. E sarebbero di ben 420
milioni di euro i debiti accumulati su
questa voce oltre a quelli per garantire
una normale gestione del quotidiano.
Tuttavia i progressivi tagli operati nel
corso degli anni, e in primo luogo dalla
Moratti pari a circa al 46%, e la successiva
determinazione dell’attuale Governo,
stanno mettendo in ginocchio molte
scuole.
Alle elementari, per esempio, i dirigenti,
per evitare i supplenti, smembrano
la classe e distribuiscono i bambini
alle varie maestre, provocando trambusti
pericolosi e sbandamenti didattici.
I genitori protestano ma il dirigente
non può fare altrimenti. Alle superiori
invece le classi vengono tappate alla
meglio, visto che il supplente può essere
chiamato dopo ben 15 giorni di assenza
continuata del titolare. Situazione
grave e penosa e però si discute di bullismo
e di mancanza di guide morali
cosicché al Ministero è venuto più semplice
aprire un numero verde per
“smontare il bullo”piuttosto che stanziare
fondi.
Tuttavia è singolare che al numero
verde si stiano soprattutto rivolgendo
insegnanti e genitori e di meno i diretti
interessati. E ciò è segnale di malessere
che investe innanzitutto i docenti che,
perduto il loro ruolo sociale, quando
erano tra i soli portatori di cultura e i
portavoce del potere, oggi devono fare i
conti con ragazzi ammaestrati a pretendere
tutto e subito e ad ammaccare
le regole non gradite. E poi quale ebbrezza
migliore di sfidare le istituzioni
rappresentate dal docente in cattedra? E
non è simile alla brezza di sfidare la polizia
quando il singolo diventa branco?
Se può andare bene di “smontare il bullo”,
il ministro dovrebbe provvedere anche
a montare un nuovo ruolo per l’insegnante,
adeguato al mutato periodo.
Ma Fioroni preferisce mettere sul tavolo
altro, come qualche pezzo della
riforma Moratti, rifondando gli Istituti
tecnici e professionali, affidati al Ministero,
e dando la possibilità alle Regioni
di creare i Politecnici professionali in
sostituzione dei corsi postdiploma. Dovrebbe
pensare invece al rinnovo del
contratto di lavoro scaduto già da 15
mesi. La Gilda degli insegnanti minaccia
il blocco degli scrutini e sta invitando i
suoi iscritti a mandare cartoline a Prodi
affinché ricordi di onorare gli impegni e
di non scordare soprattutto che secondo
Berlusconi gli insegnati sarebbero un
potere forte in mano alla sinistra. I confederali
invece confermano lo sciopero
del 16 aprile visto che il confronto col
ministro dell’economia è andato a vuoto.
Il mitico tesoretto infatti, come tutte
le trovature di fiabesca memoria, è cercato
da troppe parti e nel prossimo uovo
pasquale i professori troveranno la
solita chincaglieria, come a carnevale
hanno trovato conguagli fiscali da burla
pesantissima. Padoa-Schioppa però avverte
che, mancando i risparmi di circa
240 milioni di euro, non sarà possibile
pagare, ma per il solo comparto della
scuola, integrazioni contrattuali e invita
alla pazienza e ad aspettare il prossimo
Natale quando da altre brumose finanziarie
verrà san Nicolais (funzione pubblica)
col sacco a portarli. Senonchè lo
stesse dilazioni temporali vennero pure
dall’epoca Tremonti per cui si pensa di
creare, dopo il movimento anti Fioratti,
anche quello «anti Treschioppa». Il tesoro
offre infatti 1,7 miliardi ma a decorrere
dal gennaio 2007, saltando tutto il
2006. Ergo, un intero anno di arretrati
rimarrebbero nelle casse del Governo.
D’altra parte, mancando i soldi, non c’è
sciopero e manifestazione che tenga:
per la firma del contratto bisognerà
aspettare la finanziaria del 2008.
PASQUALE ALMIRANTE (da
www.lasicilia.it)