PROF A PERDERE
Data: Giovedì, 01 marzo 2007 ore 01:46:33 CET
Argomento: Rassegna stampa


Milano una maestra di sostegno taglia con una forbice la lingua a un suo allievo discolo di sette anni. La notizia fa il giro del Paese suscitando indignazione. Che succede nella nostra scuola tra porno-telefonini delle alunne, palpeggiamenti degli alunni e violenza? Dov’è finita la maestrina della penna rossa del (vituperato) De Amicis? Sepolta dai nuovi sistemi di formazione pedagogica: mentre fino all’Ottocento si poneva in primo piano la persona (dell’alunno e del maestro) e si accentuava l’importanza di una cultura umana, dall’ultimo dopoguerra si è diffuso un tecnicismo che assegna grande spazio alla burocrazia, ai moduli, alla registrazione su carta di ogni passaggio della vita in aula e si è perso di vista il fondamentale rapporto del maestro con i suoi alunni. L’attività del maestro è diventata sempre più meccanica e i controlli da parte dell’autorità superiore sono quasi scomparsi. Quando assume l’incarico un docente con i certificati a posto e i punteggi richiesti non c’è nessuno (o sono molto pochi) che vada a controllare se dietro le carte ci sia una personalità capace di assistere i bambini e non piuttosto qualcuno che ha bisogno di essere assistito lui.

SERGIO SCIACCA (da www.lasicilia.it)







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-6789.html