01.02.2007.
Sembrava che con la riunione di ieri del consiglio scolastico
provinciale dovesse concludersi la lunga vicenda
del dimensionamento della rete scolastica, invece ci
sono state delle polemiche, in particolare da parte
dello Snadis e Flc- Cgil, contrasti che hanno portato al
rinvio della seduta. Ma i tempi sono ristrettissimi. Entro
il 30 gennaio tutte le proposte formulate dagli enti
locali avrebbero dovuto essere inviate al dirigente
dell’ufficio scolastico provinciale che, entro il 15 febbraio,
doveva trasmetterle all’assessorato regionale
alla Pubblica istruzione. Mancano solo pochi giorni ed
ancora non si è pervenuti alla conclusione di un problema
molto importante per la scuola catanese. Ha aperto
i lavori il presidente dell’ufficio scolastico provinciale
Condorelli che, solo da pochi giorni, ha potuto prendere
visione della circolare n. 1 dell’assessore regionale.
L’assessore provinciale alla Pubblica istruzione Margherita
Ferro ha detto che la sua proposta tiene conto
del diritto allo studio e, in particolare, delle carenze
strutturali di alcuni istituti, mentre il vice dirigente vicario
dell’ufficio scolastico provinciale Beniamino Rametta,
ha parlato delle proposte pervenute nell’ex
provveditorato agli studi. Vi sono stati diversi interventi
da parte di consiglieri dell’ufficio scolastico
provinciale e di qualche segretario
di sindacato della scuola. Le lamentele
sono scaturite per il fatto che le varie
proposte sono pervenute al consiglio scolastico
provinciale nella giornata di ieri e
non con un congruo anticipo per poter
studiare in tempo la mappa del dimensionamento
scolastico, per cui si è reso
necessario l’aggiornamento della seduta
al 9 febbraio, non considerando che entro
il 15 tutte le proposte dovranno, come si
è detto, essere inviate a Palermo.
La scuola di base è di competenza del Comune,
mentre la media superiore della Provincia.
Per gli istituti comprensivi Pirandello e Di Bartolo,
sottodimensionati, appare opportuno l’accorpamento
con allocazione degli alunni nell’edificio di via Etnea,
quale unica sede della scuola. Bisognerà procedere alla
fusione del c.d. don Milani con l’i.c. Monterosso e alla
verticalizzazione del c.d. D’Annunzio con l’acquisizione
da parte di quest’ultimo dei plessi di via Leucatia
e n.137 dell’i.c. Monterosso. La proposta dell’assessore
Maimone comprende altri trasferimenti di sedi
come c.d. Vaccarizzo, i.c. Monterosso all’i.c. Fontanarossa;
verticalizzazione del De Amicis e fusione dello
stesso con la media Maiorana; trasferimento dei plessi
di via Merlino n.28 e n.30 del circolo De Amicis all’istituto
comprensivo Meucci, soppressione dell’i.c.
Sammartino Pardo perché fortemente sottodimensionato;
traferimento del plesso di via S. Nullo dell’i.c.
Martoglio all’i.c. Meucci perché più compatibile territorialmente;
traferimento della scuola materna di via
Narciso al c.d. Pizzigoni nella sede di via Signorelli del
circolo didattico XX Settembre perchè più compatibile
territorialmente. Al termine dei lavori il presidente
nazionale dello Snadis Cristina Cascio ha sostenuto che
«sembra una proposta priva di senso dal momento che
sul territorio dell’intera provincia si prevedono 4 presidenze,
quando abbiamo una media di utenza che ci
consente quanto meno il mantenimento dell’attuale
numero di scuole. Non mi sembra infine che siano state
rispettate le direttive dell’assessore regionale alla P.I.
che indicava solo piccoli aggiustamenti».
MARIO CASTRO (da
www.lasicilia.it)