Abbiamo salutato con positività l’accoglimento
della nostra proposta di assegnare alle scuole autonome
i finanziamenti necessari in maniera diretta,
senza i burocratici raggiri di assessorati e provveditorati,
ma in questa positiva azione sono stati
trascurati alcuni passaggi significativi che non
possono essere codificati con una ripartizione e assegnazione
di somme di tipo standard. Il budget
d’Istituto potrà bene utilizzare le somme relative
alla progettualità, agli interventi di ordinaria amministrazione,
ma non potrà farsi carico del problema
stipendi dei docenti e del personale. A questa
voce afferiscono, anche i supplenti temporanei.
Si registra che in alcune situazioni scolastiche,
specie di periferia e di maggiore mobilità di personale
nel corso dell’anno si assommano le supplenze
per maternità a quelle temporanee di pochi
giorni e questo calcolo non potrà essere soggetto a
previsione da parte della singola istituzione scolastica,
ma dovrebbe essere gestita dalla Direzione
Provinciale del Tesoro che amministra gli stipendi
del Personale scolastico. L’istanza di rivedere le
norme indicate e le prescrizioni indirizzate alle
scuole dovranno essere necessariamente rivedute
e corrette se non si vuole che la «scuola» senza “c”
resti una semplice “suola” che tutti calpestano e
trascurano, quando si tratta di pensarla come centro
di cultura e di formazione per il futuro e la crescita
della società civile e che tutti si sentono autorizzati
di condannare. Certamente il modello di
scuola artificiale e vuoto di contenuti e di valori,
proposto dal Grande Fratello e da Maria De Filippi
non soffre i disagi delle nostre povere istituzioni,
dove operano zelanti e diligenti professionisti, attenti
educatori e veri docenti. L’attuale Governo dimostri
di essere capace di saper investire nel futuro
dello Stato italiano, salvaguardando la scuola e
i diritti dei giovani, il futuro del nostro Paese.
GIUSEPPE ADERNÒ -
ASAS Catania
(da www.lasicilia.it)