LA RETE DELLE SCUOLE PUBBLICHE -Dimensionamento slitta al 9 febbraio
Data: Venerdì, 02 febbraio 2007 ore 00:58:27 CET
Argomento: Rassegna stampa


01.02.2007. Sembrava che con la riunione di ieri del consiglio scolastico provinciale dovesse concludersi la lunga vicenda del dimensionamento della rete scolastica, invece ci sono state delle polemiche, in particolare da parte dello Snadis e Flc- Cgil, contrasti che hanno portato al rinvio della seduta. Ma i tempi sono ristrettissimi. Entro il 30 gennaio tutte le proposte formulate dagli enti locali avrebbero dovuto essere inviate al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale che, entro il 15 febbraio, doveva trasmetterle all’assessorato regionale alla Pubblica istruzione. Mancano solo pochi giorni ed ancora non si è pervenuti alla conclusione di un problema molto importante per la scuola catanese. Ha aperto i lavori il presidente dell’ufficio scolastico provinciale Condorelli che, solo da pochi giorni, ha potuto prendere visione della circolare n. 1 dell’assessore regionale. L’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Margherita Ferro ha detto che la sua proposta tiene conto del diritto allo studio e, in particolare, delle carenze strutturali di alcuni istituti, mentre il vice dirigente vicario dell’ufficio scolastico provinciale Beniamino Rametta, ha parlato delle proposte pervenute nell’ex provveditorato agli studi. Vi sono stati diversi interventi da parte di consiglieri dell’ufficio scolastico provinciale e di qualche segretario di sindacato della scuola. Le lamentele sono scaturite per il fatto che le varie proposte sono pervenute al consiglio scolastico provinciale nella giornata di ieri e non con un congruo anticipo per poter studiare in tempo la mappa del dimensionamento scolastico, per cui si è reso necessario l’aggiornamento della seduta al 9 febbraio, non considerando che entro il 15 tutte le proposte dovranno, come si è detto, essere inviate a Palermo. La scuola di base è di competenza del Comune, mentre la media superiore della Provincia. Per gli istituti comprensivi Pirandello e Di Bartolo, sottodimensionati, appare opportuno l’accorpamento con allocazione degli alunni nell’edificio di via Etnea, quale unica sede della scuola. Bisognerà procedere alla fusione del c.d. don Milani con l’i.c. Monterosso e alla verticalizzazione del c.d. D’Annunzio con l’acquisizione da parte di quest’ultimo dei plessi di via Leucatia e n.137 dell’i.c. Monterosso. La proposta dell’assessore Maimone comprende altri trasferimenti di sedi come c.d. Vaccarizzo, i.c. Monterosso all’i.c. Fontanarossa; verticalizzazione del De Amicis e fusione dello stesso con la media Maiorana; trasferimento dei plessi di via Merlino n.28 e n.30 del circolo De Amicis all’istituto comprensivo Meucci, soppressione dell’i.c. Sammartino Pardo perché fortemente sottodimensionato; traferimento del plesso di via S. Nullo dell’i.c. Martoglio all’i.c. Meucci perché più compatibile territorialmente; traferimento della scuola materna di via Narciso al c.d. Pizzigoni nella sede di via Signorelli del circolo didattico XX Settembre perchè più compatibile territorialmente. Al termine dei lavori il presidente nazionale dello Snadis Cristina Cascio ha sostenuto che «sembra una proposta priva di senso dal momento che sul territorio dell’intera provincia si prevedono 4 presidenze, quando abbiamo una media di utenza che ci consente quanto meno il mantenimento dell’attuale numero di scuole. Non mi sembra infine che siano state rispettate le direttive dell’assessore regionale alla P.I. che indicava solo piccoli aggiustamenti».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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