Dimensionamento in città previste cinque scuole in meno
Data: Martedì, 06 febbraio 2007 ore 17:13:08 CET
Argomento: Rassegna stampa


05.02.07. Il consiglio scolastico provinciale, prima di affrontare la riunione di venerdì prossimo, prenderà visione del parere della sezione verticale dello stesso "parlamentino" scolastico che in anteprima esaminerà tutte le proposte di dimensionamento. Ovviamente, sarà poi il consiglio scolastico provinciale con tutti i suoi componenti a dare il parere definitivo. C’è da ribadire ancora una volta che ormai i tempi sono strettissimi, tutto il piano entro il prossimo 15 febbraio dovrà pervenire presso l’assessorato regionale, per cui trattandosi di delibere formulate dagli Enti locali qualsiasi modifica dovrà ritornare all’amministrazione locale che ha formulato la proposta per prendere atto delle eventuali variazioni apportate. Per la Uil scuola il piano di razionalizzazione nella scuola di base della provincia ma soprattutto di Catania non è condivisibile come quello redatto dalla Provincia per le scuole superiori. «I piani di razionalizzazione proposti da qualche Comune e soprattutto a Catania - rileva il segretario provinciale Uil scuola Sandro Zammataro - riducono praticamente di 7 il numero delle scuole della provincia, di cui 5 nel comune di Catania, 1 nel comune di Gravina per la soppressione del terzo Circolo didattico che ha 760 alunni e 1 nel comune di Paternò con la soppressione dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII che ha 369 alunni. Alcuni degli istituti proposti per la soppressione non sono sottodimensionati al contrario di altri che pur sottodimensionati non sono stati proposti per la soppressione. La legge regionale prevede che le scuole devono avere una popolazione stabile compresa tra 500 e 900 alunni. Alla Uil scuola risulta dai dati numerici che un numero inferiore di alunni a 500, quindi sottodimensionati, nel comune di Catania sono: IC Sammartino Pardo (184), IC Recupero (294), CD Don Milani (302), IC Mazzini-Di Bartolo (305), IC Martoglio (319), Manzoni (323), Capponi (365), CD D’Annunzio (368), S.M. Leopardi (370), IC Capuana- Pirandello (406), CD Biscari (411), CD Corridoni (454), IC Meucci (457). «La proposta del comune di Catania è la seguente: accorpamento del Mazzini- Di Bartolo al Capuana-Pirandello, totale 711 alunni; la fusione del Don Milani con Monterosso, totale 1102 alunni, che successivamente accorpano il D’Annunzio per un totale di 1470 alunni, che, pur cedendo Vaccarizzo (94 alunni), all’IC Fontanarossa rimangono sempre sovradirezionati per un totale di 1376 alunni, l’IC Fontanarossa (935 alunni). La fusione del De Amicis con la Maiorana per un totale di 1935, e che pur cedendo il plesso di via Merlino all’IC Meucci rimane ampiamente sovradimensionata con 1504 alunni. L’IC Meucci con via Merlino(431) e via S. Nullo (15) appartenente al Martoglio raggiunge 903 alunni. Il Martoglio diventa ancora più sottodimensionato passando da 319 alunni a 304. Il Pizzigoni cedendo il plesso di via Narcisi al XX Settembre diventa di 717, e il XX Settembre raggiunge 679 alunni. Soppressione del Sammartino Pardo (184)». Con questa proposta il Comune di Catania, conclude il segretario Uil, «ha disatteso sia la legge regionale sia la circolare assessoriale che prevede che gli interventi non dovranno comunque modificare il numero delle autonomie pertanto in caso di soppressioni di una autonomia sarà consentita la compensazione con la istituzione di nuova autonomia o viceversa in altra provincia. Da ciò si evince che con la soppressione di 5 scuole del Comune di Catania e 2 in provincia e soltanto con l’istituzione di 2 istituti superiori le 5 soppressioni consentiranno ad altre province della Sicilia l’ampliamento della loro rete scolastica con scuole della provincia di Catania ».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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