SI MIGLIORA LA SOCIETA' CON I PROGETTI PER LA LEGALITA' ?
Data: Venerd́, 09 febbraio 2007 ore 20:35:39 CET
Argomento: Comunicati


Le nuove tecnologie con un massiccio attacco mediatico (YOU TUBE – GOOGLE VIDEO – TG) e similari hanno diffuso nell’ultimo periodo l’aggressività da parte di alcuni giovani. Le Istituzioni si sono immediatamente riunite per dare soluzioni al problema. La strada indicata è stata, per il Ministero, l’introduzione di un numero verde, il sito informativo smontailbullo, gli Osservatori, le sanzioni più severe, l’informativa ai genitori dei rischi sull’uso di videogiochi violenti , sport e, a livello locale, finanziamenti per la legalità anche cambiando il nome in “campagna legalità ispettore Raciti”. Ottime soluzioni ma valide solo per i giovani che, seppur provvisti di aggressività e carenza di valori è ancora possibile recuperare. Altri, quelli che abbiamo visto in azione al Massimino di Catania, i più pericolosi, non interessa niente dei progettini. Essi vogliono solo variare lo status sociale con un lavoro “non sono portato per lo studio, non mi interessa, vorrei lavorare”. Se io potessi amministrare i finanziamenti li utilizzerei per pagare le imprese incentivandole a far lavorare i giovani. In dettaglio, farei fare un minimo di scuola (massimo due/tre ore giornaliere) e il resto della giornata, mitigherei l’aggressività con lo strumento lavoro, come essi  chiedono di fare …

Le nuove tecnologie con un massiccio attacco mediatico (YOU TUBE – GOOGLE VIDEO – TG) e similari hanno diffuso nell’ultimo periodo l’aggressività da parte di alcuni giovani. Le Istituzioni si sono immediatamente riunite per dare soluzioni al problema. La strada indicata è stata, per il Ministero, l’introduzione di un numero verde, il sito informativo smontailbullo, gli Osservatori, le sanzioni più severe, l’informativa ai genitori dei rischi sull’uso di videogiochi violenti, lo sport e, a livello locale, finanziamenti per la legalità anche cambiando il nome in “campagna legalità ispettore Raciti”.

Da 25 anni ormai mi occupo a scuola anche di questo problema. Ricordo che sono sempre esistiti i giovani difficili e aggressivi. Ho anche visto montagne di finanziamenti comunitari, statali, regionali e locali che hanno fatto proliferare miriade di progettini per aiutarli.

Oggi il fenomeno sembra più esteso in quanto le nuove tecnologie lo diffondono in tempo reale. Le Istituzioni e in particolare le scolastiche sia con i vari finanziamenti, sia con l’impegno quotidiano dei docenti hanno sempre lavorato con questi strumenti che oggi ci vengono indicati .

Il risultato è che in casi di enorme degrado sociale e culturale di parte di alcuni cittadini si è impotenti.

Per varie ore si lavora a scuola per educare civilmente i giovani difficili, il restante tempo, l’ambiente in cui essi vivono distrugge quanto fatto con i progettini .

Tutte le soluzioni indicate sono ottime ma, secondo la mia esperienza, valide solo per i giovani che, seppur provvisti di aggressività e carenza di valori, è ancora possibile recuperare.

Altri giovani, quelli che abbiamo visto in azione al Massimino di Catania, i più pericolosi, non interessano i progettini sulla legalità, in qualsiasi forma, anche del tipo sportivo.

Qual’è dunque la strada da percorrere ?

Io non ho la soluzione ma posso parlare della mia esperienza.

La gran parte dei giovani che hanno dato vita agli scontri di Catania manifestano anche a scuola gli stessi comportamenti quindi già da piccoli sono noti alle Istituzioni.

Parlando con essi e le loro famiglie la riflessione che principalmente essi fanno è “non sono portato per la scuola – non mi interessa, vorrei lavorare “.

La via che dovrebbe essere percorsa è quindi l’educazione alla legalità attraverso il lavoro .

Se potessi amministrare i finanziamenti li utilizzerei per pagare le imprese incentivandole a far lavorare i giovani e in dettaglio, farei fare un minimo di scuola (massimo due/tre ore giornaliere) e il resto della giornata, mitigherei l’aggressività con lo strumento lavoro.

L’azione sulla legalità per ogni insegnate è un dovere lavorativo. L’insegnante ha il dovere quotidiano, già remunerato, pertanto non occorrono altri finanziamenti per progettini vari, di educare alla legalità allo scopo di formare cittadini civili .

Salvatore Ravidà







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