VERTENZA ATA: ECCO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Data: Luned́, 12 febbraio 2007 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


VERTENZA ATA FACCIAMO IL PUNTO...

 

A quasi due anni dalla manifestazione nazionale della UIL Scuola del 13 maggio 2005 “dalla Parte degli ATA, protagonisti della scuola che cambia”, è opportuno fare il punto della situazione. Dalle rivendicazioni dei lavoratori emergevano tre richieste


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La valorizzazione ed il riconoscimento professionale ed economico del lavoro del personale,
 che sta garantendo in condizioni difficili, il buon funzionamento delle scuole
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La redistribuzione degli organici, in funzione dei nuovi carichi di lavoro
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L’assorbimento del precariato che ha raggiunto livelli intollerabili attraverso un piano di pluriennale di assunzioni

 

 DALLA FINANZIARIA NIENTE DI BUONO
 cronaca di un evento annunciato

Anche questa legge finanziaria, come quelle che la hanno preceduta, contiene una previsione di riduzione di organico di 7500 posti; non è una bella notizia e nasce dal clima di disattenzione e negligenza con cui è stato trattato l’organico del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. La Uil Scuola è nettamente contraria a questi tagli e si batterà per impedirli ma è del tutto evidente che i ritardi accumulati nella ridefinizione complessiva dell'organico della scuola dell'autonomia, in considerazione dei carichi di lavoro e delle competenze richieste dai profili professionali, attraverso le tre linee contrattualmente definite e mai attuate della valorizzazione del lavoro della riorganizzazione delle funzioni e dell'attuazione funzionale dell'unità dei servizi, renderanno questi nuovi tagli ancor più difficili da digerire e da comprendere.

 Sono anni che la Uil Scuola, attraverso una mobilitazione capillare, decine di iniziative, centinaia di assemblee, sollecita il Ministro, l'amministrazione, la politica, pungola le altre organizzazioni sindacali ad affrontare responsabilmente il problema della organizzazione dei servizi ATA. Occorre infatti una coraggiosa operazione di qualificazione e redistribuzione dell'organico. Il datore di lavoro di questi 260.000 lavoratori, distratto ed alle prese con i consueti problemi della cassa, non trova le energie necessarie per sostenere questa operazione e si accontenta di portare a casa un modesto risultato, in attesa del prossimo taglio.
 E’ una logica inaccettabile, che danneggia i lavoratori ata, tutto il comparto scuola e la scuola pubblica italiana, compromettendone la funzionalità.

 LA COMMISSIONE PER LA REVISIONE DEGLI ORGANICI ATA
 lavorare meglio, lavorare tutti

