05.02.07. Il consiglio scolastico provinciale, prima
di affrontare la riunione di venerdì prossimo,
prenderà visione del parere della
sezione verticale dello stesso "parlamentino"
scolastico che in anteprima
esaminerà tutte le proposte di dimensionamento.
Ovviamente, sarà poi il
consiglio scolastico provinciale con tutti
i suoi componenti a dare il parere definitivo.
C’è da ribadire ancora una volta
che ormai i tempi sono strettissimi,
tutto il piano entro il prossimo 15 febbraio
dovrà pervenire presso l’assessorato
regionale, per cui trattandosi di delibere
formulate dagli Enti locali qualsiasi
modifica dovrà ritornare all’amministrazione
locale che ha formulato la
proposta per prendere atto delle eventuali
variazioni apportate.
Per la Uil scuola il piano di razionalizzazione
nella scuola di base della provincia
ma soprattutto di Catania non è
condivisibile come quello redatto dalla
Provincia per le scuole superiori. «I piani
di razionalizzazione proposti da qualche
Comune e soprattutto a Catania - rileva
il segretario provinciale Uil scuola
Sandro Zammataro - riducono praticamente
di 7 il numero delle scuole della
provincia, di cui 5 nel comune di Catania,
1 nel comune di Gravina per la soppressione
del terzo Circolo didattico che
ha 760 alunni e 1 nel comune di Paternò
con la soppressione dell’Istituto comprensivo
Giovanni XXIII che ha 369
alunni. Alcuni degli istituti proposti per
la soppressione non sono sottodimensionati
al contrario di altri che pur sottodimensionati
non sono stati proposti
per la soppressione. La legge regionale
prevede che le scuole devono avere una
popolazione stabile compresa tra 500 e
900 alunni. Alla Uil scuola risulta dai dati
numerici che un numero inferiore di
alunni a 500, quindi sottodimensionati,
nel comune di Catania sono: IC Sammartino
Pardo (184), IC Recupero (294),
CD Don Milani (302), IC Mazzini-Di Bartolo
(305), IC Martoglio (319), Manzoni
(323), Capponi (365), CD D’Annunzio
(368), S.M. Leopardi (370), IC Capuana-
Pirandello (406), CD Biscari (411), CD
Corridoni (454), IC Meucci (457).
«La proposta del comune di Catania è
la seguente: accorpamento del Mazzini-
Di Bartolo al Capuana-Pirandello, totale
711 alunni; la fusione del Don Milani
con Monterosso, totale 1102 alunni, che
successivamente accorpano il D’Annunzio
per un totale di 1470 alunni, che, pur
cedendo Vaccarizzo (94 alunni), all’IC
Fontanarossa rimangono sempre sovradirezionati
per un totale di 1376 alunni,
l’IC Fontanarossa (935 alunni). La fusione
del De Amicis con la Maiorana
per un totale di 1935, e che pur cedendo
il plesso di via Merlino all’IC Meucci
rimane ampiamente sovradimensionata
con 1504 alunni. L’IC Meucci con via
Merlino(431) e via S. Nullo (15) appartenente
al Martoglio raggiunge 903 alunni.
Il Martoglio diventa ancora più sottodimensionato
passando da 319 alunni a
304. Il Pizzigoni cedendo il plesso di via
Narcisi al XX Settembre diventa di 717,
e il XX Settembre raggiunge 679 alunni.
Soppressione del Sammartino Pardo
(184)».
Con questa proposta il Comune di
Catania, conclude il segretario Uil, «ha
disatteso sia la legge regionale sia la
circolare assessoriale che prevede che
gli interventi non dovranno comunque
modificare il numero delle autonomie
pertanto in caso di soppressioni di una
autonomia sarà consentita la compensazione
con la istituzione di nuova autonomia
o viceversa in altra provincia. Da
ciò si evince che con la soppressione di
5 scuole del Comune di Catania e 2 in
provincia e soltanto con l’istituzione di
2 istituti superiori le 5 soppressioni consentiranno
ad altre province della Sicilia
l’ampliamento della loro rete scolastica
con scuole della provincia di Catania
».
MARIO CASTRO (da
www.lasicilia.it)