CAOS SUL DOPPIO PUNTEGGIO: E ADESSO IL MINISTERO CHE FARA'?
Data: Venerd́, 09 febbraio 2007 ore 14:22:00 CET
Argomento: Opinioni


Caos sul doppio punteggio
Pesci di montagna


 
Di Vincenzo Brancatisano
 
8 FEBBRAIO 2007 – Ora non sanno che pesci prendere. Dopo la sentenza della Corte costituzionale che, come abbiamo anticipato, ha dichiarato l’incostituzionalità del meccanismo che attribuisce il doppio punteggio ai docenti precari che prestano servizio in scuole situate sopra i 600 metri sul livello del mare, né gli Usp (già Csa), né il il Ministero della Pubblica Istruzione sanno ancora come uscire dal gravissimo stato di incertezza, che si verifica proprio alla vigilia della riapertura delle graduatorie ad esaurimento (ex graduatorie permanenti), utili per il conferimento delle supplenze e soprattutto per le immissioni in ruolo promesse dal governo con la Legge Finanziaria 2007. La sentenza peraltro spiazza anche migliaia di docenti che erano in procinto di emigrare da zone montane di tutta Italia e che stavano per sbarcare in province più appetibili, dove spendere il superpunteggio. Sarebbe stata una debacle per tanti insegnanti di pianura, che hanno rischiato grosso senza nemmeno saperlo, impegnati come sono in questi giorni a fare come i polli di Renzo. Con la sentenza della Corte (che non avrebbe potuto avere diverso indirizzo, vista la follia che ispira la norma sul doppio punteggio), e che come abbiamo scritto fin dal primo giorno è retroattiva quanto ai rapporti non consolidati, i docenti che hanno prestato servizio nelle sedi ubicate sopra i 600 metri non potranno più spendere il bonus ritenuto definitivamente (art. 136 della Costituzione) illegittimo a meno che non si tratti di servizio svolto in sedi pluriclasse delle scuole elementari, ma solo nella limitata ipotesi che le medesime soddisfino anche i criteri restrittivi imposti dalla legge n. 90 del 1957. Quanto ai rapporti a tempo indeterminato ottenuti grazie al doppio punteggio, ministero e sindacati, dopo giorni di silenzio, convengono con quanto il sito www.vincenzobrancatisano.it ha da subito sostenuto anche in contrasto con pareri di diversa natura apparsi in rete e sui media in questi giorni. E cioè: la sentenza della Consulta è retroattiva per tutti i rapporti non consolidati, come nel caso di immissioni in ruolo impugnati con ricorso giurisdizionale al Tar o davanti al giudice del lavoro, anche nei casi nei quali il ricorso sia stato rigettato (vedi Tar del Lazio). Sono molti i docenti precari infatti che in queste ore stanno procedendo giudizialmente per rendere esecutiva la sentenza della Corte dopo avere subìto il rigetto del proprio ricorso nei mesi e negli anni scorsi. Questi docenti potranno ottenere il ruolo con effetto giuridico retroattivo previa revoca del ruolo precedentemente e illegittimamente attribuito a propri colleghi. Non è chiaro se e in che misura questi ultimi potranno vantare diritti risarcitori nei confronti dello Stato. E’ probabile che il legislatore stia studiando una sanatoria per accontentare entrambe le parti in causa. Chi non ha fatto ricorso, nulla ha da chiedere ora, anzi ha da recriminare molto verso chi ha dato consigli sbagliati: le norme ingiuste vanno sembre combattute, quelle vergognosamente e platealmente stupide vanno rimandate al mittente a costo di portare in piazza migliaia di precari. Questo non è stato fatto, se non a luglio 2004, con una timida manifestazione tra intimi messa in scena a Roma quindi solo due mesi dopo che il doppio punteggio era legge e dopo che i sindacati avevano dedicato tutte le proprie energie a beneficio di chi poteva spendere il doppio punteggio regalato dalla norma incostituzionale e nessuna energia a quanti protestavano e che vagavano per le città senza ottenere udienza da nessuno, se con da questo sito e da qualche caparbio avvocato. Nel balletto durato tre anni non ci hanno fatto una gran figura i sindacati della scuola con il proprio atteggiamento ondivago. Anche ad agosto 2006 migliaia di precari sono stati invitati dai sindacati a preferire la montagna, con la garanzia che la norma sarebbe rimasta valida...
 
 

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