Il Consiglio Comunale dei Ragazzi dell'Istituto Parini, che ha partecipato alla processione dell'offerta della cera, profondamente commosso e partecipe al grave lutto della Città di Catania ha deliberato di intitolare il campo sportivo della scuola alla memoria dell'ispettore Filippo Raciti.
La manifestazione, che sarà deliberata, nei prossimi giorni anche dal Consiglio d'Istituto, avrà luogo il 2 marzo, in occasione del trigesimo della morte del poliziotto.
Per l'occasione sarà presente a Catania il Capitano di Vascello Ugo D'Atri, presidente dell'Istituto Nazionale delle Guardie d'Onore alle Reali tombe del Pantheon, del quale il cavalier Raciti faceva parte.
Di
seguito il testo di una preghiera scritta per il funerale dell'Ispettore Filippo Raciti
A FILIPPO RACITI
“Signore non Ti chiediamo perché
ce l’hai tolto, Ti ringraziamo perché ce l’hai donato”.
Così pregavano gli antichi cristiani, ma è
difficile recitare questa preghiera quando si vede morire un giovane
poliziotto per il calcio, quando ci si sente rubare un amico, in modo così
assurdo, quando si resta attoniti e sconvolti per il grave lutto che ha colpito
Catania, apparsa come nuova Beirut, campo di violenza e di morte.
Signore, è difficile trovare risposta ai nostri
perché, non vogliamo neanche riversare le colpe sugli altri, ma ci limitiamo
ad accettare i Tuoi disegni, a compiere la tua volontà e sentiamo forte il
bisogno di dirti GRAZIE
Grazie per averci donato Filippo Raciti.
poliziotto di razza, uomo dello Stato, vittima del servizio e del dovere
Filippo è stato un dono per la sua famiglia, per
la moglie Marisa per i figli Fabiana e Alessio, sposo e padre esemplare,
testimone dei valori della famiglia unita dal vincolo del matrimonio.
E’ stato un dono per i colleghi poliziotti, che lo
ricordano per il grande entusiasmo nell’organizzare e nel promuovere iniziative
E’ stato un dono per tutti gli amici e per le
Guardie d’onore alle Reali Tombe del Panteon, quale cavaliere dell’Ordine al
merito civile di Savoia e attento cultore e studioso di onorificenze e
araldica, ha potenziato l’amore per la storia d’Italia attraverso i simboli, gli
stemmi e le decorazioni.
Fedele ai suoi doveri di servitore
dello Stato a garanzia e tutela dell’ordine pubblico, oggi, vittima della
violenza demenziale di pochi, assurge a modello e proposta forte per porre fine
alla violenza negli stadi, dove lo sport si trasforma da momento di gioco in
occasione di morte e di dolore per tanti.
Oggi Filippo riceve non una medaglia
da inserire nella sua collezione, ma diventa egli stesso medaglia e simbolo
della lotta alla violenza negli stadi
Piccolo seme, caduto in terra, oggi
germoglia come nuova pianta di legalità e di tutela per i cittadini, di rispetto
e di garanzia per le Forze dell’ordine, di nuovo percorso legislativo e
normativo in un settore sociale dove prevalgono gli interessi e le
sperequazioni.
Filippo, e con lui l’intera Nazione
Italiana, è stata colpita con una pietra al cuore , pietra lanciata da chi non
ha il senso della vita, delle norme, delle regole e vuole imporsi con la forza e
la violenza.
Il lutto della città di Catania, in
questi giorni di festa per la Santa Patrona, festa velata di mestizia e di
dolore, è la risposta forte della gente comune, dei cittadini onesti che
condannano tali gesti e sollecitano nuovi impegni e garanzie per la tutela
dell’ordine pubblico.
Lo ricordiamo sempre e tutti noi che
abbiamo avuto di fortuna di averlo amico ci impegniamo a custodire e difendere i
valori per i quali Filippo, vittima innocente, è morto. Nelle sue ultime lacrime
miste a sangue che ho avuto il dono di poter asciugare, c’è la ricchezza del
suo messaggio e la forza della sua testimonianza.
In quest’ultimo saluto nella Chiesa cattedrale,
alla presenza di Sant’Agata, con la partecipazione delle massime Autorità, c’è
la risposta forte e decisa per l’avvio di un nuovo cammino, la testimonianza
del nostro affetto ed il perenne ricordo che ci accompagnerà sempre, c’è il
nostro sincero Grazie a tutti i poliziotti e a quanti cooperano per il bene
comune.
La croce bianca e d’oro donata a Sant’Agata
diventa il segno e la memoria perenne di Filippo Raciti nel cuore dalla nostra
Santa Patrona .
Grazie Signore, per averci donato Filippo, che
rimane sempre vivo nel nostro ricordo e tutti noi suoi amici, siamo eredi di una
testimonianza di fedeltà allo Stato e di difesa dell’ordine pubblico e tutti
insieme cerchiamo e vogliamo il vero bene per tutti.
AMEN
Giuseppe Adernò