Preside ritira i cellulari e i genitori lo minacciano. Caos al San Paolo

Bufera alla Lombardi: il capo dell'istituto sequestra 11 telefonini e viene denunciato


Antonio Scotti

Aula scolastica
Immagine: © n.c.


Undici genitori contro il preside della scuola media Lombardi, nel quartiere San Paolo.
Motivo del contendere il sequestro di 11 cellulari da parte del responsabile dell’istituto, il preside Giovanni Castorina, dopo che nei giorni scorsi alcuni di quei ragazzi erano stati sorpresi a chiacchierare nei corridoi della scuola al telefono.
Fin qui sembra una normale  storia di rispetto delle regole. Sopratutto dopo quanto affermato alcune settimane fa dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni in merito al ritiro dei cellulari nelle aule scolastiche .
Alla Lombardi, invece, ieri si è scatenato un vero e proprio putiferio. I genitori dei ragazzini, infatti, hanno protestato con veemenza fuori dell’istituto fino ad impedire al preside l’uscita dalla scuola.

 Il capo dell’istituto, rinchiuso all’interno dell'edificio scolastico, decide di non uscire, ma ad un certo punto è arrivata la polizia che ha chiesto al preside di mostrare i suoi documenti di riconoscimento. Tra l’agente di polizia e il capo d’istituto ne nasce una discussione. Il preside, così, decide di non qualificare le sue generalità per evitare di “essere umiliato davanti a quei genitori in protesta” e sopratutto perché “l’agente era entrato senza alcuna autorizzazione nella scuola”.
Per Castorina è arrivata subito la denuncia da parte del poliziotto per rifiuto di declinare le proprie generalità. Castorina, dal canto suo, ha già proclamato che nei confronti dell’agente presenterà un esposto al Questore, al Prefetto di Bari e al Ministero dell’Interno”.
Alla fine i cellulari sono stati riconsegnati ai ragazzi così come concordato all’inizio di una punizione che, anche questa volta, ha visto genitori mostrarsi contro le decisioni disciplinari previste dai professori nei confronti dei loro figli. Un muro contro muro davvero pericoloso per il futuro della scuola.