Venerdì il parere sul dimensionamento di un organismo che non viene rinnovato da 11 anni
Data: Mercoledì, 07 febbraio 2007 ore 14:39:08 CET
Argomento: Rassegna stampa


06.02.07. Il consiglio scolastico provinciale eletto nel 1996, cioè undici anni addietro, venerdì prossimo dovrà esprimere il parere definitivo sul dimensionamento della rete scolastica. È assurdo che un "parlamentino" così importante per i problemi della scuola e che avrebbe dovuto avere una durata triennale resti in vita per undici anni e chissà quando sarà rinnovato. Sono anni, infatti, che si attende l’approvazione della legge di modifica degli organi collegiali della scuola, cambiamento che tarda a venire per cui organismi arcaici continuano ad essere tenuti in vita. Intanto, come abbiamo pubblicato, stamane la sezione verticale del consiglio scolastico provinciale esaminerà le proposte di dimensionamento in vista della seduta plenaria di tutto il consiglio di venerdì prossimo. Oltre la Uil Scuola, anche lo Snals, che in seno al consiglio scolastico provinciale ha 12 componenti, seguito dalla Cisl, giudica negativamente il piano di dimensionamento. «È necessario - ha rilevato il segretario provinciale dello Snals prof. Tempera - costruire una progettualità territoriale che tenga conto, per esempio, delle difficoltà della coesistenza, in uno stesso Comune, di istituti di base comprensivi, di circoli didattici e di scuole medie. Tale situazione determina l’accaparramento degli alunni da parte di alcune scuole, a discapito di altre. Occorre inoltre evidenziare - ha continuato Tempera - che il Comune di Catania non può penalizzare alcuni istituti comprensivi solo perché ha bisogno di locali, quando il numero degli alunni di tale istituti corrisponde grosso modo a quello di altri istituti che, invece, non vengono toccati. Sulla base di dati numerici riferiti agli alunni di tutti gli istituti scolastici di Catania, vi sono le condizioni per confermare i 55 istituti di base poiché il totale degli alunni, pari a 35.129 ragazzi, consente con la media di 638, tale mantenimento. Nella secondaria di secondo grado esistono situazioni particolari in cui delle sezioni staccate hanno un numero di alunni superiore alla sede centrale, magari ubicata in Comune diverso rispetto alle sezioni stesse. Resta grave la situazione della media superiore nel Comune di Catania dal momento che esistono istituti altamente sovradimensionati ed altri sottodimensionati. Pertanto anche in questo settore occorre predisporre un piano di interventi capace di assicurare agli alunni il diritto allo studio e la possibilità di frequentare un istituto scolastico vicino alla propria abitazione. Il coinvolgimento del consiglio scolastico provinciale - ha concluso Tempera - è fondamentale per costruire un percorso condivisibile con Enti locali, Comune e Provincia, preposti dalla legge regionale n.6 del 2000 alla stesura delle proposte di piano da inviare all’ufficio scolastico provinciale. Sarà poi l’assessore regionale a dire l’ultima parola prima dell’approvazione definitiva». Intanto, come abbiamo detto in altre occasioni, il piano dovrà essere trasmesso a Palermo entro il 15, cioè fra dieci giorni. Sul piano comunale di edilizia scolastica si è espressa, con una nota, Cristina Cascio, presidente dello Snadis, il Sindacato nazionale dei dirigenti scolastici che ha parlato di «inadeguatezza dell’edilizia scolastica urbana, sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. In genere gli edifici scolastici non rispondono alle prescrizioni della Legge n. 23 del ’96 che prevede, tra l’altro, ampi spazi attrezzati all’aperto, per l’espletamento dell’attività educativa delle istituzioni scolastiche».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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