GITA SCOLASTICA IN GRECIA ALLA RICERCA DEL SENSO E DELLA BELLEZZA DEL MONDO
Data: Marted́, 20 marzo 2007 ore 00:05:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


GITA SCOLASTICA IN GRECIA ALLA SCOPERTA DEL SENSO DEL MONDO

La scena inizia su un aereo, in mezzo a una vociante scolaresca del liceo Spedalieri entusiasticamente diretta in Grecia: è qui che si incontrano dopo decenni Matteo e Antonia, scoprendosi alla ricerca di un senso alle loro vite e al mondo intero. E’ questo l’avvio della storia che Orazio Caruso, docente presso il Liceo Linguistico di Acireale, ci racconta nel suo ultimo romanzo (Sezione aurea, Manni, 2006, pp.228, € 20), caratterizzato da un’originale posizione del narratore, vero e proprio demiurgo della vicenda, scrutatore inquieto delle pieghe più riposte dell’animo dei personaggi, giudice impietoso delle loro ansie ed esitazioni.
Così essi si muovono su un palcoscenico sospeso tra ricordi di un vibrante passato sessantottino e la prosaica realtà dei disincantati tempi moderni, in un lucido interrogarsi sul senso del mondo, sullo sfondo di un viaggio d’istruzione che diventa metafora dei sogni di gioventù  destinati ad infrangersi sugli scogli del conformismo e del compromesso.
Non manca però, ben dosata qua e là nelle pagine del romanzo, una buona dose di ironia. I ragazzi partecipano infatti alla gita con pochi, ben definiti e goliardici obiettivi, che lo scrittore così ci descrive: “Sballare, ubriacarsi, farsi una canna in compagnia, finire nel letto di compagni di diverso sesso o, raramente dello stesso, ballare per tutte le notti in discoteca, sbronzarsi e farsi portare a spalla da un compagno, non rispondere alle telefonate dei genitori, perdere la verginità, non dormire mai e fare a gara a chi resiste di più, ciondolare durante il giorno come uno zombie malnato, mangiare ogni tipo di cibo spazzatura.” Mentre nel frattempo la povera Antonia, loro insegnante, è stata obbligata dal preside del suo liceo a presentare una dettagliata programmazione del viaggio d’istruzione in Grecia, in cui spiccano obiettivi culturali solo da lei sognati.
E alla fine di questa straordinaria avventura si svela il mistero dell’intrigante titolo: perché la sezione aurea non è solo una semplice proporzione geometrica tra le parti di un segmento, ma il canone sulla base del quale si va costruendo la bellezza in natura e in arte. Allora sì che, conclude lo scrittore, c’è una qualche probabilità che il mondo abbia un significato.


SILVANA LA PORTA






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