 Appare evidente che l’assetto dei servizi amministrativi tecnici ed ausiliari risente della assoluta mancanza di una politica del personale, di un disegno strategico, di un progetto di utilizzo degli oltre 260.000 lavoratori, che ogni giorno scontano sulla loro pelle questa disattenzione.
 Per questo ci siamo battuti per della commissione MPI-OO.SS. che deve elaborare proposte per una nuova distribuzione degli organici alle singole scuole. Questo risultato, unitariamente sostenuto, nasce da una forte pressione della UIL Scuola. Tale Commissione ha come riferimento le nuove professionalità, l’esigenza di funzionalità dei servizi, l’estensione della area tecnica a tutte le scuole, la definizione degli organici di area C ed As, l’equità distributiva dei carichi di lavoro nell’invarianza complessiva delle attuali dotazioni organiche.
 In quella sede la Uil Scuola ha ribadito la necessità di trasparenza nella definizione degli organici di scuola, che devono rispondere alle previsioni normative e non possono essere condizionate da tetti regionali o provinciali e l’illegittimità di eventuali interventi volti a negare posti previsti per legge. Ha chiesto inoltre garanzie per la definizione certa dell’organico degli assistenti tecnici e soluzioni che assicurino la qualità del servizio in quelle scuole in cui si determina la concentrazione di personale inidoneo. E’ nostro impegno sollecitare, anche con azioni di sensibilizzazione e mobilitazione del personale l’amministrazione e la politica su questo tema.
 E’ ora di avviare il processo di valorizzazione e di riconoscimento professionale di tutti i lavoratori ATA, attraverso l’attuazione degli istituti contrattuali esistenti, mediante l’attribuzione dei profili professionali delle aree superiori. Sull’attuazione degli articoli 48 del ccnl e 7 del II biennio sono aperti i rispettivi tavoli di confronto, mentre per l’articolo 49 è necessaria la definizione di una quota di organico e la sua realizzazione potrà avvenire soltanto nel prossimo biennio.
 I passaggi di qualifica in verticale ed in orizzontale previsti dall’ art. 48 dal CCNL rappresentano un diritto contrattuale di sviluppo professionale ed economico che non può essere ulteriormente disatteso. Non è più rinviabile la definizione della contrattazione integrativa sulle modalità attuative dell’art. 48 riguardo a tempi, modalità e criteri del sistema dei passaggi alle qualifiche superiori.
 L’art Articolo 7 del secondo biennio economico rappresenta uno strumento per utilizzare i 33 milioni di euro attraverso un meccanismo permanente e ricorrente rifinanziabile con le risorse non ancora certificate e con quelle che la contrattazione vorrà destinarvi. Esso serve al riconoscimento dei nuovi carichi di lavoro e di responsabilità che gravano sull’area B e sulle figure dei collaboratori scolastici. Oggi interessa oltre il 20% della categoria ma già dal prossimo anno potrebbe riguardare un numero più ampio di destinatari. Il meccanismo di accesso si basa su un mix di anzianità titoli e crediti professionali con la prima voce che è la più importante; la formazione specifica conclude il percorso di individuazione e viene erogata solo ai destinatari finali. Il fatto che l’anzianità giochi un ruolo prevalente consente, in occasione di pensionamenti o di passaggi ad altra area, di riaprire la procedura, anche in assenza di nuovi finanziamenti per utilizzare pienamente le risorse disponibili. Restano da definire all’Aran le questioni che riguardano gli arretrati dal 1 gennaio 2006 e quelle relative alle incompatibilità con gli incarichi e le attività previste dal CCNL
 Dunque per la Uil Scuola tutto il negoziato sulla valorizzazione può avere tempi rapidi rispetto agli esiti, purché garantisca il contestuale avanzamento delle due procedure.

Vediamo le questioni, singolarmente
 
 
 LA VALORIZZAZIONE NON PUO' ATTENDERE
 qualche idea e un po’ di coraggio

E’ ora di completare il processo di valorizzazione e di riconoscimento professionale di tutti i lavoratori ATA, attraverso l’attuazione degli istituti contrattuali esistenti, mediante l’attribuzione dei profili professionali delle aree superiori. Per la Uil Scuola la parola chiave non può che essere quella della valorizzazione economica e professionale del lavoro, senza fughe in avanti, semplicemente dando concretezza alle previsioni contrattuali codificate sottoscritte da tutti e, inspiegabilmente mai attuate.
 I passaggi di qualifica in verticale ed in orizzontale previsti dall’ art. 48 dal CCNL rappresentano un diritto contrattuale di sviluppo professionale ed economico che non può essere ulteriormente disatteso. Per l’articolo 49 è necessaria la definizione di una quota di organico e la sua realizzazione potrà avvenire soltanto a questa condizione. Dunque serve una svolta sulla qualificazione degli organici, che compete al Ministro, con la costituzione dei posti di area C. Questo e soltanto questo è il presupposto per il decollo di quell’unità dei servizi che necessita delle figure di coordinamento per operare in ogni scuola e che serve ad offrire una concreta possibilità di carriera a decine di migliaia di lavoratori oggi inquadrati nei profili d’area B che già da anni svolgono le mansioni superiori. Negare loro questa prospettiva sarebbe come tradirli. Chiarito questo aspetto, anche in prospettiva, sarà più facile la definizione della contrattazione integrativa sulle modalità attuative dell’art. 48 riguardo a tempi, modalità e criteri del sistema dei passaggi alle qualifiche superiori.
 L’art Articolo 7 del secondo biennio economico rappresenta uno strumento per utilizzare i 33 milioni di euro stanziati nel contratto 2003 2005 attraverso un meccanismo permanente e ricorrente rifinanziabile con le risorse che la contrattazione vorrà destinarvi.
 Esso risponde, se pur parzialmente, al riconoscimento dei nuovi carichi di lavoro e di responsabilità che gravano sull’area B e sulle figure dei collaboratori scolastici. Oggi interessa oltre il 20% della categoria ma già dal prossimo contratto potrebbe riguardare un numero più ampio di destinatari.
 

