Due riunioni plenarie del consiglio scolastico
provinciale e un incontro della prima sezione
verticale dello stesso "parlamenino" non sono
stati sufficienti per definire la questione del dimensionamento
della rete scolastica nella provincia
di Catania. Ieri si è parlato dell’ultima riunione
plenaria del consiglio provinciale che si è
conclusa senza decidere nulla. E’ stata votata solo
una mozione con la quale si chiede all’ufficio
scolastico provinciale un lasso di tempo necessario
per esaminare la proposta Maimone presentata
durante la stessa seduta, che annullava
e sostituiva la precedente proposta presentata il
31 gennaio scorso.
A giudizio del segretario provinciale dello
Snals, Tempera, «il consiglio non poteva esprimere
compiutamente il proprio parere in quanto
la proposta presentata da Maimone coinvolge
più del 50% degli istituti di base, prevedendo
anche la soppressione di 4 istituti, senza la contestuale
nuova istituzione di 4 istituti scolastici,
così come prevede la circolare assessoriale
della Regione. Qualsiasi intervento sulla rete
scolastica del Comune - sostiene Tempera - dovrà
essere proposto in un quadro di razionalizzazione
della scuola di base e degli istituti di secondo
grado, che tenga conto delle varie realtà
territoriali, come le Municipalità esistenti nel
Comune stesso. Mi auguro che vengano evitate
facili strumentalizzazioni da parte di sigle sindacali,
che non fanno altro che gettare discredito
sul mondo della scuola, soprattutto in questi
momenti in cui occorre serrare le fila per dare
proposte adeguate ai nostri alunni bisognosi di
punti di riferimento vari».
Anche la Cisl scuola critica la proposta Maimone
arrivata durante la seduta: «Si può accettare
di perdere tre presidenze per assegnarle ad
altre province siciliane?. Chiediamo l’istituzione
di un tavolo di concertazione permanente
che veda coinvolti i sindacati della scuola, i sindacati
confederali, gli assessorati alle politiche
scolastiche, alle politiche della famiglia, alle politiche
sociali del Comune e, per quanto riguarda
il secondo grado, la Provincia, per consolidare
il rapporto scuola-territorio. E’ altamente auspicabile
che prima di formulare le proposte all’assessore
regionale, il dirigente dell’ufficio
scolastico regionale incontri tutte le organizzazioni
sindacali».
Altro rinvio, quindi, con la speranza che arrivi
la proroga chiesta, dal momento che, come
abbiamo detto in altre occasioni, entro giovedì
prossimo il piano avrebbe dovuto essere inviato
a Palermo. Certo, in pochi giorni, anche se dovesse
essere accordato il rinvio, non si potrà redigere
un piano di dimensionamento completo,
per cui sicuramente il tutto sarà rinviato al
prossimo anno scolastico. Bisognerà non sottovalutare
però che la situazione scolastica a Catania
è davvero preoccupante. Istituti superiori
sovradimensionati, con classi ubicate in stanze
non regolari, molti ai limiti dell’agibilità e della
sicurezza, scuole sottodimensionate, edilizia
scolastica molto carente.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)