Provocazione shock di Amato:''Antidoping dopo le interrogazioni'' -Il ministro propone controlli sui ragazzi all'uscita di scuola ''In Italia c'è biso
Data: Lunedì, 12 marzo 2007 ore 19:32:28 CET
Argomento: Rassegna stampa


 

FIRENZE - "Noi oggi facciamo l'antidoping solo agli atleti. Perché non prevedere un uso più ampio di questo controllo e renderlo più sistematico, ad esempio all'uscita delle discoteche e a scuola?". Al convegno dell'Anci Toscana sulla sicurezza, il ministro degli Interni Giuliano Amato lancia una nuova idea per combattere la droga: effettuare anche sugli studenti i controlli sull'assunzione di stupefacenti. Controlli finora riservati, appunto, esclusivamente agli atleti in gara. E' una proposta che farà discutere, come sottolinea lo stesso ministro. "Bisogna pensare anche a cose del genere, anche se può apparire una cos aun po' idiota". Una provocazione, quindi. "Cose del genere, però, meritano di essere prese in considerazione. E poi, magari - spiega Amato - sostituite da altre".
Per gli studenti, immagina il ministro, potrebbero diventare obbligatori test anti-doping tra i banchi. I ragazzi potrebbero dover sottoporsi alle analisi "ad, esempio, dopo le interrogazioni". Forse in caso di prestazioni "sospette". E se lo studente dovesse risultare positivo, spiega Amato, dovrebbe scontarne le conseguenze. "Perderebbe punti. E chiaramente l'interrogazione non sarebbe valida".
Ma il ministro sa che una norma del genere non sarebbe ben accolta. Neanche dal corpo docente. "Ho spiegato questa mia idea ad un insegnate che mi ha detto: ma sei matto? Di sicuro arriverebbero i genitori a fare un occhio nero al preside o al professore".
Eppure, spiega Amato, qualcosa bisogna pur fare. Per questo occorre estendere il più possibile i controlli sull'uso di stupefacenti. "In Italia - continua - c' è bisogno di una campagna enorme contro la droga. E deve essere rivolta soprattutto a noi stessi, chiamando in causa noi integerrimi consumatori di coocaina, e quei genitori, e non solo i figli, che prendono la coca nel weekend per passare un fine settimana più elettrizzante".
Il problema droga, avverte, nel nostro paese ha ormai raggiunto dimensioni critiche. E trascina nella rete della criminalità organizzata troppi ragazzi innocenti. Un fenomeno, questo, che non può lasciare indifferenti. "Io spero che milioni di italiani - ha infatti concluso, commentando le immagini trasmesse dal TG1 ieri sera - si siano raggelati davanti al servizio del telegiornale di Gianni Riotta dove si intervistavano a Torino un parroco e un operatore sociale. Persone che tentano di gestire ragazzi immigrati usati come corrieri della droga e che usano le fogne come via di fuga".

(da www.repubblica.it)







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