ESCE MORATTI, ENTRA FIORONI: RISULTATO UGUALE
Data: Domenica, 08 aprile 2007 ore 01:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Ora è nato anche un movimento «anti Fioratti», proprio perché i suoi aderenti hanno capito che forse l’attuale ministro della istruzione, Fioroni, vale quanto il suo predecessore, Moratti. Prova ne sia che mancano i soldi per i supplenti, esattamente come prima, mentre il loro numero cresce, oltre 300 mila, ma sopra i quali la scuola poggia buona parte della sua efficienza. E sarebbero di ben 420 milioni di euro i debiti accumulati su questa voce oltre a quelli per garantire una normale gestione del quotidiano. Tuttavia i progressivi tagli operati nel corso degli anni, e in primo luogo dalla Moratti pari a circa al 46%, e la successiva determinazione dell’attuale Governo, stanno mettendo in ginocchio molte scuole.

Alle elementari, per esempio, i dirigenti, per evitare i supplenti, smembrano la classe e distribuiscono i bambini alle varie maestre, provocando trambusti pericolosi e sbandamenti didattici. I genitori protestano ma il dirigente non può fare altrimenti. Alle superiori invece le classi vengono tappate alla meglio, visto che il supplente può essere chiamato dopo ben 15 giorni di assenza continuata del titolare. Situazione grave e penosa e però si discute di bullismo e di mancanza di guide morali cosicché al Ministero è venuto più semplice aprire un numero verde per “smontare il bullo”piuttosto che stanziare fondi.

Tuttavia è singolare che al numero verde si stiano soprattutto rivolgendo insegnanti e genitori e di meno i diretti interessati. E ciò è segnale di malessere che investe innanzitutto i docenti che, perduto il loro ruolo sociale, quando erano tra i soli portatori di cultura e i portavoce del potere, oggi devono fare i conti con ragazzi ammaestrati a pretendere tutto e subito e ad ammaccare le regole non gradite. E poi quale ebbrezza migliore di sfidare le istituzioni rappresentate dal docente in cattedra? E non è simile alla brezza di sfidare la polizia quando il singolo diventa branco? Se può andare bene di “smontare il bullo”, il ministro dovrebbe provvedere anche a montare un nuovo ruolo per l’insegnante, adeguato al mutato periodo.

Ma Fioroni preferisce mettere sul tavolo altro, come qualche pezzo della riforma Moratti, rifondando gli Istituti tecnici e professionali, affidati al Ministero, e dando la possibilità alle Regioni di creare i Politecnici professionali in sostituzione dei corsi postdiploma. Dovrebbe pensare invece al rinnovo del contratto di lavoro scaduto già da 15 mesi. La Gilda degli insegnanti minaccia il blocco degli scrutini e sta invitando i suoi iscritti a mandare cartoline a Prodi affinché ricordi di onorare gli impegni e di non scordare soprattutto che secondo Berlusconi gli insegnati sarebbero un potere forte in mano alla sinistra. I confederali invece confermano lo sciopero del 16 aprile visto che il confronto col ministro dell’economia è andato a vuoto. Il mitico tesoretto infatti, come tutte le trovature di fiabesca memoria, è cercato da troppe parti e nel prossimo uovo pasquale i professori troveranno la solita chincaglieria, come a carnevale hanno trovato conguagli fiscali da burla pesantissima. Padoa-Schioppa però avverte che, mancando i risparmi di circa 240 milioni di euro, non sarà possibile pagare, ma per il solo comparto della scuola, integrazioni contrattuali e invita alla pazienza e ad aspettare il prossimo Natale quando da altre brumose finanziarie verrà san Nicolais (funzione pubblica) col sacco a portarli. Senonchè lo stesse dilazioni temporali vennero pure dall’epoca Tremonti per cui si pensa di creare, dopo il movimento anti Fioratti, anche quello «anti Treschioppa». Il tesoro offre infatti 1,7 miliardi ma a decorrere dal gennaio 2007, saltando tutto il 2006. Ergo, un intero anno di arretrati rimarrebbero nelle casse del Governo. D’altra parte, mancando i soldi, non c’è sciopero e manifestazione che tenga: per la firma del contratto bisognerà aspettare la finanziaria del 2008.

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)







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