Dimensionamento. Il Consiglio provinciale non decide: criticato per i ritardi l’assessore Maimone
Data: Lunedì, 12 febbraio 2007 ore 14:42:29 CET
Argomento: Rassegna stampa


Due riunioni plenarie del consiglio scolastico provinciale e un incontro della prima sezione verticale dello stesso "parlamenino" non sono stati sufficienti per definire la questione del dimensionamento della rete scolastica nella provincia di Catania. Ieri si è parlato dell’ultima riunione plenaria del consiglio provinciale che si è conclusa senza decidere nulla. E’ stata votata solo una mozione con la quale si chiede all’ufficio scolastico provinciale un lasso di tempo necessario per esaminare la proposta Maimone presentata durante la stessa seduta, che annullava e sostituiva la precedente proposta presentata il 31 gennaio scorso. A giudizio del segretario provinciale dello Snals, Tempera, «il consiglio non poteva esprimere compiutamente il proprio parere in quanto la proposta presentata da Maimone coinvolge più del 50% degli istituti di base, prevedendo anche la soppressione di 4 istituti, senza la contestuale nuova istituzione di 4 istituti scolastici, così come prevede la circolare assessoriale della Regione. Qualsiasi intervento sulla rete scolastica del Comune - sostiene Tempera - dovrà essere proposto in un quadro di razionalizzazione della scuola di base e degli istituti di secondo grado, che tenga conto delle varie realtà territoriali, come le Municipalità esistenti nel Comune stesso. Mi auguro che vengano evitate facili strumentalizzazioni da parte di sigle sindacali, che non fanno altro che gettare discredito sul mondo della scuola, soprattutto in questi momenti in cui occorre serrare le fila per dare proposte adeguate ai nostri alunni bisognosi di punti di riferimento vari». Anche la Cisl scuola critica la proposta Maimone arrivata durante la seduta: «Si può accettare di perdere tre presidenze per assegnarle ad altre province siciliane?. Chiediamo l’istituzione di un tavolo di concertazione permanente che veda coinvolti i sindacati della scuola, i sindacati confederali, gli assessorati alle politiche scolastiche, alle politiche della famiglia, alle politiche sociali del Comune e, per quanto riguarda il secondo grado, la Provincia, per consolidare il rapporto scuola-territorio. E’ altamente auspicabile che prima di formulare le proposte all’assessore regionale, il dirigente dell’ufficio scolastico regionale incontri tutte le organizzazioni sindacali». Altro rinvio, quindi, con la speranza che arrivi la proroga chiesta, dal momento che, come abbiamo detto in altre occasioni, entro giovedì prossimo il piano avrebbe dovuto essere inviato a Palermo. Certo, in pochi giorni, anche se dovesse essere accordato il rinvio, non si potrà redigere un piano di dimensionamento completo, per cui sicuramente il tutto sarà rinviato al prossimo anno scolastico. Bisognerà non sottovalutare però che la situazione scolastica a Catania è davvero preoccupante. Istituti superiori sovradimensionati, con classi ubicate in stanze non regolari, molti ai limiti dell’agibilità e della sicurezza, scuole sottodimensionate, edilizia scolastica molto carente.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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