Al Cutelli troppe famiglie a basso reddito e il viaggio non è per tutti
Data: Sabato, 03 marzo 2007 ore 01:00:53 CET
Argomento: Rassegna stampa


Quando la segreteria del liceo classico Cutelli le ha comunicato che sua figlia non avrebbe usufruito del contributo per partecipare all’abituale gita d’istruzione è rimasta di sasso. Ogni anno, da quatto anni, a causa del suo basso reddito, aveva sempre potuto contare su questo aiuto per non privare la ragazza di quest’importante esperienza. Cos’era successo all’improvviso?

La signora Loredana Consoli, madre di due ragazze - che mantiene con il proprio lavoro di dipendente di una ditta privata - ha cercato di capirne di più, a tutela del legittimo desiderio della figlia e della corretta gestione dei soldi pubblici. E’ la Regione, infatti, che eroga i fondi a sostegno delle famiglie che non possono sostenere questa spesa e, per il Cutelli, quest’anno ha stanziato 10.000 euro. Il consiglio d’istituto, poi, ha deciso di farsi carico del costo totale del viaggio per i ragazzi le cui famiglie dichiarano un reddito Isee da zero a 4.999 euro, di dare un contributo del 70% a quanti hanno un reddito tra i 5001 e gli 8.999 euro, e di sostenere la metà del costo del viaggio per quanti dichiarano dai 9001 euro ai 12.500, tetto massimo fissato dalla Regione.

La signora Consoli dichiara un reddito annuale di 8.604 euro, un reddito basso, non dissimile da quello degli anni precedenti quando sua figlia aveva ottenuto il 100% del contributo per la gita d’istruzione. La segreteria della scuola le ha spiegato che quest’anno ben 25 famiglie hanno dichiarato un reddito da zero a 4.999 euro, esaurendo la somma messa a disposizione dalla Regione e che, comunque, sua figlia si è piazzata solo al 51° posto. Né le è stato possibile, nel rispetto della privacy, vedere la graduatoria e le singole posizioni. E del resto, come le è stato detto, la scuola non fa indagini, ma deve limitarsi a prendere atto delle dichiarazioni delle famiglie ed è sulla base di queste che viene fatta la graduatoria.

Mentre gli amministratori parlavano, motivandole l’esclusione, la signora Consoli vedeva la propria figlia, addolorata per non potere andare con i compagni a Barcellona. Lei i 495 euro per il viaggio non li ha, non può darglieli. E nello stesso tempo vedeva le grosse moto degli studenti del Cutelli, le macchinette che i genitori si sono affrettati a regalare ai figli ancora minorenni, i capi firmati con cui i ragazzi vanno a scuola e poi le mamme a colloquio con i docenti, eleganti come ad una sfilata di moda. E alla tristezza si è aggiunta la rabbia, «perché il Cutelli è frequentato soprattutto da figli di professionisti e perché non riesco a capire come si possa dichiarare un reddito da zero a 4.000 euro, a meno che non si finga che il figlio risieda dalla nonna indigente o cose del genere». Per questo, per i cittadini che come lei pagano le tasse, per chi ha diritto al sostegno pubblico e ne è privato per la disonestà di chi ne abusa pur non avendone bisogno, per tutto questo è andata alla Guardia di Finanza e ha fatto denuncia. «Per conoscere la verità».

Siamo sicuri che lo Stato, e chi lo rappresenta, saprà darle una risposta, e in tempi rapidi, come merita un cittadino per bene, un cittadino che rispetta le leggi e fa la sua parte perché anche gli altri le rispettino. E ci piace pensare che la ragazza faccia ancora in tempo ad andare in gita scolastica con i suoi compagni, il 25 marzo.

PINELLA LEOCATA (da www.lasicilia.it)







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