SE C'E' GENTE CHE PAGHEREBBE PER VENDERSI
Data: Domenica, 25 febbraio 2007 ore 09:34:13 CET
Argomento: Rassegna stampa


SE C'E' GENTE CHE PAGHEREBBE PER VENDERSI


“Sono sicura di voler fare qualcosa per le altre persone usando il giornalismo, ecco tutto.” Così Anna Politkovskaja siglava in una efficace battuta il fine supremo dell’attività giornalistica: rendere un onesto servizio pubblico. Ma per fare questo il buon cronista deve attenersi ai sacrosanti oggetti dell’indagine: i buoni, cari, asciutti fatti. Ma dove sono finiti oggi i fatti? E’ questa l’assillante, ossessiva domanda che Marco Travaglio si pone nel suo ultimo avvincente saggio (La scomparsa dei fatti, Il Saggiatore, Milano, 2006, € 15), che ci conduce per mano in un viaggio nei meandri del giornalismo italiano, ossequiente a un solo meschino principio: niente fatti, solo opinioni.
L’autore snocciola così, pagina dopo pagina, in un susseguirsi tragicomico, tutte le magagne di giornalisti e giornali, che cancellano i fatti poco convenienti al potere, sostanzialmente ignorandoli, tacendoli, facendo finta che non esistano. E, vergognosamente, mentre si dovrebbe parlare di un fatto importante, ne balza in primo piano un altro che fa notizia, mettendo a tacere il primo e il più significativo, allo scopo di negarlo alla mente del lettore.
Poi c’è la balla vera e propria, il trionfo della notizia falsa che nulla ha a che vedere con la realtà. Perché, forse non lo sapevamo, giornali, radio e tv in Italia sono un premitato bufalificio: bufale su bufale per favorire ora questo ora quello, purchè non si sappia mai la verità. E giornalisti conniventi (Bruno Vespa docet) che nei loro talk show si accordano con invitati e politici, costruendo programmi ad hoc, dove si dice tutto e il contrario di tutto: che è lo stesso del non dire niente. Insomma siamo davanti alla pura invenzione di fatti mai esistiti e mai avvenuti: tutti hanno creduto all’aviaria, spiega Travaglio con bella citazione manzoniana, senza capire che non c’è mai stata, configurandosi solo come un business per le case farmaceutiche.
Son pensieri, parole, opere e omissioni di un’informazione, che, denuncia Travaglio, è poco controllata dagli Ordini, agisce come le pare e la scampa sempre, anche dopo grossi scandali. Una su tutti l’opera di spionaggio di Renato Farina, vicedirettore di Libero, a favore del Sismi: in un’altra nazione avrebbe chiuso con la carriera…e invece nel nostro Belpaese continua a scrivere e a diffondere le sue idee, come se niente fosse stato.
Perché in fondo molteplici sono i motivi per cui si nascondono i fatti, facendo spudoratamente finta che non esistano. Ma l’unico e vero e più grave motivo è l’essere semplicemente nati servi, se, come diceva Victor Hugo, “c’è gente che pagherebbe per vendersi.”
E forse aveva ragione l’acuto Leo Longanesi quando affermava che in Italia “non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi.”

SILVANA LA PORTA






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