Attività dell'Istituto Parini in memoria dell'Ispettore Raciti.
Data: Martedì, 06 febbraio 2007 ore 17:11:21 CET
Argomento: Comunicati


Il Consiglio Comunale dei Ragazzi dell'Istituto Parini, che ha partecipato alla processione dell'offerta della cera, profondamente commosso e partecipe al grave lutto della Città di Catania ha deliberato di intitolare il campo sportivo della scuola alla memoria dell'ispettore Filippo Raciti.

La manifestazione, che sarà deliberata, nei prossimi giorni anche dal Consiglio d'Istituto, avrà luogo il 2 marzo, in occasione del trigesimo della morte del poliziotto. Per l'occasione sarà presente a Catania il Capitano di Vascello Ugo D'Atri, presidente dell'Istituto Nazionale delle Guardie d'Onore alle Reali tombe del Pantheon, del quale il cavalier Raciti faceva parte.

 

Di seguito il testo di una preghiera scritta per il funerale dell'Ispettore Filippo Raciti

 

A FILIPPO RACITI

 

             “Signore non Ti chiediamo perché ce l’hai tolto, Ti ringraziamo perché ce l’hai donato”.

Così pregavano gli antichi cristiani, ma è  difficile recitare questa preghiera quando si vede morire un  giovane poliziotto per il calcio, quando ci si sente rubare un amico, in modo così assurdo, quando si resta attoniti e sconvolti per il grave lutto che ha colpito Catania, apparsa come nuova  Beirut, campo di violenza e di morte.

Signore, è difficile trovare risposta ai nostri perché,  non vogliamo neanche riversare le colpe sugli altri, ma  ci limitiamo ad accettare i Tuoi disegni, a compiere la tua volontà  e sentiamo forte il bisogno di dirti GRAZIE

          Grazie per averci donato Filippo Raciti.  poliziotto di razza, uomo dello Stato, vittima del servizio e del dovere

Filippo è stato un dono per la  sua famiglia, per la moglie Marisa per i  figli Fabiana e Alessio, sposo e padre esemplare, testimone dei valori della famiglia unita dal vincolo del matrimonio.

E’ stato un dono per i colleghi poliziotti, che lo ricordano per il grande  entusiasmo nell’organizzare e nel promuovere iniziative

E’ stato un dono   per tutti gli amici  e per le  Guardie d’onore alle Reali Tombe del Panteon, quale cavaliere dell’Ordine al merito civile di Savoia  e attento cultore e studioso di onorificenze e araldica, ha potenziato l’amore per la storia d’Italia attraverso i simboli, gli stemmi e le decorazioni.

            Fedele ai suoi doveri di servitore dello Stato a garanzia e tutela dell’ordine pubblico, oggi,  vittima della violenza  demenziale di pochi, assurge a modello e proposta forte per porre fine alla violenza negli stadi, dove lo sport si trasforma da momento di gioco in occasione di morte e di dolore per tanti.

            Oggi Filippo riceve non una medaglia da inserire nella sua collezione, ma diventa egli stesso  medaglia e simbolo della lotta alla violenza negli stadi

            Piccolo seme, caduto in terra, oggi germoglia come nuova pianta di legalità e di tutela per i cittadini, di rispetto e di garanzia per le Forze dell’ordine, di nuovo percorso legislativo e normativo in un settore sociale dove prevalgono gli interessi e le sperequazioni.

            Filippo, e con lui l’intera Nazione Italiana, è stata colpita con una pietra al cuore , pietra lanciata da chi non ha il senso della vita, delle norme, delle regole e vuole imporsi con la forza e la violenza.

            Il lutto della città di Catania, in questi giorni di festa per la Santa Patrona, festa velata di mestizia e di dolore, è la risposta forte della gente comune, dei cittadini onesti che condannano tali gesti e sollecitano nuovi impegni e garanzie per la tutela dell’ordine pubblico.

            Lo ricordiamo sempre e tutti noi che abbiamo avuto di fortuna di averlo amico ci impegniamo a custodire e difendere i valori per i quali Filippo, vittima innocente, è morto. Nelle sue ultime lacrime miste a sangue  che ho avuto il dono di poter asciugare, c’è la ricchezza del suo messaggio e la forza della sua testimonianza.

  In quest’ultimo saluto  nella Chiesa cattedrale, alla presenza di Sant’Agata, con la partecipazione delle massime Autorità,  c’è la  risposta forte e decisa per l’avvio di un nuovo cammino, la testimonianza del nostro affetto ed il perenne ricordo che ci accompagnerà sempre, c’è il nostro sincero Grazie a tutti i poliziotti e a quanti cooperano per il bene comune.

La croce  bianca e d’oro  donata a Sant’Agata diventa il segno e la memoria perenne di Filippo Raciti nel cuore dalla  nostra Santa Patrona .

Grazie Signore, per averci donato Filippo, che rimane sempre vivo nel nostro ricordo e tutti noi suoi amici, siamo eredi di una testimonianza di  fedeltà allo Stato e di difesa dell’ordine pubblico e tutti insieme cerchiamo e vogliamo il vero bene per tutti.

AMEN

Giuseppe Adernò  







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