PALERMO. Novità dal prossimo anno scolastico per i
ragazzi (circa 3500 nella fascia compresa tra i 14 e i
18 anni) che dopo la scuola media inferiore scelgono
di seguire un percorso di formazione professionale.
Dal 2007/2008, infatti, saranno attivi i corsi
sperimentali triennali di istruzione e formazione
professionale, al termine dei quali gli allievi potranno
scegliere se continuare l’approfondimento di
carattere tecnico o rientrare nel tradizionale iter
scolastico. Un passo avanti, che sana una dicotomia
creatasi in Sicilia con l’entrata in vigore della riforma.
Con l’elevazione dell’obbligo scolastico a 16
anni, infatti, si creava una situazione paradossale
per chi, dopo la fine della vecchia scuola dell’obbligo,
sceglieva la via della formazione: i ragazzi che
optavano per i corsi, infatti, finivano col diventare
evasori dell’obbligo, perchè minori di 16 anni.
L’accordo è stato sottoscritto lo scorso 26 gennaio.
A firmarlo il presidente della Regione, Salvatore
Cuffaro, l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione
rappresentato dal dirigente generale del dipartimento
Pubblica istruzione Patrizia Monterosso,
i dirigenti generali del dipartimento Formazione
professionale e dell’Agenzia dell’Impiego dell’assessorato
al Lavoro, Alessandra Russo e Gaspare Lo
Nigro, e il direttore generale dell’Ufficio scolastico
regionale, Guido Di Stefano. Soddisfatto il governatore
Cuffaro: «L’accordo sottoscritto consente pari
dignità ai percorsi formativi e a quelli scolastici. In
linea con la finanziaria nazionale viene garantita anche
in Sicilia la possibilità dei ragazzi di iscriversi
agli Istituti di secondo grado o ai percorsi sperimentali
triennali. Questo è il passo decisivo per creare un
autentico sistema integrato al centro del quale vi è
lo studente». «È un successo importante – sottolinea
il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale
Guido Di Stefano – ottenuto grazie all’impegno di
tutti e in particolare dell’assessore».
«Il protocollo – rimarca Patrizia Monterosso
segna un importante segnale di cambiamento, perché
offre agli studenti maggiori opportunità di scelta
in relazione ai loro bisogni di istruzione e formazione.
L’obiettivo è quello di innalzare i livelli culturali
degli allievi, di svilupparne le capacità e le competenze
per il successivo inserimento nella vita sociale
e nel mondo del lavoro. In base all’accordo sono
anche previste specifiche azioni di formazione
qualificazione anche degli operatori, con particolare
riferimento a quelli impegnati per la realizzazione
di laboratori di recupero per la prevenzione della
dispersione scolastica».
Due i «modelli» di corso previsti: i percorsi triennali
di istruzione integrati con moduli di formazione
professionale (con un 20 per cento dedicato alla
pratica); e percorsi triennali di formazione integrati
con l’istruzione (con almeno 200 ore di formazione
culturale). Nel primo caso lo studente otterrà
la promozione alla classe successiva e l’attestato di
qualifica professionale: nel secondo caso avrà invece
l’attestato di qualifica professionale e dei crediti
spendibili per un eventuale rientro nel sistema dell’istruzione.
«È previsto anche l’avvio di orientamento
e tutoring – spiega Gaspare Lo Nigro – degli
allievi della scuola secondaria di primo grado, finalizzato
a sviluppare le capacità di scelta corrispondenti
alle attitudini e alle vocazioni degli allievi.
Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso la rete
degli "Sportelli multifunzionali" dell’Agenzia per
l’Impiego. Saranno inoltre attivati degli "sportelli
scuola" all’interno degli istituti scolastici siciliani
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale
al Lavoro, Santi Formica: «L’intesa è indirizzata
a combattere la dispersione scolastica, assicurando
ai giovani un sistema integrato».
MARIATERESA CONTI (da
www.lasicilia.it)