Il preside e 28 docenti del liceo «Nicola
Spedalieri» di Catania rispondono
all’appello degli studenti pubblicato sul quotidiano "La Sicilia" il 15 febbraio scorso.
Cari ragazzi,
avremmo preferito incontrarvi nel luogo
che voi definite spazio dove trovare
risposte alla vostra ricerca del senso del
vivere, del morire, alla vostra domanda di
felicità e verità: la scuola. Ma avete preferito
- così va oggi il mondo - esprimervi
attraverso un giornale e una rete televisiva
locali, motivo per cui riteniamo in sintonia
con la vostra scelta rispondervi a
mezzo stampa. Ci siamo interrogati sulle
vostre domande, noi a quanto sembra
"gente rassegnata, opportunista e vuota",
che vi appare incapace di prendere sul
serio le vostre esigenze e vogliamo proporvi
e rendere pubbliche le nostre riflessioni.
Noi, docenti del liceo "Nicola Spedalieri",
la vostra scuola, noi, ai quali non potete
non riferirvi, non ci riconosciamo negli
adulti apatici e socialmente cinici che potrebbero
entrare in contatto con voi solo a
patto di migliorarsi attraverso l’individuazione
di certezze indiscutibili da trasmettervi.
Il nostro impegno di educatori
e di cittadini è diretto a stimolare domande
e curiosità intellettuali, pensiero critico,
a favorire la libera espressione e circolazione
delle idee, il confronto e la ricerca
nel rispetto dei diritti di tutti sanciti dalla
nostra Costituzione. Non possiamo, né
vogliamo, darvi delle risposte, ma prepararvi
affinché siate voi non solo a chiedervi
quale sia il senso della vita ma anche a
riuscire ad individuare, tramite lo studio
del cammino culturale dell’uomo sociale,
le risposte adeguate al vostro percorso.
Proporvi, o imporvi, delle verità è integralismo,
cioè barbarie, e pertanto questo
atteggiamento non può avere luogo nella
scuola pubblica, cioè democratica e laica.
Vi rispettiamo troppo per sventolarvi
Verità rivelate: abbiamo molto a cuore il
vostro futuro di protagonisti della società
globale e non vogliamo certo che diveniate
i "soldatini di piombo" di una società
assolutista e intollerante, consumistica e
omologante. Amiamo ricordarvi e ricordarci
a tal proposito le parole di Primo Levi:
"Poiché è difficile distinguere i profeti
veri dai falsi, è bene avere in sospetto tutti
i profeti; è meglio rinunciare alle verità
rivelate, anche se ci esaltano per la loro
semplicità e il loro splendore, anche se le
troviamo comode perché si acquistano
gratis. E’ meglio accontentarsi di altre verità
più modeste e meno entusiasmanti,
quelle che si conquistano faticosamente,
a poco a poco e senza scorciatoie, con lo
studio, la discussione, il ragionamento, e
che possono essere verificate e provate".
Se ci chiedete di affrontare insieme una
fase della nostra comune crescita culturale
verso obiettivi condivisibili al di là delle
tante chiese di moda oggi, obiettivi come
il rispetto per l’altro e per le differenze,
la solidarietà e il rigetto di ogni forma
di prevaricazione, siamo qua, nel luogo in
cui lavoriamo da sempre con impegno e
passione. Pensiamo possa essere questo
uno dei modi per non fermarsi alla rabbia
e aprirsi alla comune costruzione di un
mondo in cui la vita sia degna di essere
vissuta.
I Docenti
Agata Bognanni - Adriana Cantaro - Elvi
Mazzei - Lina Crispo - Pietro Lauretta -
Gaetano Circià - Cristina Caminiti - Rosanna
Consalvo - Piera Leonardi - Adriana
Rallo - Giovanni Lo Castro - Giuseppe
Carruba - Lucio Camera - Michele Di
Nardo - Francesca De Santis - Giuseppe
Mastruzzo - Grazia Russo - Carmelo Di
Mauro - Mimmì Micalizzi - Carmela Di
Vita - Giovanni De Francisco - Eleonora
Morando - Carmelo Consoli - Rocco Caponera
- Isabel Farrugia - Maria Flavia
Lauro - Natalie Cintorino
Valeria Sanfilippo - Isabella Campo
(da www.lasicilia.it)