 LA COMMISSIONE PER LA REVISIONE DEGLI ORGANICI ATA
 lavorare meglio, lavorare tutti

Appare evidente che l’assetto dei servizi amministrativi tecnici ed ausiliari risente della assoluta mancanza di una politica del personale, di un disegno strategico, di un progetto di utilizzo degli oltre 260.000 lavoratori, che ogni giorno scontano sulla loro pelle questa disattenzione.
 Per questo ci siamo battuti per della commissione MPI-OO.SS. che deve elaborare proposte per una nuova distribuzione degli organici alle singole scuole. Questo risultato, unitariamente sostenuto, nasce da una forte pressione della UIL Scuola. Tale Commissione ha come riferimento le nuove professionalità, l’esigenza di funzionalità dei servizi, l’estensione della area tecnica a tutte le scuole, la definizione degli organici di area C ed As, l’equità distributiva dei carichi di lavoro nell’invarianza complessiva delle attuali dotazioni organiche.
 In quella sede la Uil Scuola ha ribadito la necessità di trasparenza nella definizione degli organici di scuola, che devono rispondere alle previsioni normative e non possono essere condizionate da tetti regionali o provinciali e l’illegittimità di eventuali interventi volti a negare posti previsti per legge. Ha chiesto inoltre garanzie per la definizione certa dell’organico degli assistenti tecnici e soluzioni che assicurino la qualità del servizio in quelle scuole in cui si determina la concentrazione di personale inidoneo. E’ nostro impegno sollecitare, anche con azioni di sensibilizzazione e mobilitazione del personale l’amministrazione e la politica su questo tema.
 

 PRECARIATO ED IMMISSIONI IN RUOLO
stabilità per la gestione della scuola

 Una visione restrittiva del ruolo del personale amministrativo tecnico ed ausiliario nella scuola dell’autonomia si è sposata con la generale esiguità dei posti autorizzati negli scorsi anni, producendo una massa enorme di lavoratori, costretti nel limbo della precarietà, con gravi conseguenze sul piano sociale, individuale e su quello dell’organizzazione delle scuole.
 Questo è il prodotto di una miope politica del personale che non considera che anche la gestione e l’amministrazione della scuola hanno bisogno di stabilità e continuità. Per questo la Uil Scuola chiede la copertura di tutti i posti vacanti.

 LE COSE DA FARE SUBITO
meglio tardi che mai

 Per tenere il sistema in equilibrio e dare certezze e prospettive ai lavoratori serve subito il piano pluriennale di assunzioni per l’assorbimento del precariato ATA per la copertura totale dei posti e accompagnato, durante periodo necessario alla sua definizione, con contratti pluriennali che diamo certezza ai lavoratori ed evitino il balletto estivo delle nomine. Questo si può fare a partire dalla immediata autorizzazione alle 20.000 nomine previste dalla finanziaria. Su questo tema la Uil Scuola, inoltre, intende promuovere una iniziativa giudiziaria per la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti a tempo determinato di coloro che hanno lavorato per più anni sullo stesso tipo di posto.
 Va ripreso tempestivamente il confronto per l’attuazione degli istituti del CCNL sulla mobilità professionale verticale. Per non prendere in giro i lavoratori dei profili d’area B, accanto alla prospettiva di passaggio all’area D che comunque riguarderà un esiguo numero di soggetti, è necessaria la definizione dei 12.000 posti di coordinatore, per la realizzazione dell’unità dei servizi in ogni scuola, dando concrete possibilità ai passaggi all’area C.
 In una società dove tecnologia didattica e conoscenza sono sempre più legate non è procrastinabile l’estensione dell’area tecnica in ogni scuola, attivando i relativi posti di area C.
 Sulle soluzioni possibili continua la mobilitazione del personale a cui siamo impegnati a dare voce e rappresentanza












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