Sicilia, dopo le Medie via ai corsi professionali. I trienni sperimentali attivi dal 2007-2008
Data: Venerdì, 02 febbraio 2007 ore 00:56:55 CET
Argomento: Rassegna stampa


PALERMO. Novità dal prossimo anno scolastico per i ragazzi (circa 3500 nella fascia compresa tra i 14 e i 18 anni) che dopo la scuola media inferiore scelgono di seguire un percorso di formazione professionale. Dal 2007/2008, infatti, saranno attivi i corsi sperimentali triennali di istruzione e formazione professionale, al termine dei quali gli allievi potranno scegliere se continuare l’approfondimento di carattere tecnico o rientrare nel tradizionale iter scolastico. Un passo avanti, che sana una dicotomia creatasi in Sicilia con l’entrata in vigore della riforma. Con l’elevazione dell’obbligo scolastico a 16 anni, infatti, si creava una situazione paradossale per chi, dopo la fine della vecchia scuola dell’obbligo, sceglieva la via della formazione: i ragazzi che optavano per i corsi, infatti, finivano col diventare evasori dell’obbligo, perchè minori di 16 anni. L’accordo è stato sottoscritto lo scorso 26 gennaio. A firmarlo il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione rappresentato dal dirigente generale del dipartimento Pubblica istruzione Patrizia Monterosso, i dirigenti generali del dipartimento Formazione professionale e dell’Agenzia dell’Impiego dell’assessorato al Lavoro, Alessandra Russo e Gaspare Lo Nigro, e il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano. Soddisfatto il governatore Cuffaro: «L’accordo sottoscritto consente pari dignità ai percorsi formativi e a quelli scolastici. In linea con la finanziaria nazionale viene garantita anche in Sicilia la possibilità dei ragazzi di iscriversi agli Istituti di secondo grado o ai percorsi sperimentali triennali. Questo è il passo decisivo per creare un autentico sistema integrato al centro del quale vi è lo studente». «È un successo importante – sottolinea il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Guido Di Stefano – ottenuto grazie all’impegno di tutti e in particolare dell’assessore». «Il protocollo – rimarca Patrizia Monterosso segna un importante segnale di cambiamento, perché offre agli studenti maggiori opportunità di scelta in relazione ai loro bisogni di istruzione e formazione. L’obiettivo è quello di innalzare i livelli culturali degli allievi, di svilupparne le capacità e le competenze per il successivo inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. In base all’accordo sono anche previste specifiche azioni di formazione qualificazione anche degli operatori, con particolare riferimento a quelli impegnati per la realizzazione di laboratori di recupero per la prevenzione della dispersione scolastica». Due i «modelli» di corso previsti: i percorsi triennali di istruzione integrati con moduli di formazione professionale (con un 20 per cento dedicato alla pratica); e percorsi triennali di formazione integrati con l’istruzione (con almeno 200 ore di formazione culturale). Nel primo caso lo studente otterrà la promozione alla classe successiva e l’attestato di qualifica professionale: nel secondo caso avrà invece l’attestato di qualifica professionale e dei crediti spendibili per un eventuale rientro nel sistema dell’istruzione. «È previsto anche l’avvio di orientamento e tutoring – spiega Gaspare Lo Nigro – degli allievi della scuola secondaria di primo grado, finalizzato a sviluppare le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e alle vocazioni degli allievi. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso la rete degli "Sportelli multifunzionali" dell’Agenzia per l’Impiego. Saranno inoltre attivati degli "sportelli scuola" all’interno degli istituti scolastici siciliani Soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale al Lavoro, Santi Formica: «L’intesa è indirizzata a combattere la dispersione scolastica, assicurando ai giovani un sistema integrato».

MARIATERESA CONTI (da www.lasicilia.it)







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