Inghilterra, la furia nelle scuole. Il governo britannico ha cancellato gli hooligan ma la violenza si è trasferita negli istituti e nelle strade
Data: Mercoledì, 28 febbraio 2007 ore 00:55:38 CET
Argomento: Rassegna stampa


 

I più violenti e i più incontrollabili d’Europa: sono gli adolescenti britannici a detenere questo triste primato, malgrado i milioni di sterline spesi negli ultimi anni dal governo Blair per cercare di tenerli a freno, per tentare di inculcare nelle loro menti la misura del lecito. Tutto inutile: i ragazzi del Regno Unito sono quelli che si drogano e si ubriacano di più e vivono l’esperienza del sesso molto prima dei loro coetanei d’Oltremanica. Ma, come sottolinea un’inchiesta condotta dal quotidiano Guardian, «il fatto più inquietante è che i genitori non sono al corrente delle pessime abitudini dei figli ». Dal 2003 la criminalità giovanile nella sola Londra è raddoppiata, mentre a Manchester (che ormai è stata soprannominata Gunchester) è addirittura triplicata. Le città sono attraversate da una furia incontrollabile che non risparmia le scuole, un tempo vanto della società britannica per il suo rigore e la sua serietà. Le denunce arrivano da un’associazione di insegnanti, il «Teacher support network», che lamenta continue aggressioni fisiche e verbali da parte degli studenti. E i numeri sono da brivido: «Il 50% dei professori è stato aggredito fisicamente, o con armi; il 90% ha subito insulti. Il 37% dei 433 docenti interrogati hanno affermato di essere stati obbligati a non andare al lavoro a causa di ferite, stress e depressione». La polizia a sua volta ha segnalato casi di tentativi di strangolamento, di arti schiacciati nelle porte, di insegnanti feriti con forbici o graffiati con le unghie. E ancora: molti hanno subito sfregi alle auto, ai libri, agli abiti. Per tale motivo il «Teacher support network» ha sollecitato più volte le istituzioni chiedendone l’intervento per attuare misure preventive, ma anche e soprattutto invocando «chiare e tangibili sanzioni per impedire simili condotte violente». Del resto, è sufficiente osservare i numeri resi pubblici da Scotland Yard per avere la dimensione della gravità del fenomeno: quattro anni fa, la polizia ha effettuato 31 arresti di minori per possesso d’arma da fuoco; lo scorso anno gli arrestati sono saliti 76. Ed è così che il premier britannico Toni Blair finisce sul banco degli imputati, dato che più dell’80 per cento della popolazione di Sua Maestà gli addebita il fallimento della politica sui giovani, sostenendo soprattutto di non aver saputo garantire loro un futuro sicuro. Un quadro drammatico, con sacche di malessere che si concentrano in aree urbane tristemente note da tempo. E’ il caso di Peckham, quartiere a sud di Londra, dove all’inizio di febbraio si sono contati quattro morti ammazzati. Tre di questi erano adolescenti: due sono stati uccisi a colpi di pistola in casa e uno, Michael Dosummu, di 15 anni, addirittura nel suo letto mentre dormiva. «A nulla – sottolineano sociologi e osservatori – sono serviti i 290 milioni di sterline spesi da Blair per rigenerare Peckham, una delle zone più pericolose di Londra, nota anche per l’omicidio avvenuto sette anni fa di Damilola Taylor, un bimbo di 10 anni ucciso da due teenagers mentre tornava a casa da scuola». A Peckham i ragazzi escono di casa con il giubbotto antiproiettile come se andassero alla guerra; molti sono armati e nascondono la pistola dentro i pantaloni per poi consegnarla alle compagne, meno sospette, che le custodiscono per loro in cambio di soldi e droga. «Sono ragazzine tra i 13 e i 15 anni – spiegano le responsabili di Mothers against guns, un’associazione che raccoglie un centinaio di madri del sud di Londra –. I criminali armati di pistola non sono mai spariti da Peckham, anzi la loro età si abbassa sempre di più. Ecco perché è necessario che il Parlamento intervenga per impedire la commercializzazione anche delle armi giocattolo. L’anno scorso due scuole della zona sono state chiuse per paura di atti di violenza da parte delle gang del quartiere, dopo una sparatoria in una discoteca con un morto e due feriti gravi». «I nostri ragazzi hanno paura di andare a scuola, i genitori di mandarli. E adesso non si è più sicuri neanche al riparo delle mura domestiche. Il governo ha sanato la piaga degli hooligans negli stadi, ma la violenza si è trasferita nelle strade, dove ormai dilaga incontrollata. In Europa, si è fatto tanto parlare del "modello britannico" ma si è solo guardato a un lato della medaglia: appunto, quello degli stadi. La realtà è ben altra e parla di città nelle mani di bande di giovanissimi violenti e senza scrupoli. Pronti a far fuoco per rapinare o, peggio, per uccidere». E Tony Blair? Il premier dice d’avere già la sua ricetta per fronteggiare i ragazzi- pistoleri: «Il Codice prevede cinque anni di carcere per chi viene trovato in possesso di un’arma da fuoco; abbassiamo da 21 a 17 anni il limite di età per la condanna».

AL. DIM. (da www.lasicilia.it)







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