LA VOCE E LA RABBIA DEI PRECARI DI MONTAGNA
Data: Venerd́, 09 febbraio 2007 ore 14:24:45 CET
Argomento: Opinioni


La voce dei precari di montagna
LA RABBIA DEGLI INSEGNANTI PRECARI DELL’I.T.C.G.I. DI PRIZZI, DAL 26 GENNAIO 2007 EX COMUNE DI MONTAGNA


Spettabile redazione,

siamo un gruppo di insegnanti precari che lavoriamo nel comune di Prizzi, in provincia di Palermo.
Siamo tutte persone con non meno di dieci anni di servizio sulle spalle che con la presente vogliamo dar voce alla nostra rabbia, alla nostra angoscia, nonché alla nostra disperazione visti gli ultimi risvolti normativi. Mai il termine precario è stato utilizzato a pieno titolo come nel nostro caso, mai totale sfiducia nelle leggi è stata così forte come adesso, la legge è per i più forti per chi può permettersi di pagare gli avvocati e non per noi. Per capire al meglio la nostra situazione riassumiamo brevemente cosa è successo nell’arco di quattro anni in Italia in occasione del rinnovo delle graduatorie per il personale docente. Nella primavera del 2004 esce la tanto attesa ordinanza per il rinnovo delle graduatorie (D.L. 7 Aprile 2004, n.97), ma inaspettatamente in essa era inserita al paragrafo B.3), la lettera h) per la quale a partire dall'anno scolastico 2003-2004, il servizio prestato nelle scuole di ogni ordine e grado situate nei comuni di montagna, di cui alla legge 1o marzo 1957, n. 90, nelle isole minori e negli istituti penitenziari è valutato in misura doppia. Si intendono quali scuole di montagna quelle di cui almeno una sede è collocata in località situata sopra i 600 metri dal livello del mare. La beffa più forte fu dovuta al fatto che tale raddoppio riguardava l’anno in corso, anno in cui ognuno si trovava in quella sede per motivi del tutto casuali ma che grazie a tale legge si trovò ad occupare le prime posizioni in graduatoria. Vennero fatti ricorsi ai Tar (Catania e Molise), ma alla fine grazie alla celerità con cui tutto avviene la gente che aveva approfittato dei doppi punteggi si è trovata a passare di ruolo. Dopo quattro anni ogni situazione si consolida e nostro malgrado siamo stati costretti ad accettarla, è per questo che in questi anni molti di noi pur avendo le prime posizioni in graduatoria, la possibilità di scegliere la scuola sotto casa e contratti fino al 31 agosto, hanno rinunciato a questi privilegi e si sono spostati verso la montagna, percorrendo anche più di 180 km al giorno, con un notevole dispendio economico (almeno 200€ di carburante al mese, con uno stipendio di circa 1200€). Ed anche questo si accetta pur di non perdere posizioni. Con la Finanziaria 2007 avevamo tirato un sospiro di sollievo.
Finalmente dal prossimo anno si lavora vicino casa e senza alcuna preoccupazione che qualcuno ci scavalchi! Troppo bello per essere vero! Il 26 gennaio 2007, il macigno; è stata depositata in Cancelleria la sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito l’incostituzionalità del paragrafo B.3), lettera h) dell’art. 1, comma 1, del decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97 (relativo al raddoppio del punteggio per il servizio prestato nelle cosiddette “sedi di montagna”). A metà anno la legge è incostituzionale!!! E per noi che abbiamo rinunciato a sedi più favorevoli non ci rimane altro da fare che concludere l’anno sui monti, continuare a fare innumerevoli sacrifici, pur sapendo che tutto ciò non servirà a nulla. Secondo quanto scritto su Italia Oggi “…Saranno fatte salve le assunzioni a tempo indeterminato e le supplenze degli ultimi tre anni, anche se gli insegnanti in questione le hanno ottenute grazie al doppio punteggio per il servizio prestato in scuole di montagna.” Per il resto tutte le graduatorie permanenti verranno ripulite dai punteggi di montagna e noi verremmo ancora una volta trattati come numeri e non come persone. Cosa importa se chi è passato di ruolo a suo tempo ci ha scavalcato?
Per questi il ruolo è un diritto acquisito e quindi non si tocca! Cosa importa se pur di non andare a lavorare nelle isole, chi ne ha avuto la possibilità ha scelto, il male minore e cioè, di lavorare in montagna? Per le isole non vi sarà decurtazione di punteggio ragion per cui chi ci lavora scavalcherà il povero docente di montagna!
Ci attendono ancora 5 mesi prima della conclusione dell’anno scolastico, ma siamo stanchi di essere presi in giro e di essere continuamente beffeggiati. Vorremmo che il Governo si assumesse le proprie responsabilità e iniziasse a trattare i precari come persone e non come pedine. Siamo stanchi e avviliti di partecipare a questi giochi, in cui le regole cambiano a gioco già iniziato. Non serviamo soltanto a pagare le tasse per risollevare la situazione economica nazionale.
Anche noi abbiamo dei diritti e da chi dovrebbe salvaguardarli non vorremmo mai sentirci dire “Ma di che vi lamentate! Nessuno vi ha costretto. Sapevate già della sentenza e del rischio che correvate!” Vogliamo sottolineare che noi se abbiamo scelto di lavorare in montagna lo abbiamo fatto perché in quel momento vi era una legge che ci assicurava il raddoppio del punteggio e non sicuramente per spirito di sacrificio! Siamo stanchi di dire siamo in Italia ed è così che vanno le cose!

Gli insegnanti precari dell’I.T.C.G.I. di Prizzi
09/02/2007






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